ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14391

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 685 del 04/10/2016
Firmatari
Primo firmatario: TONINELLI DANILO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/10/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 04/10/2016
Stato iter:
28/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/04/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/04/2017

CONCLUSO IL 28/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14391
presentato da
TONINELLI Danilo
testo di
Martedì 4 ottobre 2016, seduta n. 685

   TONINELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la regione Lombardia con delibera di giunta regionale del 30 dicembre 2009 n. 8/10966 programmava la ricerca e la sperimentazione in materia di «cattura e confinamento di anidride carbonica», al fine di individuare un impianto pilota di confinamento geologico di CO2;
   il 22 febbraio 2010 il Ministero dello sviluppo economico ha sottoscritto con la regione Lombardia un protocollo d'intesa finalizzato allo stoccaggio di CO2 prodotto nel territorio regionale;
   tra il 2007 e il 2012 nell'ambito del programma europeo «spazio alpino» veniva individuato un progetto denominato «Geomol». Il progetto «Geomol» veniva avviato nel settembre 2012, con l'individuazione di un'area pilota nel febbraio 2012 comprendente un'ampia area della provincia di Brescia, di quella di Mantova e di parte del modenese e delle zone del comune di Mirandola;
   obiettivo del progetto Geomol era lo studio del sottosuolo al fine di individuare strutture idonee per stoccaggi CO2, gas, geotermico, estrazioni di idrocarburi;
   nel febbraio 2014 la regione Lombardia, in collaborazione con l'istituto di ricerca della regione Lombardia Éupolis e della società RSE spa – Ricerca sul sistema energetico, elaborava il rapporto finale del progetto pilota di stoccaggio geologico della CO2. Il progetto riguarda lo stoccaggio in acquifero profondo nei conglomerati di Sergnano, su un'estensione territoriale di circa 1500 chilometri quadrati e comprendenti 5 province lombarde (Milano, Lodi, Cremona, Bergamo, Brescia);
   il progetto ipotizza punti di iniezione sottosuolo in diverse zone del cremonese e bergamasco: in particolare, nelle zone dei comuni di Soncino, Pandino e Caravaggio, sul presupposto di una natura geologica del sottosuolo favorevole a questo tipo di interventi. Il progetto ipotizza tecniche di stoccaggio di CO2 combinate ad altre attività minerarie quali stoccaggio CO2 e metano, utilizzando la CO2 come « cushion gas», e la CO2 EOR, quindi l'iniezione di CO2 per favorire l'estrazione del fondo dei giacimenti di gas e condensati (attività ritenuta finora non economica). L'impianto pilota prevede di iniettare CO2 emessa dai principali soggetti industriali lombardi responsabili di emissioni;
   questo intervento sembra tuttavia non considerare i rischi ambientali e in particolare il rischio sismico che in questo territorio è di elevata gravità. Soltanto nel territorio di Soncino infatti si incontrano almeno tre sorgenti sismogeniche composite e una sorgente sismogenetica attiva quale la faglia sismica ITIS 104, causa del terremoto del 1802 di Soncino, di magnitudo 5,9. Dal progetto risulta che proprio la zona di Soncino sia una di quelle zone più idonee per l'iniezione di CO2 in acquifero;
   è tuttavia evidente che con iniezioni di CO2 della portata indicata il rischio può aumentare considerevolmente. A questo deve aggiungersi lo sviluppo di altri progetti relativi a operazioni nel sottosuolo come quelli nel territorio di Caravaggio, dove la società Geothermal starebbe realizzando un impianto geotermico ad alta entalpìa, in combinazione a possibili estrazioni di idrocarburi e nel permesso di ricerca minerario «calcio», mentre è in fase di valutazione di impatto ambientale la perforazione del pozzo Fontanella 1 proprio nei pressi di Soncino. È evidente che la concentrazione di operazioni di vasta scala e di rilevantissima entità in un territorio così a rischio andrebbe valutata complessivamente e con speciale riguardo, attese le particolari circostanze in cui interventi sui quali non c’è sicurezza si svolgono –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto riportato in premessa, delle attività avviate da precedenti Governi, nonché di tutti gli altri progetti inerenti a interventi massicci nel sottosuolo e quali iniziative di competenza intendano adottare per il monitoraggio e la garanzia di uno speciale livello di attenzione e controllo richiesto dalla specificità del territorio. (4-14391)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 aprile 2017
nell'allegato B della seduta n. 786
4-14391
presentata da
TONINELLI Danilo

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa al progetto «Geomol», sulla base degli elementi acquisiti dagli enti competenti, si rappresenta quanto segue.
  Il progetto GeoMol (Programma Spazio Alpino) è un progetto-europeo a cui l'Italia partecipa attraverso i seguenti partner: ISPRA (Servizio geologico), regione Lombardia e regione Emilia Romagna.
  Il progetto ha la finalità di realizzare modelli geologici 3D del sottosuolo, rivolti ad approfondire la conoscenza geologica (stratigrafica e sismo-tettonica) del sottosuolo, proprio per la realizzazione in totale sicurezza di eventuali progetti di stoccaggio.
  La modellizzazione 3D riguarda 5 aree pilota distribuite in altrettante nazioni attorno l'arco alpino: per l'Italia è stata individuata l'area che comprende il settore centro-orientale della pianura Padana compreso tra le province di Brescia e Modena.
  Gli esiti finali del progetto sono pubblicati e scaricabili al seguente link: http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/modello-geologico-3d-e-geopotenziali-della-pianura-padana-centrale-progetto-geomol.
  Secondo quanto riferito dal Ministero dello sviluppo economico, lo studio della GeoMol è soltanto propedeutico allo sviluppo di attività di sottosuolo inerenti lo stoccaggio di CO2. Ad oggi non risultano essere stati proposti progetti in tal senso e pertanto non è in corso alcun iter procedimentale per il conferimento di eventuali titoli minerali ne risultano in corso di realizzazione opere o attività di sottosuolo relative allo stoccaggio della CO2. Ad ogni modo, il predetto Ministero rappresenta che in base alle analisi e agli studi condotti su tale attività non si è avuta evidenza di alcuna diretta correlazione tra i fenomeni sismici, l'iniezione e lo stoccaggio. Le attività minerarie di sottosuolo, per quanto di competenza, sono comunque costantemente monitorate dallo stesso Ministero, che ha recentemente rafforzato le proprie funzioni in tema di sicurezza anche ambientale di tali attività, al fine di garantire i più alti standard di sicurezza per l'ambiente e per il personale addetto ai lavori.
  Sulla base delle informazioni esposte, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per quanto di propria competenza, continuerà comunque a tenersi informato anche al fine di un eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali competenti.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gas naturale

programma comunitario

prospezione mineraria