ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14073

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 668 del 05/08/2016
Firmatari
Primo firmatario: ZOLEZZI ALBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/08/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2016
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2016
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2016
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2016
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2016
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2016
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 05/08/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14073
presentato da
ZOLEZZI Alberto
testo di
Venerdì 5 agosto 2016, seduta n. 668

   ZOLEZZI, DAGA, MANNINO, TERZONI, BUSTO, DE ROSA, MICILLO e VIGNAROLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   l'Entella si forma nel comune di Carasco dalla confluenza di tre torrenti: il Lavagna (il principale dei tre), il Graveglia e lo Sturla;
   con letto ampio e ciottoloso compie il suo breve percorso formando la piana omonima (seppur piccola è una delle maggiori della regione) andando poi a sfociare nel golfo del Tigullio (Mar Ligure) tra le città di Chiavari e Lavagna. Pur estremamente breve, è con poco meno di 15 m3/s di modulo medio annuo il principale corso d'acqua della città metropolitana di Genova per volume d'acqua direttamente sfociante nel mare. La foce del Medio corso del fiume Entella è un sito di interesse comunitario (SIC IT1332717) rientrante nella rete natura 2000;
   la progettazione di una diga da parte della città metropolitana di Genova, da edificarsi sulla sponda di Lavagna del fiume Entella, quale primo lotto di una più ampia opera di potenziamento della viabilità delle città di Chiavari, Lavagna e San Salvatore, ha provocato fin da quando fu resa nota, alcuni anni fa un ampissimo dissenso sia tra i proprietari dei fondi privati interessati, sia tra la stragrande maggioranza dei cittadini, della zona, consapevoli dei deterioramenti irrimediabili che l'edificazione della cosiddetta diga arrecherebbe ad uno dei pochi territori pianeggianti e «vergini» dell'intera regione ligure;
   è già da molti anni che si continua a parlare e discutere sull'arginatura della sponda lavagnese del fiume Entella a protezione dalle eventuali esondazioni acquee in corso di piena del fiume stesso. Il progetto del dottor Paolo Perfigli è in fase di ultima approvazione e prevede l'innalzamento di un muro spondale difensivo dell'altezza dalla base di circa cinque metri («diga Perfigli») su tale sponda lavagnese, mentre non si hanno notizie pubbliche certe su eventuali altri rinforzi d'argine sul percorso terminale e non del fiume Entella;
   quindi, come anche rimarcato da molti, tale struttura, «diga Perfigli», risulta essere un'opera difensiva solo per un tratto di fiume e sembra essere totalmente al di fuori di una progettualità globale di difesa di tutta l'arginatura del fiume Entella;
   il 7 luglio 2016 è stata depositata da parte dell'euro parlamentare Tiziana Beghin l'interrogazione a risposta scritta riguardante il progetto denominato «Diga Perfigli» che «prevede la costruzione di un argine probabilmente lungo 1,5 km, largo 15 m e alto 4 m sulla sponda di Lavagna del fiume Entella. Il corso del fiume costituisce zona SICIT1332717. L’iter progettuale è terminato e la Regione Liguria sta predisponendo il bando di gara. Tuttavia, in violazione della direttiva 92/43/CEE, la valutazione d'incidenza esistente è stata compiuta successivamente all'approvazione del progetto stesso. Inoltre, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha chiesto il 29 aprile 2016 informazioni sugli “interventi di mitigazione del rischio idraulico del fiume”, affinché vengano in particolare evidenziate “le interrelazioni che esistono o che potrebbero scaturire tra l'intervento, la pianificazione di gestione in materia di acque e il rischio alluvioni (direttive 2000/60/CE e 2007/60/CE)”. È bene segnalare altresì che l'alluvione del novembre 2014 che ha colpito i comuni situati lungo il corso del fiume ha coinvolto maggiormente le zone antecedenti quelle interessate dal progetto. Può pertanto la Commissione far sapere:
    1. se il progetto deve essere sottoposto a nuova valutazione d'incidenza;
    2. se il progetto deve essere sottoposto a valutazione d'impatto (direttive 2011/92/UE, 2014/52/UE);
    3. se, a seguito delle perplessità del Ministero e degli eventi del novembre 2014, può verificare la compatibilità del progetto con le direttive 2000/60/CE e 2007/60/CE e, in generale, con la normativa europea in materia ?»;
   sul sito change punto.org è riportata una petizione diretta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi in cui emergono evidenti criticità di carattere tecnico tali da porre in sintesi dubbi sulle valutazioni e sulle conseguenti programmazioni previste per la realizzazione di tale opera. La cosiddetta Diga «Si dovrebbe sviluppare per l'intero tracciato del vecchio argine napoleonico, detto “Seggiun”, dal Ponte della Maddalena alla foce, ergendosi come barriera insormontabile tra le due porzioni di piana, delle quali la parte verso il fiume pensata per diventare “alveo attivo” e quindi totalmente inutilizzabile anche per attività agricole o similari e destinata conseguentemente e inevitabilmente al totale abbandono nel giro di pochi anni (...)»;
   dalla stessa petizione emergono aspetti poco chiari e che «richiederebbero una immediata revisione delle previsioni di progetto, basata su una rilettura scientifica ragionata dei principali fattori su cui si basano le attuali modellazioni idrauliche, una urgente mitigazione dei rischi reali, mediante il ripristino e l'eventuale potenziamento/consolidamento di tutte le protezioni già esistenti (seggiun, argini, ecc.), l'adeguamento della rete di smaltimento delle acque meteoriche sulla piana, una costante e metodica pulizia dell'alveo del fiume e degli argini, una definitiva messa in sicurezza idraulica della città di Lavagna, attuata attraverso una progettazione esecutiva di opere che tenga conto del valore unico del territorio della Piana sotto l'aspetto ambientale e paesaggistico, individuando con chiarezza e univocità soluzioni e tempi di realizzazione, valutando le reali esigenze e le legittime istanze di chi vi lavora e vi abita da generazioni»;
   a parere degli interroganti l'Oasi faunistica dell'Entella e al S.I.C. (sito di interesse comunitario) rischia di subire danni consistenti nei riguardi del patrimonio floro-faunistico, poiché un progetto di tale impatto ambientale avrebbe conseguenze dannose per lo stesso clima della zona –:
   quali iniziative di competenza i Ministri interrogati, intendano adottare in relazione a quello che appare agli interroganti un'evidente errore di progettazione dei lavori proposti e per tutelare un sito di interesse comunitario rientrare nella rete Natura 2000 che risulterebbe compromesso da tale opera;
   quali iniziative i Ministri interrogati intendano adottare affinché vengano valutate nuove ipotesi progettuali in relazione al rischio idrogeologico dell'area onde evitare pericolosi impatti sulle matrici ambientali preesistenti;
   se il Governo non intenda valutare la possibilità di promuovere, per quanto di competenza, un tavolo tecnico partecipativo atto a coinvolgere i cittadini interessati ai lavori sopra descritti e i comitati locali per la valutazione di opere di minor impatto ambientale. (4-14073)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

zona protetta

corso d'acqua

gestione delle acque