ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14134

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 670 del 12/09/2016
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 12/09/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MUCCI MARA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 12/09/2016
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 12/09/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 12/09/2016
Stato iter:
28/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 21/10/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/11/2016

CONCLUSO IL 28/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14134
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Lunedì 12 settembre 2016, seduta n. 670

   PRODANI, MUCCI e RIZZETTO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   «Natura 2000», istituita ai sensi della direttiva 92/43/CEE «Habitat» e recepita dal regolamento contenuto nel decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997 n. 357 e successive modifiche, è una rete ecologica dell'Unione europea per la conservazione della biodiversità; è costituita da siti di interesse comunitario (SIC) — individuati dai singoli Stati membri e successivamente designati come zone speciali di conservazione (ZSC) — e comprende anche le zone di protezione speciale (ZPS) istituite ai sensi della direttiva 2009/147/CE «Uccelli» sulla conservazione dei volatili selvatici, recepita nel nostro ordinamento dalla legge n. 157 del 1992 sulle norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio;
   le aree che costituiscono parte integrante di «Natura 2000» non sono riserve protette dove le attività umane sono escluse: la direttiva «Habitat», infatti, garantisce la protezione della natura tenendo anche «conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali» (articolo 2). Quindi, soggetti privati possono essere proprietari dei siti «Natura 2000», assicurandone però una gestione sostenibile sia dal punto di vista ecologico che economico, ed è prevista una valutazione d'incidenza (articolo 6) per gli interventi umani, demandata alle competenti autorità statali (nel caso italiano alle regioni);
   la valutazione è il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito della rete Natura 2000, singolarmente o congiuntamente considerato insieme ad altri piani e progetti, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso;
   il sito online www.magredinatura2000.it nella sezione «il SIC Magredi del Cellina — Regime di Tutela» spiega come tale sito «comprenda una serie di superfici già tutelate dalla norma regionale sia da un punto di vista naturalistico che paesaggistico:
    un'Area di Rilevante Interesse Ambientale (ARIA) individuata ai sensi della legge regionale n. 42 del 1996 denominata «Fiume Meduna e torrente Cellina» in cui il Piano Regolatore Generale Comunale deve mantenere contenuti di tutela, recupero e valorizzazione dell'ambiente e del paesaggio;
    un cospicuo numero di aree a prato stabile, per lo più di proprietà pubblica statale e regionale (Demanio militare e Demanio idrico regionale), censiti ed inseriti nell'inventario dei prati stabili di pianura ai sensi della legge regionale n. 9 del 2005 che ne impedisce la riduzione di superficie e la trasformazione colturale;
    una serie di superfici di tutela paesaggistica individuati ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 2004 in cui fra l'altro vengono salvaguardati i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua (e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna) iscritti in appositi elenchi previsti dalle disposizioni di legge»;
   inoltre, il medesimo sito spiega che «il SIC Magredi del Cellina è ricompreso nella più ampia Zona di Protezione Speciale “Magredi di Pordenone” individuata ai sensi della “Direttiva Uccelli” in quanto area di fondamentale importanza per molte specie avifaunistiche (...) La Direttiva non solo protegge gli uccelli vietandone la cattura, l'uccisione indiscriminata e la distruzione di nidi e di uova, ma impone anche l'obbligo di conservare, mantenere e ripristinare una superficie sufficiente di habitat indispensabili alla loro vita; inoltre, questi ultimi debbono essere oggetto di specifiche misure di conservazione»;
   per queste ragioni nei «Magredi del Cellina», in quanto ZPS, valgono le «Misure di conservazione generali» previste dalla legge regionale n. 14 del 2007 e, in quanto SIC, sono già vigenti le «Misure di salvaguardia generali» approvate dalla legge regionale n. 7 del 2008. Tali misure, nel complesso vietano l'apertura e la realizzazione di nuove cave e discariche o l'ampliamento di quelle esistenti, l'eliminazione degli elementi naturali e seminaturali caratteristici del paesaggio agrario con alta valenza ecologica, lo svolgimento di attività di circolazione con veicoli a motore al di fuori dalle strade, la conversione ad altro uso delle superfici a prato o pascolo permanente;
   all'interno della ZPS «Magredi di Pordenone» di importanza comunitaria individuati ai sensi della direttiva «Uccelli» sono presenti ben 4 siti di Importanza comunitaria individuati ai sensi della direttiva «Habitat»: «Torbiera di Sequals», «Magredi di Tauriano», «Magredi del Cellina», «Risorgive del Vinchiaruzzo» (...);
   il quotidiano Il Gazzettino, sezione città di Pordenone del 17 luglio 2016, in un articolo dal titolo «Cellina Meduna, una parte destinata ai lanci dell'aerobrigata dell'UsArmy» riporta la notizia del rinnovo disciplinare dell'uso del poligono Cellina Meduna da parte di Mariagrazia Santoro, assessore alle infrastrutture e territorio della regione Friuli Venezia Giulia, alla 173esima Aerobrigata UsArmy di Vicenza. Il poligono ora presenta al suo interno una nuova area per le esercitazioni dell'Aerobrigata. La nota stampa illustra come: «(...) per quanto concerne gli altri utilizzatori del poligono (in primis il nostro esercito) l'attività in bianco con i carri armati potrà essere svolta anche nell'area conosciuta come “Magredi di Cordenons”, che da tempo era stata abbandonata per la contaminazione da torio radioattivo determinatasi con l'uso di missili controcarro (...)» –:
   se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
   quali siano i suoi orientamenti, per quanto di competenza, circa il rinnovo del disciplinare d'uso del poligono Cellina Meduna per l'utilizzo degli aviolanci della 173o Aerobrigata statunitense;
   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda attuare per scongiurare eventuali conseguenze ambientali con rilevante incidenza sul sito di importanza comunitaria del Cellina derivanti dalle attività militari concesse dalla regione Friuli Venezia Giulia. (4-14134)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 28 novembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 710
4-14134
presentata da
PRODANI Aris

  Risposta. — In riferimento all'interrogazione in esame, relativo allo svolgimento di esercitazioni militari all'interno del poligono Cellina Meduna, ricompreso all'interno della ZPS IT3311001 «Magredi di Pordenone» e della ZSC IT3310009 «Magredi del Cellina», sulla base delle informazioni acquisite dalla competente direzione generale, si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare corre l'obbligo di precisare che la questione delle servitù militari sul territorio italiano all'interno di siti Natura 2000 è oggetto di uno dei CHAP del pre-contenzioso comunitario EU Pilot 6730/14/ENVI, nonché di ulteriori indagini su casi puntuali da parte della Commissione europea.
  Nell'ambito di tale pre-contenzioso comunitario, nonché della sensibilità emergente in relazione alla coesistenza di servitù militari ed aree a tutela ambientale, questo Ministero ha istituito con il Dicastero della difesa un «Tavolo Tecnico su disciplina di tutela ambientale ed attività esercitative dei poligoni militari», insediatosi il 23 marzo 2015.
  A seguito dei lavori del citato tavolo tecnico, in data 18 giugno 2015 è stato siglato un protocollo di intesa tra Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e Ministero della difesa per la «Tutela ambientale e attività esercitative militari», che prevede tra l'altro il supporto tecnico-giuridico di questo Ministero nell'ambito delle procedure di contenzioso comunitario in materia ambientale che interessano le servitù militari, nonché la collaborazione nella redazione di «protocolli ambientali» per le attività esercitative con prevalente riferimento alle ricadute nell'ambiente marino. Il testo del protocollo è disponibile al
link (http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio-immagini/Galletti/PROTOCOLLO%20AMBIENTE%20DIFESA%20definitivo.pdf).
  Successivamente, questo Ministero, in data 16 dicembre 2015, ha dato avvio ai lavori del tavolo tecnico sul «Protocollo d'intesa su aspetti di tutela ambientale, di prevenzione dell'inquinamento e profili di responsabilità riguardanti le zone ad uso poligono e tiri esercitativi militari».
  Nel corso del primo incontro, sono state poste le basi per la predisposizione, da parte del Ministero della difesa, di un rapporto ambientale nel quale il Ministero dell'ambiente ha richiesto informazioni relative sia alla necessità di porre in atto una verifica della sovrapposizione tra i poligoni esercitativi e i siti Natura 2000 e/o aree protette istituite ai sensi della legge n. 394 del 2009 sia alla necessità di reperire i dati di contaminazione delle aree marino-costiere prospicienti dette zone.
  Ad oggi, non è ancora stato convocato il secondo incontro del tavolo tecnico in questione, stante la necessità da parte del Ministero della difesa di disporre di un congruo periodo per raccogliere ed armonizzare nei format predisposti le informative ambientali relative a tutti i poligoni presenti sul territorio nazionale, non solo quelli interni al sistema delle aree protette e tutelate.
  Per quanto riguarda la regione Friuli Venezia Giulia, nell'ambito di uno dei CHAP del pre-contenzioso comunitario EU Pilot 6730/14/ENVI, l'ufficio legislativo del Ministero della difesa, con nota del 27 maggio 2015 ha comunicato che: «Nel corso della 2a Conferenza nazionale sulle servitù militari è stato siglato un Protocollo di intesa tra la Difesa e la Regione con l'obiettivo di individuare un nuovo equilibrio tra esigenze militari e tutela del territorio delle comunità locali».
  A seguito di questo accordo risulterebbe che ogni disciplinare d'uso dei poligoni presenti sul territorio regionale è oggetto anche di procedura di valutazione di incidenza ai sensi dell'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997 e successive modificazioni e integrazioni, con la quale è possibile prevedere particolari limitazioni volte alla tutela ambientale.
  Nella medesima nota del Ministero della difesa, veniva altresì comunicata l'intenzione di provvedere alla «... emanazione di una specifica direttiva interna volta a disciplinare lo svolgimento delle attività esercitative nei siti della rete Natura 2000, con cui si forniscono alle Forze armate indicazioni in merito alla necessità di sottoporre le attività medesime a V.Inc.A, d'intesa con la Regione competente, in analogia a quanto già praticato in Puglia e in Veneto», e valevole per tutto il territorio nazionale.
  Della questione sono interessati anche altre Amministrazioni, pertanto, qualora dovessero pervenire ulteriori elementi, si provvederà ad un aggiornamento.
  In ogni caso, per quanto di competenza, questo Ministero continuerà a tenersi informato anche al fine dell'eventuale coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali competenti.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riserva naturale

zona protetta

protezione della fauna