ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14469

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 691 del 12/10/2016
Firmatari
Primo firmatario: GAROFALO VINCENZO
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 12/10/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 12/10/2016
Stato iter:
13/12/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/12/2016
ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/12/2016

CONCLUSO IL 13/12/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14469
presentato da
GAROFALO Vincenzo
testo di
Mercoledì 12 ottobre 2016, seduta n. 691

   GAROFALO. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   secondo lo schema di decreto ministeriale, che prevede la modifica delle piante organiche degli uffici giudicanti e requirenti di primo grado (conseguente alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie di cui ai decreti legislativi 7 settembre 2012, n. 155 e n. 156) trasmesso dal Ministero della giustizia, con nota del 19 luglio 2016, il distretto di Messina subirebbe, a giudizio dell'interrogante, un'ingiustificata riduzione del numero dei giudici;
   il tribunale di Messina perderebbe due magistrati del giudicante in pianta organica, mentre Barcellona e Patti perderebbero un magistrato in servizio al requirente ciascuna;
   il predetto schema di decreto, sul presupposto dell’«incidenza della criminalità organizzata» e nell'ottica «di salvaguardare ed anzi valorizzare la complessiva efficacia dell'intervento giudiziario» (come si legge a pagina 23 della relazione ministeriale sul progetto di rideterminazione delle piante organiche del personale degli uffici giudiziari), premia alcuni tribunali limitrofi (come quelli Catania e Reggio Calabria), con la previsione di sensibili aumenti d'organico, omettendo di considerare che Messina ha le medesime esigenze e subisce – con maggiori aggravi processuali – la medesima realtà criminale, posta com’è al crocevia tra la mafia palermitana e la ’ndrangheta calabrese;
   lo schema di decreto ministeriale – che secondo la relazione tecnica illustrativa dovrebbe rispondere a criteri oggettivi e omogenei – nella sua concreta applicazione tradisce, secondo l'interrogante, le premesse poste e regola con criteri disomogenei condizioni di fatto analoghe;
   dalla relazione tecnica si evince per l'interrogante che si continua ad applicare il metodo di «contare» i processi, anziché valutare il loro peso specifico, in funzione sia della natura dei reati contestati, sia del numero degli imputati, con la conseguente distorta distribuzione delle risorse di personale;
   ogni giudice civile del distretto di Messina riesce a smaltire 500/550 cause ogni anno (vantando così un indice di produttività nettamente superiore alla media nazionale) e, invece, ha un ruolo personale con un carico medio di 1.400/1.500 cause e una sopravvenienza annuale di 400/500 cause;
   i giudici del distretto di Messina lavorano in condizioni ambientali e logistiche di grande difficoltà e, pur avendo indici di produttività tra i più elevati del Paese (come segnalato dai dati statistici ministeriali), riescono a fronteggiare solo le sopravvenienze e a ridurre in minima parte l'immensa mole di cause civili ultradecennali;
   il tribunale di Messina è al 134o posto su 139 (quanto a sopravvenienze) e al 128o posto quanto ad affari pendenti sul ruolo d ciascun giudice;
   il tribunale di Messina è stato interessato negli ultimi anni anche dagli effetti dell'esplosione del fenomeno dell'immigrazione clandestina, con un vertiginoso aumento di affari penali e di volontaria giurisdizione in materia di minori non accompagnati e l'organico ordinario del tribunale non consente di fronteggiare queste sopravvenienze;
   il fenomeno dell'arretrato accumulato nel distretto di Messina, unito alle sopravvenienze, è ormai strutturale e non può essere «aggredito» se non con una adeguata previsione di aumento di organico;
   lo stesso presidente del tribunale di Messina, nella relazione al piano ha evidenziato come, se verranno sottratti magistrati al tribunale, non sarà in grado di soddisfare le esigenze di giustizia della cittadinanza;
   il piano enuncia espressamente di soddisfare le esigenze di giustizia che provengono dal tessuto produttivo dei distretti del Nord Est del Paese e, di fatto, per l'interrogante trascura un distretto complicato come quello di Messina che deve far fronte alle emergenze della criminalità organizzata, dei nuovi flussi migratori che la riguardano e dei quali non si può non tenere conto –:
   alla base di quali criteri di razionalità e, soprattutto, di efficienza, il Ministro interrogato abbia ipotizzato di ridurre di quattro unità il numero dei giudici del distretto di Messina, nonché se, alla luce delle criticità riscontrate, non sia il caso di invertire il segno dell'intervento, disponendo un aumento, anziché una diminuzione dell'organico nel distretto sopra richiamato come è attualmente previsto. (4-14469)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 13 dicembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 713
4-14469
presentata da
GAROFALO Vincenzo

  Risposta. — Mediante l'atto di sindacato ispettivo in esame, l'interrogante lamenta – nel contesto di una più ampia ricostruzione delle caratteristiche criminali del territorio del messinese – la riduzione dei magistrati assegnati agli uffici giudiziari di Messina, Patti e Barcellona Pozzo di Gotto, come previsto nel progetto di modifica delle piante organiche del personale di magistratura predisposto dal Ministero.
  Chiede, pertanto, se ed in che termini il Ministero intenda attuare le linee riformatrici prospettate.
  Come noto, il Ministero della giustizia ha ormai consolidato il processo di adeguamento della geografia giudiziaria conseguente al riordino complessivo degli uffici di primo grado, disposto con l'adozione dei decreti legislativi n. 155 e n. 156 del 7 settembre 2012, e successive modificazioni.
  La revisione dei tribunali ordinari ha costituito una delle più rilevanti riforme strutturali degli ultimi anni, comportando un significativo incremento di efficienza del sistema giudiziario attraverso il recupero di economie di scala e, soprattutto, il miglioramento dei tempi e della qualità delle decisioni giudiziarie in virtù della promozione del principio di specializzazione.
  La riforma ha, certamente, avviato un significativo processo di risparmio di spesa, in corso di progressiva implementazione e verifica, così come sono oggetto di continuo monitoraggio gli effetti degli interventi attuati, anche al fine di individuare possibili rimedi correttivi alle criticità evidenziate nella fase attuativa.
  In considerazione della stabilizzazione degli effetti della prima fase del processo di razionalizzazione delle circoscrizioni giudiziarie, il Ministero ha avviato il percorso finalizzato anche al coerente adeguamento delle dotazioni organiche degli uffici.
  In questa prospettiva, è stato istituito presso il gabinetto un tavolo tecnico di coordinamento che ha elaborato lo schema di decreto ministeriale concernente la determinazione delle piante organiche degli uffici, giudicanti e requirenti, di primo grado, conseguente alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, e che recepisce le esigenze degli uffici secondo la loro dislocazione territoriale.
  La determinazione delle unità assegnate è stata effettuata sulla base di specifici parametri statistici – popolazione, flussi,
cluster dimensionali – integrati da indicatori qualificativi della domanda di giustizia, quali il numero di imprese presenti sul territorio e la loro concentrazione per circondario, l'incidenza della criminalità organizzata, l'accessibilità del servizio per i cittadini.
  Oltre che di tali criteri – e nella prospettiva indicata dall'interrogante – lo studio della Commissione ha considerato la specificità territoriale del bacino di utenza, nonché la misura dell'impatto del riassetto degli uffici sulle esigenze di contrasto dei fenomeni criminali come connotati nei singoli territori di riferimento, nella ricerca di un bilanciamento tra i vari interessi coinvolti che consenta di individuare le soluzioni più adatte a migliorare l'efficienza della giustizia al servizio del cittadino.
  In particolare, occorre evidenziare che per l'elaborazione della proposta sono stati considerati e ponderati non solo i valori medi nazionali rilevati con riferimento al dato statistico-giudiziario, ma anche una serie di fattori, non immediatamente «ponderabili» che, pur non manifestando una immediata e visibile incidenza sui flussi di lavoro, determinano rilevanti ricadute sul piano organizzativo e gestionale.
  Alla stregua dei predetti criteri, complessivamente valutati, è stata proposta una rideterminazione delle dotazioni organiche del distretto di Messina in diminuzione rispetto all'attuale previsione che ha, peraltro, tenuto conto dell'integrale assegnazione agli uffici accorpanti delle risorse organiche del personale di magistratura precedentemente attribuite alle sedi soppresse.
  Lo schema di decreto è stato trasmesso, in data 19 luglio 2016, al Consiglio superiore della magistratura per il prescritto parere, ai sensi dell'articolo 10, secondo comma, della legge 24 marzo 1958, n. 195.
  All'esito delle determinazioni del Consiglio, rese nella seduta di
plenum del 23 novembre 2016, e tenuto conto del contributo offerto alla complessiva riflessione, ulteriori valutazioni potranno essere sottoposte all'esame del tavolo tecnico, anche in riferimento alle peculiari esigenze del tribunale e della procura della Repubblica delle sedi di Barcellona Pozzo di Gotto, Messina e Patti.
  Il contenuto tecnico del decreto di determinazione delle piante organiche del personale di magistratura che prenderà progressivamente forma potrà, pertanto, essere ancora delineato e più ampiamente discusso, soprattutto in riferimento a specifiche realtà territoriali.

Il Ministro della giustiziaAndrea Orlando.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

distribuzione delle risorse

lavoratore clandestino