Legislatura: 17Seduta di annuncio: 673 del 15/09/2016
Primo firmatario: ZOLEZZI ALBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 15/09/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 15/09/2016
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 15/09/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 13/12/2016
RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/12/2016
CONCLUSO IL 13/12/2016
ZOLEZZI e SIMONE VALENTE. —
Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo
. — Per sapere – premesso che:
nel comunicato stampa del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo del 23 dicembre 2014 si legge che: «Con il decreto musei si avvia una riforma che punta a rafforzare le politiche di tutela e di valorizzazione del nostro patrimonio dando maggiore autonomia ai musei, finora grandemente limitati nelle loro potenzialità. Viene finalmente riconosciuto il museo, fino ad oggi semplice ufficio della Soprintendenza, come istituto dotato di autonomia tecnico scientifica che svolge funzioni di tutela e valorizzazione delle raccolte assicurandone e promuovendone la pubblica fruizione. Vengono inoltre definiti i musei e i luoghi della cultura che, in sede di prima applicazione, consentiranno ai poli museali regionali di diventare subito operativi. I nuovi direttori dei musei elaboreranno inoltre i progetti di valorizzazione per consentire un'immediata messa a gara dei servizi aggiuntivi in tutti i musei statali»;
dal punto di vista dell'organizzazione ogni museo avrà 5 distinte aree funzionali, ognuna assegnata a una o più unità di personale responsabile:
a) direzione;
b) cura e gestione delle collezioni, studio, didattica e ricerca;
c) marketing, fundraising, servizi e rapporti con il pubblico, pubbliche relazioni;
d) amministrazione, finanze e gestione delle risorse umane;
e) strutture, allestimenti e sicurezza;
il direttore del museo è il custode e l'interprete dell'identità e della missione del museo, nel rispetto degli indirizzi del Ministero;
per quanto attiene agli standard di controllo e valutazione, il direttore generale musei presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo predispone standard di funzionamento e sviluppo dei musei, in coerenza con gli standard stabiliti dall'International Council of Museums (ICOM), e ne verifica il rispetto da parte dei musei statali. Così come valuta le singole gestioni in termini di economicità, efficienza ed efficacia, nonché di qualità dei servizi di fruizione e di valorizzazione erogati. I musei dotati di autonomia speciale sono sottoposti alla vigilanza del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo tramite la direzione generale musei, d'intesa con la direzione generale bilancio;
i musei dotati di autonomia speciale sono: la Galleria borghese, le Gallerie degli Uffizi, la Galleria Nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma, le Gallerie dell'accademia di Venezia, il Museo di Capodimonte, la Pinacoteca di Brera, la Reggia di Caserta, la Galleria dell'Accademia di Firenze, la Galleria estense di Modena, la Galleria nazionale d'arte antica di Roma, il Museo nazionale del Bargello, il Museo archeologico nazionale di Napoli, il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, il Museo archeologico nazionale di Taranto, il Parco archeologico di Paestum, il Palazzo Ducale di Mantova, il Palazzo reale di Genova, il Polo reale di Torino. A questi si aggiungeranno presto la Galleria nazionale delle Marche e la Galleria nazionale dell'Umbria. Restano dotate di autonomia speciale anche la soprintendenza speciale per il Colosseo, il Museo nazionale romano e l'area archeologica di Roma e la soprintendenza speciale per Pompei, Ercolano e Stabia;
Peter Assmann è stato nominato direttore del Palazzo Ducale di Mantova il 18 dicembre 2015
dopo il suo insediamento si sono verificati numerosi eventi preoccupanti, segnalati in una lettera al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che 40 custodi museali di Palazzo Ducale scrissero, lamentando fra l'altro danni alle opere e agli ambienti, dal crollo della cornice nel salone degli arcieri, a danni agli stucchi della sala degli specchi o delle cornici dei quadri in Galleria nuova (per citarne alcuni); grandi disagi ai visitatori, costretti a percorsi parziali, spesso nella confusione e nella non edificante situazione di ammirare capolavori assoluti in mezzo al via vai di operai e camerieri che trasportano tavoli e apparecchiature, rendendo difficoltoso persino l'ascolto dell'audioguida;
a questo si aggiungono i continui errori e ritardi nella predisposizione delle informazioni o nella soluzione dei mancati funzionamenti; mai corrette le informazioni erronee evidenziate nel video del Politecnico, refusi ed imprecisioni nei nuovi pannelli su Rubens, audioguide, non rispetto di norme di sicurezza e mancanza di dispositivi di protezione individuale durante lavori pericolosi. I pregiati beni che fanno da sempre il vanto di questo museo sono accatastati nella polvere e persi pare nell'oblio, mentre le sale del palazzo diventano luogo di esposizione di beni e opere altrui, privati, che trovano qui una collocazione senza dubbio vantaggiosa (ad esempio grazie all'apertura della galleria, che a fronte di pochissimi ingressi distrae un addetto dalla sorveglianza delle sale del museo, o grazie alla trasformazione in uno show room dell'appartamento estivale, che impedisce di fatto il corretto apprezzamento degli spettacolari stucchi finalmente restituiti agli occhi ammirati dei visitatori). La lettera è stata pubblicata sul Notiziario On-line Sindacato Cultura Lavoro nel luglio 2016;
l'appartamento della Rustica è stato finalmente riaperto al pubblico dopo i lavori post sisma. Giulio Romano progettò questi ambienti per volere di Federico II Gonzaga a partire dal 1539 e l'esecuzione, alla morte del grande artista, fu portata avanti dal Bertani. Nella mostra temporanea «Abitare Gonzaga» ovvero l'esposizione, inserita nell'edizione di Mantova Creativa, inaugurata l'11 giugno 2016 a Palazzo Ducale, è stata allestita una rassegna a cura di Giampaolo Benedini, con la collaborazione del direttore del Ducale Peter Assmann e della vicedirettrice Renata Casarin e di Marco Tonelli per la selezione delle opere contemporanee, in tale prestigioso appartamento, provando a rispondere a una domanda: «Ma se i Gonzaga con il loro gusto estetico e creativo fossero ancora vivi di quali oggetti si circonderebbero ?» Ed ecco la proposta: un viaggio nella contemporaneità. In pratica letto, vasca, cucina, sedute e divani del nostro tempo sono stati posti in queste sale, finemente decorate di stucchi e affreschi antichi. La «collezione» proviene da realtà commerciali come Agape e Benedini collection, si segnala come le numerose opere e foto contemporanee appese, sono state appese con chiodi direttamente infissi nelle pareti antiche appena restaurate;
si segnalano altri dettagli, come un numero importante di tasselli fissati per appendere pannelli in legno dipinti sulle pareti esterne di piazza Paradiso in occasione della mostra di Moya, i 4 stendardi affissi sulle murature trecentesche del palazzo del Capitano all'ingresso del Museo; il portale in cartongesso fissato alla parete trecentesca per segnalare l'ingresso della mostra contemporanea. Si segnala a livello conservativo la scarsa attenzione ai diserbi delle erbe infestanti e alla pulizia del fossato del castello dove nella torre nord est è conservato il capolavoro della Camera Picta di Andrea Mantegna, la mancanza di alcuni scuri delle finestre del fronte est del palazzo e in generale della mancata manutenzione dei numerosi serramenti del complesso museale. Il riallestimento della sala del Rubens realizzato dal direttore del museo non rispetta gli standard di qualità museografica: gli apparati didascalici sono invasivi e non valorizzano le opere esposte;
le mostre di arte contemporanea vengono selezionate a giudizio degli interroganti senza una particolare attenzione alla qualità e all'importanza degli artisti e comunque sono di basso livello in relazione al valore storico-artistico del complesso museale, con uno svilimento dell'anima e della cultura di Palazzo ducale e della città stessa. Mancano percorsi tematici;
d'altronde nella «riforma Franceschini» appare evidente una separazione tra la tutela e conservazione museale e la promozione e gestione degli eventi, non dando chiarezza sulla figura del direttore museale che perde il ruolo di conservatore del bene (evidente anche nel caso di Palazzo ducale), dove non si coglie alcun progetto museologico, né una supervisione da parte della direzione generale musei. Non è comprensibile soprattutto il fattore economico, come è accaduto a Mantova ove la causa è riconducibile agli scarsi finanziamenti e a quella che appare agli interroganti come la mera necessità di fare cassa –:
se il Ministro interrogato sia al corrente dei fatti esposti e se intenda promuovere adeguamenti normativi che, pur mantenendo l'autonomia gestionale, possano garantire la tutela e conservazione dei musei dotati di autonomia speciale, eventualmente prevedendo miglioramenti circa la supervisione da parte della direzione generale dei musei o individuando una figura ad hoc che si occupi di tutela, tale da ottimizzare il ruolo della commissione scientifica e rivaluta i finanziamenti al settore;
se intenda garantire la qualità della promozione museale con un monitoraggio e una supervisione più efficace sugli eventi e sulla qualità delle mostre proposte;
se intenda garantire progetti museologici e standard museali. (4-14211)
Risposta. — Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo in esame, nel quale l'interrogante, dopo aver espresso preoccupazioni sulla gestione del palazzo Ducale di Mantova, chiede come si intenda intervenire per rafforzare le funzioni di indirizzo del Ministero, pur mantenendo l'autonomia gestionale, per migliorare l'attività di tutela, conservazione e promozione dei musei dotati di autonomia speciale e garantire gli standard museali.
A seguito della riforma del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT), al complesso museale del palazzo Ducale di Mantova è stato riconosciuto lo status di museo dotato di autonomia speciale, secondo quanto stabilito nel nuovo regolamento di organizzazione del MIBACT (adottato con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 agosto 2014, n. 171) e nel decreto ministeriale 23 dicembre 2014, Organizzazione e funzionamento dei musei statali. Alla direzione del museo è stato preposto il dottor Peter Assmann, selezionato a seguito di procedura ad evidenza pubblica cui hanno partecipato studiosi italiani e stranieri.
Nella sua interrogazione, l'interrogante riferisce criticità evidenziate in una lettera sottoscritta da alcuni dipendenti del museo. Molte delle osservazioni indicate in tale documento – comunica il direttore del museo – sono originate da una non perfetta conoscenza dei fatti o poggiano su supposizioni o illazioni, che avrebbero potuto essere facilmente e immediatamente chiarite e spiegate con un semplice colloquio con la direzione del museo che, fin dalla prima presentazione, ha dichiarato la propria massima disponibilità ad accogliere segnalazioni, suggerimenti, proposte, sia dall'interno dell'istituzione culturale che dall'esterno; tanto è vero che – prosegue il direttore – molti enti pubblici, fondazioni e associazioni private collaborano nella formulazione di proposte e sostengono anche economicamente le iniziative del palazzo Ducale.
A seguito del riconoscimento dell'autonomia, il museo (non più pertinenza dipendente dalla soprintendenza territoriale) si trova in una fase di trasformazione, che ha comportato, tra l'altro, una crescita esponenziale dell'attività di valorizzazione museale e l'avvio di processi di innovazione nella gestione del personale. Entrambi questi elementi si sono posti in discontinuità con il passato e hanno comportato per tutto il personale, in particolare per quello che svolge l'assistenza e la vigilanza, la necessità di misurarsi con iniziative, mostre, anche di arte contemporanea, lontane dagli standard consueti prima dell'autonomia museale, nonché di misurarsi con tempi di allestimento molto ristretti rispetto al passato.
Consapevoli di ciò, la direzione ha cercato di creare un sistema di comunicazione interna più efficace, calendarizzando anche un incontro fisso mensile con tutto il personale di vigilanza per tutto l'anno 2016.
Giova anche evidenziare come tra gli organi del museo sia previsto anche un comitato scientifico composto dal direttore (che lo presiede) e da altri quattro componenti, scelti tra professori universitari di ruolo in settori attinenti all'ambito disciplinare del museo o tra esperti di qualificata e comprovata esperienza in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali, designati dal Ministro, dal consiglio superiore beni culturali e paesaggistici, dalla regione e dal comune. Il comitato ha, tra i suoi compiti, anche quello di supportare il direttore, sotto il profilo scientifico, nella predisposizione del programma annuale e pluriennale di attività del museo e di valutare e approvare i progetti editoriali del museo. La direzione del museo ha condiviso le proprie scelte e i propri programmi con il comitato, che si è già riunito più volte dal suo insediamento, operando in sinergia con esso.
Premesso quanto sopra, si forniscono puntuali elementi di risposta in merito alle singole questioni indicate nell'interrogazione, sulla base degli elementi forniti dal direttore.
Nella Sala degli Arcieri è esposto un capolavoro della collezione mantovana, la famosa Pala della Trinità di Pieter Paul Rubens. Si è reso necessario ripensare l'allestimento della sala per fornire una migliore lettura dell'opera, in quanto l'ambiente era affollato da opere che distoglievano l'attenzione dalla pala rubensiana e dal grande lunettone di Domenica Fetti, vale a dire gli artisti che con Antonio Maria Viani hanno lavorato per i duchi Vincenzo I, Ferdinando e Vincenzo IL Inoltre una cattiva illuminazione non valorizzava i capolavori della collezione e anche le didascalie di approfondimento erano mancanti o di scarso rilievo. Con la società Electa, concessionaria dei servizi museali aggiuntivi, è stata elaborata una nuova presentazione e un nuovo apparato didattico con una soluzione innovativa che include l'installazione di un particolare tendaggio che, oltre a evocare una quinta teatrale, ha messo in evidenza l'originaria soluzione compositiva della pala, ora mutila in seguito alle note vicende ottocentesche di smembramento della tela. L'illuminazione è stata adeguata alla nuova soluzione espositiva, così come i nuovi pannelli esplicativi che consentono, ora, al pubblico di ricevere una compiuta lettura di Rubens e di Fetti; inoltre il soggiorno nella sala è stato reso confortevole dai nuovi divani che i visitatori apprezzano, consentendo loro di sostare nel vasto ambiente per contemplare le opere o per fare una pausa lungo il percorso.
Nel corso dei lavori per il fissaggio della tenda si sono verificate delle cadute di gesso da un cornicione della sala, senza danni a persone o opere d'arte. Questi pezzi, come è stato potuto verificare, fanno parte di un lavoro di restauro degli anni Settanta, eseguito non in modo propriamente consono. Ora la cornice è stata messa in sicurezza e si sta naturalmente monitorando, con grande attenzione, la situazione, in attesa di un restauro totale di tutta la sala, in programma nei prossimi anni.
I visitatori hanno avuto l'opportunità di vedere un cantiere aperto e di comprendere le azioni necessarie alla valorizzazione della sala del museo. Le guide turistiche hanno, certamente, incontrato qualche difficoltà nel corso delle loro visite con i gruppi scolastici, che nel mese di aprile-maggio accorrono numerosi a Mantova, ma tutto è stato mantenuto nella norma senza particolari disguidi e lamentele, tanto che anche quest'anno, in base alle recensioni dei visitatori, è stato attribuito al palazzo Ducale il certificato di eccellenza di Tripadvisor.
Nell'interrogazione si segnala la lunghezza dei tempi per la correzione di un errore all'interno della sala multimediale, totalmente sponsorizzata e realizzata dal Politecnico di Milano, che racconta la storia dello sviluppo architettonico del palazzo Ducale di Mantova.
Tale inconveniente è da attribuire alla necessità di ricorrere a personale esterno, non immediatamente disponibile. L'installazione, in ogni caso, rimane un'innovazione molto apprezzata dal pubblico e indispensabile per comprendere la complicata evoluzione architettonica del palazzo nel corso dei secoli. Si segnala, invece, che nessun errore è stato rilevato nei nuovi pannelli della sala del Rubens.
L'immagine di opere di pregio accatastate nella polvere e nell'oblio non corrisponde a realtà, mentre l'apertura al pubblico delle sezioni della galleria, nel complesso del palazzo, dedicate all'arte contemporanea è una precisa scelta della direzione del museo, che forse non incontra il gusto personale di alcuni, ma è sostenuta con forza anche dal comitato scientifico; tale scelta si muove in direzione di accoglimento e promozione del contemporaneo, proprio come fecero i Gonzaga ai loro tempi, sostenendo gli artisti del loro tempo. Nella mission di una istituzione culturale non ci può essere solo la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico esistente, ma deve coesistere anche la produzione di nuova cultura. Le stesse ragioni hanno anche condotto alla riapertura al pubblico (dopo anni di chiusura) dell'appartamento della Rustica, un ambiente architettonico prezioso, ma desolatamente vuoto. A tale proposito si precisa che la mostra Abitare Gonzaga 2016 è stata resa possibile grazie alla partecipazione di diverse industrie di design e interni, nonché al sostegno di riviste specializzate del settore, mentre la cura affidata a Mantova Creativa, e non allo studio Agape di Giampaolo Benedirli come erroneamente riportato nell'interrogazione, è stata fondamentale per poter radunare tanti partner che hanno finanziato la mostra e il catalogo.
Tutti i lavori che comportano affissioni alle pareti si svolgono sotto la supervisione dei funzionari del museo, con anni di professione nel ruolo di funzionari storici dell'arte e architetti nelle soprintendenze, e, dove necessario, è stata richiesta l'autorizzazione della competente soprintendenza territoriale. Inoltre, a conclusione delle esposizioni, è sempre previsto il ripristino delle pareti non istoriate e, comunque, le installazioni interessano pareti con «superfici di sacrificio» e non contesti di pregio. Anche il nuovo spazio della Galleria, dedicato all'arte contemporanea, è stato dotato di pannelli impiegati per appendere le opere contemporanee, senza intaccare le pareti che mostrano resti di decorazioni settecentesche e ottocentesche. Lo stendardo affisso per segnalare l'ingresso del museo (come giustamente rileva anche l'interrogante) è indubbiamente necessario in quanto guida il turista verso l'ingresso del museo nell'immensa piazza Sordello.
La presenza di una particolare tipo di vegetazione nelle acque del fossato del Castello indica, secondo gli esperti consultati, la buona salute dell'ecosistema, tanto che il Castello di San Giorgio è stato nominato «Monumento vivo» in quanto accoglie, nelle sue volte, una numerosa colonia di pipistrelli (la specie tutelata dei miniotteri), mentre nei bastioni trovano riparo rondoni e taccole e nelle acque del fossato nuotano carpe e lucci. Comunque, allo scopo di limitare l'impatto visivo esteticamente negativo, si ha in progetto un potenziamento del sistema di circolazione dell'acqua in modo da limitare la proliferazione del verde.
Relativamente alle segnalate carenze nella manutenzione dei numerosissimi serramenti del complesso museale, il direttore rammenta che il palazzo Ducale si compone di più di 900 ambienti e giardini ed è uno dei più grandi complessi architettonici di tutta Europa. Al riguardo, però, il bilancio preventivo per l'anno 2017 ha posto, tra le proprie priorità, anche la manutenzione del palazzo cui si potrà far fronte anche grazie alle entrate proprie del museo che, per l'autonomia speciale, restano nella disponibilità dell'istituzione.
La direzione generale musei, in questi due primi anni di avvio della riforma del MIBACT, ha assolto i compiti assegnati dal regolamento di organizzazione e dal decreto ministeriale sopra citato: sovraintendere al sistema museale e coordinare i poli museali, esercitando poteri di direzione, indirizzo, coordinamento e controllo, nel rispetto dell'autonomia dei singoli istituti museali di livello dirigenziale, in quanto l'autonomia scientifica e gestionale riconosciuta ai musei di rilevanza nazionale costituisce (come appare condividere anche l'interrogante) l'elemento caratterizzante e qualificante della riforma, imprescindibile per una efficace valorizzazione del patrimonio culturale e un effettivo rilancio del sistema museale nazionale.
La Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo: Ilaria Carla Anna Borletti dell'Acqua.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):museo
archeologia
amministrazione del personale