ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14045

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 668 del 05/08/2016
Firmatari
Primo firmatario: FANTINATI MATTIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/08/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 04/08/2016
Stato iter:
28/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/04/2017
BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/04/2017

CONCLUSO IL 28/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14045
presentato da
FANTINATI Mattia
testo di
Venerdì 5 agosto 2016, seduta n. 668

   FANTINATI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   Villa Pellegrini Marioni Pullè è una villa situata a Chievo (frazione di Verona);
   neopalladiana, la veste attuale della villa è dell'architetto Ignazio Pellegrini (XVIII secolo);
   l'entità e le caratteristiche del complesso immobiliare compreso fra le pertinenze di Villa Pullè, ora di proprietà dell'Inps (quindi dello Stato), come risulta da una perizia dell'INPS del 18 gennaio 1988, sono così identificate: Villa Pullè metri quadrati 2.713; fabbricato ex sanatoria metri quadrati 2.384; orto botanico e parco metri quadrati 47.557; azienda agricola 1: fabbricato metri quadrati 562; terreni metri quadrati 23.301; azienda agricola 1: fabbricato metri quadrati 607; terreni metri quadrati 38.574;
   l'immobile, sottoposto a tutela vincolistica ai sensi della legge 1o giugno 1939, n. 1089, sulla tutela delle cose di interesse storico-artistico, si trova da oltre mezzo secolo in un pietoso, colpevole e inaccettabile stato di incuria e totale abbandono. Durante questo periodo la villa e le opere d'arte in essa contenute sono state oggetto di saccheggi e danneggiamenti insanabili;
   il compendio di Villa Pullè (di cui fa parte anche l'ex sanatorio, oggi Istituto Alberghiero Berti) fu ceduto il 1o aprile 1919 dai Miniscalchi-Erizzo al Consiglio ospitaliero di Verona per la cura della tubercolosi (TBC) e cessò la sua funzione quando la gestione delle cure fu trasferita all'INPS. Da allora è iniziata un'assurda disputa fra il comune di Verona e l'Istituto nazionale di previdenza sociale perché ciascuno riteneva d'essere proprietario dell'immobile e delle sue pertinenze;
   Villa Pullè rimane comunque patrimonio culturale della cittadinanza e non può essere considerato dall'INPS come patrimonio da dismettere, nell'intento di colmare il disastroso stato finanziario delle casse dell'ente;
   sono molteplici gli aspetti che rendono la villa e il suo parco strategici: l'area verde della villa può consentire il passaggio di una pista ciclabile gradevole e sicura che connetterebbe quella esistente, presente sulla riva del Camuzzoni, e quella che prosegue verso Bussolengo evitando un tratto molto pericoloso su via Berardi, proprio dalla piazza del Chievo sino alla doppia curva posta dopo via del Pinedo; la zona di verde intorno alla villa rappresenterebbe un'ottima occasione per ripristinare il rapporto tra aree cementificate e verde di cui la città è carente, dato il debito di area verde che la città deve riscuotere come contropartita ai 5 milioni di metri cubi di cemento previsti dal piano degli interventi –:
   se il Governo sia a conoscenza della situazione descritta in premessa;
   quali iniziative, di competenza il Governo, intenda assumere per scongiurare il pericolo della privatizzazione e restituire alla Villa e alle sue pertinenze una funzione di pubblica utilità. (4-14045)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 aprile 2017
nell'allegato B della seduta n. 786
4-14045
presentata da
FANTINATI Mattia

  Risposta. — Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo in esame, nel quale l'interrogante, con riferimento alla Villa Pullè, situata nella frazione Chievo del comune di Verona, chiede quali iniziative si intenda assumere per la tutela del compendio e per restituirlo alla pubblica fruizione.
  La Villa Pullè, già Fattori Pellegrini Merchenti, sorse, nelle sua prima edizione, alla metà del XVII secolo su un terreno digradante verso l'Adige allora di proprietà di Antonio Fattori, in località Chievo Verona. Nel 1681 il figlio Giacomo fece costruire un grandioso palazzo circondato da parco. Agli inizi del secolo seguente i Marioni, successivi proprietari della villa e amanti dei ludi scenici, fecero edificare un teatro di campagna in analogia a quello da loro posseduto in città, che ebbe enorme fortuna.
  Nella seconda metà del secolo XVIII la contessa Pellegrini incaricò Ignazio Pellegrini, suo parente, di ristrutturare la villa per renderla più adatta alle sue nobili funzioni di rappresentanza.
  Fu Elvira Ponti Miniscalchi, ultima proprietaria, che alienò nel 1917 il complesso agli istituti ospitalieri di Verona con la condizione di perpetua destinazione a tisicomio provinciale. La villa fu dal 1927 trasformata nel reparto maschile tubercolitici. Nel 1932 l'amministrazione ospitaliera stese un accordo con la cassa nazionale delle assicurazioni sociali (poi Istituto nazionale della previdenza sociale – Inps). Dopo un'annosa controversia per la rivendicazione della proprietà tra l'Unità sanitaria locale n. 20, il comune di Verona e l'istituto di previdenza, nel 1988, con sentenza del tribunale di Verona, venne riconosciuto, quale legittimo proprietario del complesso, l'istituto suddetto, fatta eccezione per una porzione di parco.
  La villa si compone di un corpo centrale rialzato nella parte mediana scandita sui due registri da una serie di lesene con cinque duplici file di finestre e prolungamento sui due lati con corpi di edificio di minore altezza e dépendance con cappella. La facciata della villa è rivolta verso l'abitato del Chievo e presenta a pianoterra un portico scandito da cinque archi a tutto sesto, sormontato da una terrazza balaustrata su cui si aprono cinque porte finestre trabeate. La parte centrale è coronata da un timpano triangolare ove troneggia uno stemma, mentre gli acroteri erano sottolineati da statue, poi rimosse e ricoverate presso la sede dell'Inps a Verona.
  Nella facciata posteriore lo schema formale è variato dalla sostituzione del porticato con una parete continua, scandita da lesene doriche nei cui intervalli si aprono, nei due piani fuori terra, finestre rettangolari. L'interno della villa, i cui vani sono organizzati intorno ad un ampio vestibolo, è caratterizzato da una articolata decorazione pittorica al piano terra: «Le Storie di Ercole», attribuite ad Angelo Da Campo (Verona 1735-1826) per la parte figurativa, mentre Filippo Maccari (Bologna 1725-Verona 1800) sarebbe l'autore dell'apparato prospettico. Gli affreschi sono stati quasi integralmente rifatti all'epoca della seconda guerra mondiale sulla base di vecchie fotografie. Nella sala di sinistra è conservata una pregevole decorazione ad affresco di Marco Marcola, che raffigura scene di rappresentazioni teatrali e musicali, sul soffitto è raffigurata una scena del mito di Apollo, Pan e Marsia. Mentre scene di vita nella villa decorano le pareti. In un'altra sala sono illustrati gli stemmi araldici delle famiglie che si sono imparentate nel corso dei secoli con i conti Pullè, divenuti proprietari, della villa del Chievo nella seconda metà del XIX secolo. La grande tela, collocata entro una cornice modanata di legno alla sommità dello scalone di rappresentanza, non è più presente in sito.
  Il parco, di cui solo una porzione è di proprietà dell'INPS, era corredato di un giardino all'italiana sul lato nord. Esso conserva ancora essenze arboree pregiate come cipressi, cedri del Libano, cedri deodara, abeti rossi, lecci, magnolie, tassi e bossi. Ornavano i percorsi del parco delle statue in tufo che rappresentavano le allegorie delle quattro stagioni o personaggi mitologici. Oggi rimangono solo i piedistalli. Alcune statue sono state depositate per ragioni di sicurezza nel chiostro della Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza e presso la sede dell'INPS di Verona; altre sono state concesse in comodato gratuito alla Banca d'Italia, sede di Verona (autorizzazione della SBAP di Verona, protocollo n. 2601 del 27 febbraio 2002 e autorizzazione della SBSAP di Verona, protocollo n. 775 del 28 febbraio 2002).
  Il complesso monumentale di Villa Pullè è sottoposto alle disposizioni di tutela prescritte dall'articolo 10 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni e delle attività culturali, di seguito Codice) in forza dei decreti ministeriali del 23 febbraio 1998 e del 25 maggio 2015. Una parte dell'area del parco della Villa Pullè ricade nelle disposizioni di tutela di cui all'articolo 142, comma 1, lettera c) del Codice.
  La Soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza ha seguito, negli anni, lo stato conservativo del complesso di Villa Pullè di proprietà dell'INPS sia per quanto riguarda la villa che le pertinenze e una porzione di parco.
  Nel corso degli ultimi anni la soprintendenza ha autorizzato diversi interventi di messa in sicurezza delle strutture e degli affreschi ivi presenti. A tal fine si riporta una sintetica cronologia degli atti emanati per il recupero e la salvaguardia della villa.
  In data 25 novembre 2008, con nota prot. 664/E, la soprintendenza, nel rammentare gli obblighi derivanti dall'articolo 30 del codice, ha invitato l'ente proprietario a predisporre un progetto di interventi urgenti, riservandosi l'eventuale attivazione delle procedure di cui agli articolo 32 e 33 del codice.
  In data 30 marzo 2009, il tecnico incaricato dall'IGEI-INPS, proprietaria dell'immobile, di redigere un piano di intervento per in messa in sicurezza delle Villa Pullè e servizio annesso, ha richiesto alla Soprintendenza quali fossero le priorità inderogabili e necessarie da eseguite con urgenza atte a garantire la sicurezza e conservazione del bene. In data 9 aprile 2009, con nota protocollo 0007547, la Soprintendenza ha indicato all'ente proprietario le opere più urgenti da eseguire.
  In data 10 agosto 2010, il tecnico incaricato dall'IGEI-INPS ha trasmesso il progetto di messa in sicurezza del complesso monumentale di Villa Pullè. La soprintendenza ha autorizzato, con prescrizioni, gli interventi proposti; con protocollo n. 29425 del 9 novembre 2010.
  In data 24 febbraio 2012, la soprintendenza ha autorizzato, con nota protocollo n. 004983, il progetto di fissaggio degli apparati decorativi presenti nella villa.
  In data 16 agosto 2012, la soprintendenza ha autorizzato, con nota protocollo n. 0023294, un progetto di messa in sicurezza e restauro degli apparati decorativi a seguito di richiesta avanzata della proprietà e con note protocollo 0023295 del 16 agosto 2016 ha autorizzato gli interventi urgenti da realizzare in seguito a incendio provocato da ignoti.
  In data 22 gennaio 2013 la soprintendenza ha autorizzato, con nota protocollo n. 0001838, le opere di variante al progetto di messa in sicurezza a seguito di incendio provocato da ignoti.
  In data 4 marzo 2013, su richiesta avanzata dalla IGEI s.p.a INPS Gestione Immobiliare, la Soprintendenza ha autorizzato, a condizioni, con nota protocollo n. 0005851, un progetto per la rimozione di graffiti che imbrattavano alcune pareti interne ed esterne della villa.
  In data 30 ottobre 2013, con nota protocollo n. 0030296, la soprintendenza ha autorizzato un progetto per il posizionamento di capichiave per tiranti metallici nell'ambito di un progetto di consolidamento e restauro del complesso monumentale.
  In data 9 aprile 2014, la soprintendenza ha autorizzato, con prescrizioni, con nota protocollo n. 0009183, una variante al progetto di consolidamento e restauro conservativo del complesso monumentale autorizzato con nota protocollo n. 0029425 del 9 novembre 2010.
  In data 18 luglio 2014 la soprintendenza ha autorizzato, con nota protocollo n. 0018999, il progetto di consolidamento e restauro conservativo della pertinenza detta «Teatro».
  In data 31 ottobre 2014, la Soprintendenza ha autorizzato, con nota protocollo n. 0028512, un progetto di consolidamento e restauro conservativo del soffitto del salone delle armature.
  L'ex direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto, con nota n. 19527 del 20 novembre 2014 ha informato la soprintendenza che la villa rientra nell'elenco degli immobili da conferire al fondo immobiliare INVIMIT Sgr spa. Con successiva nota n. 20060 del 1°dicembre 2014, l'ex Direzione regionale ha sollecitato l'avvio d'ufficio della verifica dell'interesse culturale, segnalando l'urgenza per il completamento del procedimento di autorizzazione all'alienazione. Tale procedimento di verifica si è concluso con l'emanazione della dichiarazione di interesse culturale, con il provvedimento del 25 maggio 2015, sopra richiamato.
  Recentemente il comune di Verona e l'INPS hanno comunicato di avere in corso la stipula di un accordo d'intesa istituzionale finalizzato al recupero, alla valorizzazione e al riuso funzionale del complesso monumentale di Villa Pullè. Dalla bozza di accordo emerge che l'INPS intende procedere alla valorizzazione della villa anche mediante immissione sul mercato, mentre tra l'INPS e l'amministrazione comunale di Verona è previsto un accordo per la permuta di due porzioni del parco. A tale riguardo si precisa che l'amministrazione comunale, con nota n. 0296417 del 12 ottobre 2016, acquisita al protocollo n. 24614 del 17 ottobre 2016, e l'INPS, con nota pervenuta in data 31 ottobre 2016 e acquisita al protocollo n. 26331 del 2 novembre 2016, hanno formalizzato la richiesta di autorizzazione alla permuta di due porzioni di parco (foglio 184, particella 45 parte e 71 parte), sulla quale la soprintendenza – con nota n. 24140 dell'11 ottobre 2016 e nota n. 27739 del 18 novembre 2016 – ha chiesto integrazioni in riferimento a quanto previsto dall'articolo 55 del Codice, in particolare per i tempi previsti per il conseguimento degli obiettivi di valorizzazione, per quanto riguarda la porzione di parco comunale e l'indicazione della destinazione d'uso in atto, in merito al programma delle misure necessarie ad assicurare la conservazione del bene e le modalità di fruizione pubblica del medesimo, anche in rapporto con la situazione conseguente alle precedenti destinazioni d'uso, per quanto riguarda la porzione di parco di proprietà dell'INPS.
  Con nota n. 26917 del 2 ottobre 2016, pervenuta in data 17 ottobre 2016, protocollo n. 24614, il comune di Verona ha dichiarato che non sono all'attualità definibili con precisione i tempi per il conseguimento degli obiettivi di valorizzazione, dipendendo gli stessi dalla presentazione da parte dell'INPS (soggetto acquirente) dei progetti definitivi di valorizzazione. La soprintendenza si riserva di valutare la permuta nella sua totalità non appena l'INPS integrerà la documentazione richiesta.
  Infine, per quanto riguarda un'eventuale alienazione della villa a privati, si comunica che a tutt'oggi non è pervenuta in merito alcuna richiesta di autorizzazione ai sensi dell'articolo 56 del codice, la quale, comunque, sarà oggetto di valutazione da parte della competente soprintendenza ai fini di accertarne la compatibilità con il carattere storico-artistico dell'immobile, anche in merito alla fruizione pubblica. La soprintendenza vigilerà anche su qualsiasi richiesta di interventi di carattere edilizio, manutentivo e/o modificativo dello stato attuale dei luoghi, ai fini dell'autorizzazione preventiva prescritta dall'articolo 21 del Codice.
  L'amministrazione, tramite la direzione competente e gli uffici territoriali, vigilerà con la massima attenzione la vicenda al fine di assicurare il rispetto delle tutele che il codice appresta per garantire la conservazione, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale.
La Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismoIlaria Carla Anna Borletti dell'Acqua.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

settore agricolo

malattia infettiva

opera d'arte