ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14101

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 670 del 12/09/2016
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/08599
Firmatari
Primo firmatario: ROMANINI GIUSEPPE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/09/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MAESTRI PATRIZIA PARTITO DEMOCRATICO 08/09/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 08/09/2016
Stato iter:
11/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/10/2016
ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/10/2016

CONCLUSO IL 11/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14101
presentato da
ROMANINI Giuseppe
testo di
Lunedì 12 settembre 2016, seduta n. 670

   ROMANINI e PATRIZIA MAESTRI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   ai sensi del decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, risulterebbe in corso di adozione un decreto ministeriale per la revisione della piante organiche degli uffici giudiziari di primo grado, in conseguenza alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie;
   sulla base della proposta elaborata dal dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, il tribunale di Parma risulterebbe escluso dagli aumenti dell'organico, in quanto, benché sulla base del numero dei residenti nel circondario abbia diritto ad un aumento di 4 giudici e un ulteriore giudice in ragione del numero medio delle sopravvenienze calcolato con riferimento al quinquennio 2006-2010, il positivo rapporto tra pendenze e sopravvenienze impedirebbe ogni ulteriore assegnazione;
   in questo modo il tribunale di Parma risulterebbe significativamente penalizzato rispetto a tutti gli altri tribunali dell'Emilia-Romagna per i quali sono invece previsti incrementi del numero dei giudici, talora in misura consistente, anche sulla base di situazioni nella sostanza quanto meno equivalenti sotto il profilo delle dimensioni del bacino d'utenza, e tuttavia apparentemente non gravate da pendenze e sopravvenienze confrontabili, per lo meno sotto il profilo qualitativo, con quelle attualmente in carico agli uffici giudicanti parmensi;
   analogamente, la proposta non riconosce alla procura della Repubblica di Parma alcun rafforzamento dell'organico, sebbene anche in questo caso la situazione dell'ufficio sia in concreto più gravosa rispetto a quella di altre procure emiliane paragonabili per dimensioni, per le quali sono invece previsti aumenti della pianta organica;
   i riscontri numerici sulla base dei quali sarebbero fondate le previsioni di potenziamento dell'organico elaborate dal Ministero, non terrebbero in adeguata considerazione il reale carico di lavoro degli uffici giudiziari di Parma che risente, inevitabilmente, della ricchezza e della vitalità del tessuto imprenditoriale provinciale classificata dal CENSIS al 12o posto su scala nazionale;
   è da non trascurarsi, inoltre il fatto che il circondario di Parma non è purtroppo esente dal fenomeno della criminalità organizzata;
   gli uffici giudiziari di Parma risultano essere ancora fortemente gravati dai procedimenti civili e penali scaturiti dal crack Parmalat che ancora li impegneranno per numerosi anni, con inevitabili ripercussioni sui tempi d'esame degli altri procedimenti –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della necessità di aumentare il numero dei magistrati in servizio presso gli uffici giudiziari di Parma e se non ritenga di adottare tutte le più utili iniziative di competenza al fine di adeguare alle reali esigenze del territorio la dotazione organica dei giudici in servizio presso il tribunale di Parma. (4-14101)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 11 ottobre 2016
nell'allegato B della seduta n. 690
4-14101
presentata da
ROMANINI Giuseppe

  Risposta. — Nella consapevolezza che le esigenze di sviluppo del Paese richiedono amministrazioni pubbliche capaci di elaborare e attuare una programmazione efficace, di migliorare la qualità dei servizi e di conseguire un significativo recupero di efficienza per assicurare la soddisfazione delle esigenze degli utenti e il perseguimento degli obiettivi istituzionali, l'azione del Ministero della giustizia è stata improntata, negli ultimi anni, all'adozione di nuovi modelli organizzativi e di funzionamento degli uffici centrali e periferici.
  Al riguardo, l'adozione del nuovo regolamento di organizzazione del Ministero di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 giugno 2015 rappresenta un indispensabile supporto al cambiamento organizzativo e tecnologico degli uffici giudiziari, sostenendo i processi di rinnovamento dei relativi assetti organizzativi e lo sviluppo delle tecnologie in tutti i servizi dell'amministrazione della giustizia.
  Nella delineata prospettiva, il progetto di una ridefinizione complessiva degli organici degli uffici giudiziari si inserisce in una linea di intervento di più ampio respiro, fondata sulla necessaria complementarietà tra le misure di carattere normativo e quelle di innovazione organizzativa.
  Un razionale dimensionamento degli organici delle sedi giudiziarie risulta, difatti, fondamentale passaggio di ogni strategia di modernizzazione e potenziamento dell'organizzazione giudiziaria, quale indispensabile supporto delle politiche giudiziarie finalizzate a realizzare una struttura ordinamentale idonea a fornire adeguata risposta alla domanda di giustizia.
  In particolare, la revisione delle piante organiche dei magistrati risponde all'esigenza – più volte segnalata anche dal Consiglio superiore della magistratura – di contribuire a restituire efficienza al sistema giudiziario, consentendo l'apertura – all'esito della riforma della geografia giudiziaria, i cui effetti, come noto, si sono cristallizzati il 13 settembre 2014, allo spirare del termine di due anni per l'adozione dei cosiddetti decreti integrativi di cui all'articolo 1, comma 5, della legge 14 settembre 2011, n. 148 – di una fase di modellamento dell'assetto territoriale degli uffici giudiziari, necessaria per superare alcune disfunzioni riconnesse ai limiti della legge di delega originaria.
  Il progetto sintetizza l'esito del lavoro svolto dal tavolo di coordinamento istituito nel gennaio 2016 presso il mio gabinetto per la definizione delle nuove piante organiche di tutti gli uffici giudiziari, giudicanti e requirenti, di primo grado, ed analizza e conclude l'articolato piano di raccolta, elaborazione ed analisi dei dati statistici condotto dalle competenti articolazioni a far tempo dall'ottobre 2014.
  Si è tenuto conto, inoltre, nella fase di rielaborazione del quadro cognitivo complessivamente disponibile, degli elementi informativi e di giudizio emersi nell'ambito del confronto tecnico sviluppatosi in seno al comitato paritetico CSM – Ministero della giustizia, come noto istituito per l'individuazione di soluzioni condivise in materia di organizzazione giudiziaria.
  Le attività di elaborazione, analisi e valutazione così condotte hanno contribuito ad indirizzare lo sforzo di perseguimento dell'obiettivo di ottimizzazione della allocazione delle risorse organiche disponibili in misura compatibile con l'attuale assetto dimensionale ed organizzativo degli uffici giudiziari, rivelando la necessità di un approccio metodologico mirato a realizzare riassetti compensativi nell'ambito dei distretti o di macro-aree geografiche omogenee sotto il profilo socio-economico.
  In particolare, una più approfondita elaborazione statistica ha evidenziato che i molteplici dati considerati per la individuazione della «domanda di giustizia» abbisognano di continue integrazioni e di costante arricchimento degli indici di determinazione dell'effettivo carico di lavoro degli uffici.
  L'analisi è stata elaborata mediante l'impiego di numerosi parametri, alcuni utilizzati come fattore quantitativo diretto, mentre altri hanno assunto carattere di strumento di verifica e controllo dei risultati conseguiti e, se del caso, di fattore correttivo dei medesimi.
  L'individuazione e la considerazione riservata ai diversi indicatori è stata coniugata – come premesso – con le esigenze derivanti da fondamentali scelte di politica giudiziaria, con particolare riferimento alla necessità di dare adeguata risposta alla domanda di giustizia delle aree territoriali cui corrispondono i tessuti produttivi più rilevanti del Paese e dei quali è essenziale il sostegno dei processi di crescita, quanto di corrispondere alle peculiari esigenze di presidio del ruolo della giurisdizione sia nei territori caratterizzati dalla presenza di endemici e pervasivi fenomeni di criminalità organizzata, sia laddove comunque si avvertano precipue esigenze di salvaguardia e promozione della coesione sociale.
  Nell'alveo delle politiche di recupero dell'efficienza del sistema giudiziario, il progetto di revisione delle piante organiche del personale di magistratura è, inoltre, destinato ad essere soggetto ad una fisiologica azione di monitoraggio e verifica operativa, così da consentire l'adozione, ove necessario, di opportuni interventi integrativi e correttivi.
  Tale progressivo scrutinio di razionalità ed efficacia delle scelte dovrà alimentarsi del contributo di informazioni e valutazioni degli uffici giudiziari e della classe forense, che potranno così partecipare ad un innovativo percorso di revisione «permanente» delle piante organiche, che tenga conto dell'esperienza applicativa delle iniziative di riforma.
  Nel contesto così delineato, le piante organiche del personale di magistratura degli uffici giudiziari parmensi sono state – diversamente da quanto rappresentato nell'atto di sindacato ispettivo – incrementate rispettivamente di tre posti di giudice per il tribunale e di un posto di sostituto procuratore per la procura della Repubblica.
  La determinazione delle unità aggiuntive è stata effettuata sulla base di parametri statistici – popolazione, flussi, cluster dimensionali – integrati da indicatori qualificativi della domanda di giustizia, quali il numero di imprese presenti sul territorio e la loro concentrazione per circondario, l'incidenza della criminalità organizzata, l'accessibilità del servizio per i cittadini (i cosiddetti «City User»).
  Alla stregua della lettura combinata dei predetti indicatori, pertanto, il tribunale e la procura della Repubblica di Parma sono stati dotati di unità aggiuntive, nel più ampio incremento del personale di magistratura del distretto, che vede complessivamente assegnati agli uffici giudiziari emiliani 22 posti di giudice e 6 di sostituto procuratore della Repubblica.
Il Ministro della giustiziaAndrea Orlando.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

giudice