ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14291

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 678 del 23/09/2016
Firmatari
Primo firmatario: GRIMOLDI PAOLO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 23/09/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 23/09/2016
Stato iter:
17/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/07/2017
NENCINI RICCARDO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/07/2017

CONCLUSO IL 17/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14291
presentato da
GRIMOLDI Paolo
testo di
Venerdì 23 settembre 2016, seduta n. 678

   GRIMOLDI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   sta creando allarme e preoccupazione nel mondo logistico italiano la vicenda dell'insolvenza della società di armamento coreana Hajin, settima compagnia al mondo del trasporto contenitori, che conta 98 navi (molte delle quali oggi sono ferme) 11 terminal e società in tutto il mondo, tra le quali Hanjin Italy con un centinaio di dipendenti;
   a fine agosto 2016 le banche creditrici del gruppo hanno bocciato il piano del management coreano per ripianare un buco da 4,5 miliardi di dollari accumulati nel solo 2015 da Hanjin e la società si è trovata a non poter onorare crediti e consegne;
   secondo il presidente di Fedespedi, preoccupato come tutti gli spedizioneri italiani per il crack della compagnia asiatica, è stimabile che ci siano dai 20 ai 25 mila container di Hanjin destinati all'Italia per un valore di circa 500 milioni di euro di merce (di questi circa 5 mila, per 175 milioni di merce, sono già presenti sul nostro territorio);
   si stima che il valore della merce trasportata attualmente a bordo delle navi di Hanjin sia vicina alla cifra di 14 miliardi di dollari a livello mondiale;
   la Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica sottolinea che, a fronte del blocco per inadempienza contrattuale di migliaia di container posizionati sulle banchine dei porti italiani, il danno per tutti gli operatori della catena logistica fino agli importatori ed esportatori sta assumendo dimensioni significative, nonostante la formale collaborazione della Hanjin Italia;
   il rischio che si teme è che la caduta del colosso apra la strada ad altri possibili default e si temono rischi di tenuta dell'intero settore del trasporto marittimo;
   il settore dei container da anni soffre per noli bassi ed un alto numero di ordini di nuove navi, di dimensioni sempre più grandi, portato avanti soprattutto dai primi tre grandi gruppi al mondo: la danese Maersk, la italoginevrina Msc e la francese Cma-Cgm (che recentemente si è fusa con Apl);
   è ipotizzabile che le politiche di espansione, dal punto di vista dimensionale oltre che numerico, della flotta portate avanti dai grandi operatori nel settore dei container possano portare, a lungo termine, i competitor più piccoli a non reggere le condizioni di mercato;
   i danni delle mancate consegne o del fermo in porti diversi da quelli a cui erano destinati può generare un ammontare pari al deficit della compagnia –:
   se non ritengano importante, alla luce dell'insolvenza della società di armamento coreana Hajin, fornire un quadro aggiornato attendibile sul reale stato finanziario ed operativo della società;
   se non reputino indispensabile farsi promotori di un tavolo di concertazione fra le parti interessate, coinvolgendo anche la Hanjin Italy, al fine di addivenire ad una soluzione condivisa, che minimizzi i danni per il nostro Paese, e di sviluppare nuovi sistemi di controllo tesi a scongiurare che situazioni simili possano verificarsi in futuro. (4-14291)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 17 luglio 2017
nell'allegato B della seduta n. 835
4-14291
presentata da
GRIMOLDI Paolo

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
  Si conferma che questo Governo sta affrontando le problematiche derivanti dal crac finanziario della compagnia coreana Hanjin Shipping con energia e determinazione al fine di scongiurare le ricadute sul comparto portuale e logistico e salvaguardare gli attuali livelli occupazionali.
  Infatti, proprio presso questo Dicastero si è svolto un primo incontro con i responsabili degli uffici economici e commerciali dell'ambasciata della Corea del Sud ed è stato avviato un confronto sulle necessarie garanzie che la compagnia Hanjin dovrebbe comunque fornire in tema di import/export rispetto a contratti stipulati con porti e operatori italiani.
  La questione – seguita congiuntamente da questo Ministero e dal Ministero dello sviluppo economico e in contatto costante con le principali associazioni di categoria rappresentative dei legittimi interessi degli operatori portuali più esposti, a partire da spedizionieri e terminalisti – ha per questo Dicastero un obiettivo prioritario: definire come ritirare l’import e consegnare l’export ovunque siano le navi di proprietà o affittate da Hanjin.
  La società Hanjin dovrà comunicare, per ogni singola nave, il termine di «fine viaggio», permettendo così ai ricevitori e ai caricatori di proteggere il carico; ciò consentirebbe, almeno, una minima possibilità di recuperare le merci.
  Ovviamente, fin dalle prime battute, è stata coinvolta anche l'ambasciata italiana a Seul.
  Gli insoluti che Hanjin lascia a terminal operator, rimorchiatori, spedizionieri, piloti, trasportatori, doganalisti eccetera ammontano ad almeno una decina di milioni, considerato che il valore delle merci import/export Italia bloccate sulle navi – secondo le nostre stime – ammonterebbe circa a 1,5 miliardi e i TEU (Twenty-foot equivalent unit) annui a 150.000.
  In prospettiva, e di fronte a possibili nuovi default di altre grandi compagnie armatoriali o del trasporto marittimo, questo Ministero ritiene necessario verificare se in Italia sia possibile introdurre regole per garantire una «protezione legale» che, come negli USA, eviti il sequestro delle navi almeno fino alla consegna «a destino» dei carichi in transito.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasportiRiccardo Nencini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trasporto marittimo

contenitore

modo di trasporto