ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14401

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 686 del 05/10/2016
Firmatari
Primo firmatario: FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 05/10/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FARINA DANIELE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 05/10/2016
BORDO FRANCO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 05/10/2016
MARTELLI GIOVANNA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 05/10/2016
RICCIATTI LARA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 05/10/2016
SCOTTO ARTURO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 05/10/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 05/10/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14401
presentato da
FERRARA Francesco detto Ciccio
testo di
Mercoledì 5 ottobre 2016, seduta n. 686

   FERRARA, DANIELE FARINA, FRANCO BORDO, MARTELLI, RICCIATTI e SCOTTO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la direzione del gruppo General Electric e della Alstom Power di Sesto San Giovanni ha rifiutato la richiesta del Ministero dello sviluppo economico di riattivare il confronto tra le parti per individuare una soluzione alternativa ai licenziamenti previsti;
   ad oggi non vi è alcuna prospettiva industriale per il sito lombardo. L'azienda non ha predisposto un proprio piano di reindustrializzazione e si è detta disponibile soltanto a mettere a disposizione di un possibile acquirente il sito locale e non anche la proprietà intellettuale e di conoscenza tecnologica sviluppata a Sesto San Giovanni;
   l'azienda, arroccandosi rigidamente sulle proprie posizioni, ha assunto, ad avviso degli interroganti, un atteggiamento irresponsabile e ha respinto la proposta di sospendere il termine del 30 settembre per i licenziamenti, quando si conclude la procedura di mobilità;
   tale decisione, oltre ad avere gravi ed evidenti ricadute sul piano sociale, rappresenta l'ennesimo impoverimento di una eccellenza produttiva italiana;
   l'azienda, in modo quasi provocatorio e solo per alcuni degli esuberi del sito lombardo, si è limitata a prevedere delle ricollocazioni in Piemonte, Toscana, Puglia e Campania, mentre per la quasi totalità dei lavoratori sono previsti dei licenziamenti incentivati;
   gli interroganti, condannando la grave e irresponsabile politica di disimpegno industriale portata avanti con intransigenza dal gruppo General Electric, sottolineano la necessità di un piano di mantenimento del sito produttivo, anche mediante la riconversione o il subentro di terzi soggetti industriali e chiedono al Governo pieno impegno per garantire la salvaguardia dell'occupazione e delle prospettive industriali in tutti gli stabilimenti del gruppo, a partire da quello di Sesto San Giovanni;
   viste le dimensioni e l'importanza di General Electric sussistono tutte le condizioni per predisporre un piano alternativo ai licenziamenti;
   basti pensare come solo nel gennaio 2016 il Presidente del Consiglio ha incontrato ufficialmente il Ceo di General Electric, Jeff Immelt a Firenze, dando il via alla firma di un accordo che prevedeva investimenti da 600 milioni di dollari in Italia della multinazionale dell'energia statunitense. Tra gli obiettivi vi era quello di aumentare del 50 per cento i volumi produttivi in Italia e incrementare il fatturato di 1,7 miliardi di dollari in 5 anni attraverso una partnership pubblico-privata;
   proprio alla luce di quell'accordo, annunciato in pompa magna ad inizio anno, il Presidente del Consiglio dovrebbe intervenire in prima persona presso il Ceo di General Electric per fare pressione e impedire i licenziamenti e la chiusura dello stabilimento di Sesto San Giovanni. Non si possono promettere investimenti per milioni di dollari e contemporaneamente licenziare;
   il Governo, oltre a giudicare grave l'atteggiamento della General Electric, dovrebbe mettere in atto soluzioni concrete per consentire la ripresa del dialogo con le organizzazioni sindacali, le parti sociali e lo stesso Ministero dello sviluppo economico al fine di tutelare i posti di lavoro, salvaguardare un intero patrimonio di professionalità e garantire il rilancio del sito di Sesto San Giovanni;
   l'Italia è il secondo Paese manifatturiero d'Europa e deve tornare a investire sull'industria, preservando questa enorme ricchezza e non può continuare a perdere pezzi di patrimonio industriale –:
   se il Governo non intenda intervenire e con quali strumenti concreti, per riaprire un tavolo di trattative con General Electric affinché il gruppo si renda disponibile a ricercare soluzioni positive per il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori di Sesto San Giovanni, scongiurandone il licenziamento, e per la sopravvivenza e il rilancio dello stabilimento stesso;
   quali iniziative il Governo intenda mettere in campo affinché General Electric rafforzi le prospettive produttive e occupazionali di tutte le realtà italiane, preservando così un'attività industriale fondamentale per lo sviluppo del territorio e del Paese. (4-14401)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

conservazione del posto di lavoro

licenziamento

politica occupazionale