ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14363

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 683 del 30/09/2016
Firmatari
Primo firmatario: RIZZO GIANLUCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/09/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 30/09/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14363
presentato da
RIZZO Gianluca
testo di
Venerdì 30 settembre 2016, seduta n. 683

   RIZZO e CANCELLERI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la rete dei gestori di impianto per la distribuzione di carburante soffre da anni di una profonda crisi derivante dalla contrazione dei volumi di vendita e da una mancata ristrutturazione della rete che vede ancora oggi la presenza di oltre 22.000 impianti a fronte di una diminuzione dei consumi di 38,6 miliardi di litri, ovvero il 18,96 per cento in meno rispetto ai livelli pre-crisi (2007);
   in questa grave situazione, sembra delinearsi anche un atteggiamento sindacabile da parte di Eni, secondo quanto emergerebbe dalle dichiarazioni oggetto dell'articolo apparso sul quotidiano La Sicilia del 18 settembre 2016;
   la querelle aperta dai gestori risale al 2012. Dopo la conclusione dell'iniziativa commerciale detta «Scontone», che innescò una forte concorrenza fra le compagnie petrolifere, Eni ha introdotto un sistema chiamato «Cluster» innescando una concorrenza inter brand con prezzi di cessione spesso molto diversi tra un impianto e l'altro, anche se insistenti nello stesso bacino di utenza. Contestualmente, la suddetta società introduceva una nuova forma di distribuzione, riconvertendo gli impianti forzatamente lasciati dai gestori in «impianti easy» una rete di impianti totalmente automatizzata, con prezzi al pubblico del carburante nettamente inferiori rispetto a quelli che la società sembrerebbe aver imposto ai gestori di praticare;
   inevitabili le ripetute proteste dei gestori in crisi alle quali, per mesi e mesi, l'Eni sarebbe rimasta inerte, proseguendo nella sua politica, che appare agli interroganti sorda ai lamenti dei gestori e persino alle disposizioni di legge (articolo 17, legge 24 marzo 2012, n. 27);
   stante la totale assenza di riscontri da parte della società Eni, con la inevitabile prospettiva di vedere svanire anni e anni di duro lavoro e per evitare la perdita della loro unica fonte di sostentamento, i gestori della rete, sono stati costretti, a quanto consta gli interroganti, a contravvenire all'esclusiva e rivolgersi al mercato libero, avendo però cura di non interrompere completamente il rapporto di fornitura con Eni e acquistare il prodotto dallo stesso fornitore cui oramai acquista ENI dopo lo smantellamento della raffineria di Gela (Lukoil).
   pur nella nuova condizione, tali gestori hanno sempre tenuto a ribadire ad Eni la loro disponibilità ad una immediata inversione di tendenza con ritorno al rispetto dell'esclusiva, nella misura in cui ENI avesse rispettato il legittimo diritto del gestore ad avere una equa retribuzione ed un prezzo imposto al pubblico in grado di mantenerlo concorrenziale rispetto agli impianti presenti nel suo bacino di utenza. Tanto è che, a seguito del rinnovo dell'accordo economico nazionale del dicembre 2014, che ha previsto al punto 2.8 che l'Eni avrebbe fornito ai propri gestori il carburante a «condizioni eque e non discriminatorie» in modo da «essere competitivo rispetto agli altri impianti...», questi gestori ritornarono a rifornirsi esclusivamente da Eni;
   ma da lì a poco, appena qualche settimana dopo, Eni ha ripreso con la precedente politica e costretto i gestori oltre a contravvenire nuovamente al vincolo di esclusiva; anche a citare in giudizio la società, richiamandola alle proprie responsabilità ed a risarcire i fortissimi danni sin lì cagionati alle gestioni, ridotte sull'orlo del fallimento;
   Eni, rifiutando qualsiasi ipotesi di accordo che non poteva non essere legata alla certezza del mantenimento futuro del posto di lavoro per i gestori, senza il minimo scrupolo e disconoscendo in toto le sue responsabilità, ha chiesto e ottenuto dal giudice monocratico provvedimenti d'urgenza ex articolo 700 del codice di procedura civile per la riconsegna immediata degli impianti –:
   se il Ministro interrogato se sia a conoscenza dei comportamenti operati da Eni, che è azienda a partecipazione pubblica, nei confronti dei propri gestori;
   se possa informare se sia in atto un piano strategico-industriale che preveda la riorganizzazione della rete di vendita dell'Eni; (4-14363)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

concorrenza

acquisto

accordo economico