ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14018

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 667 del 03/08/2016
Firmatari
Primo firmatario: COLONNESE VEGA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/08/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2016
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2016
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 03/08/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14018
presentato da
COLONNESE Vega
testo presentato
Mercoledì 3 agosto 2016
modificato
Giovedì 4 agosto 2016, seduta n. 667

   COLONNESE, LOREFICE, BRESCIA e SIBILIA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   il 14 luglio 2016, un migrante proveniente dalla Nuova Guinea, Idrissa Diallo di 19 anni, è morto poco dopo il suo ricovero presso l'ospedale Moscati di Avellino. Il ragazzo era giunto al pronto soccorso con febbre altissima e ormai in stato di coma, con rigidità nucale e, secondo quanto dichiarato dal dottor Nicola Acone, primario del dipartimento di malattie infettive del Moscati di Avellino, sarebbe andato quasi subito in arresto cardiaco, spirando poche ore dopo l'arrivo in ospedale. I medici ritengono che il giovane sia stato colpito da una meningoencefalite di tipo infettivo. Nel caso di insorgenza contemporanea delle due infiammazioni, meningite e encefalite, i sintomi che si osservano sono praticamente gli stessi che dipendono dalle singole infiammazioni: febbre alta, vomito, mal di testa, rigidità nucale e l'infiammazione può essere causata da anche dal morso di una zecca, (chiamata anche Tbe: tick borne encephalitis). Il giovane era ospite di una struttura di accoglienza temporanea gestita dall'azienda agrituristica Petrilli, nel comune di Monteforte Irpino;
   il caso di Idrissa Diallo dovrebbe accendere i riflettori su una condizione più ampia, che riguarda il numero imprecisato di migranti arrivati dall'Africa lungo una tratta di migliaia di chilometri attraverso il deserto e il mare. Nei centri di accoglienza  arrivano stanchi, a volte malati. Infezioni e febbri non necessariamente prese nel deserto: «La meningite ha un periodo di incubazione di una settimana», dichiarano i volontari di Comunità accogliente in riferimento al tragico fatto di cronaca. Già tempo fa, durante un report effettuato nelle strutture che danno accoglienza agli stranieri in Irpinia, i sindacalisti della Cgil avevano denunciato le precarie condizioni di salute di alcuni ospiti africani. Da allora però non è stato fatto nulla, né quell'appello-denuncia è stato mai preso seriamente in considerazione dalle autorità preposte;
   in qualità di membro della commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate, nel corso di ispezioni ai CAS, spesso la prima firmataria del presente atto si è imbattuta in situazioni di pessime condizioni igieniche e, come si rileva anche da fonti di stampa, di migranti che denunciano parassitosi e cattive condizioni igienico-sanitarie. La struttura di accoglienza «Agriturismo Petrilli» dovrebbe risultare vincitrice di gara d'appalto ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo n. 163 del 2006, e dovrebbe essere dunque firmataria, tra gli altri, dell'allegato A al bando di gara «capitolato d'oneri», in base al quale, oltre ai servizi di sussistenza, ai migranti ospitati deve essere garantita assistenza medica e mediazione culturale;
   si ricorda inoltre che la stessa azienda, già nel dicembre 2015 era stata interessata da un grave fatto di cronaca: un suo ospite, Emokpa Edosa, nigeriano di 37 anni, è stato rinvenuto privo di vita, nella sua camera all'interno proprio della struttura di accoglienza «Agriturismo Petrilli» che lo ospitava. Sul caso è stata presentata l'interrogazione a risposta scritta al Ministero dell'interno n. 4-11447 ancora senza risposta;
   l'attuale andamento del fenomeno migratorio ha mostrato l'esigenza di un intervento che non sia solo emergenziale, ma che abbia un approccio sistematico e strutturato. Nell'ambito del sistema organizzativo di accoglienza bisognerebbe prestare particolare cura non solo alle procedure relative ai pubblici appalti per la gestione dell'accoglienza dei migranti, comprese le strutture temporanee, ma anche agli affidatari di tali servizi, al fine di prevenire e contrastare eventuali fenomeni corruttivi e di infiltrazione da parte della criminalità;
   nonostante la direttiva del Ministro dell'interno in materia di implementazione delle attività di controllo sui soggetti affidatari dei servizi di accoglienza dei cittadini extracomunitari, nella circolare n. 11209 del 20 agosto 2015 trasmessa ai prefetti, si denotano delle evidenti criticità di tutto il sistema di accoglienza «emergenziale», che non risponde in maniera efficace ed efficiente al fenomeno spesso ignorando le indicazioni di buone prassi per la sua gestione –:
   se sia a conoscenza di quanto esposto in premessa;
   quali iniziative intenda assumere per monitorare l'operato e i servizi offerti dai soggetti affidatari operanti sul territorio che gestiscono l'accoglienza, indicando nel caso specifico, se sia stato effettuato effettivamente lo screening medico di cui al «capitolato d'oneri»; il corretto impiego dei fondi comunitari; il costante rispetto dei diritti umani nei centri di accoglienza; la celere produzione dei documenti necessari ai migranti per soggiornare in Europa;
   se e quali strategie intenda attuare per prevenire episodi similari a quello descritto in premessa, che stanno interessando tutto il territorio nazionale, denotando delle evidenti criticità di tutto il sistema di accoglienza «emergenziale», che non sta rispondendo in maniera efficace ed efficiente ad un fenomeno si complesso, ma in relazione al quale spesso vengono ignorate le buona prassi per la sua gestione;
   se non intenda assumere iniziative per approntare un registro delle società, associazioni o aziende che gestiscono l'accoglienza straordinaria dei migranti in strutture temporanee, in modo da avere una black-list di quelle che non si attengono al capitolato d'oneri ovvero di quelle presso le quali si siano verificati gravi fatti di cronaca come quelli descritti e se, in tali casi non ritenga, anche ricorrendo a iniziative normative, di procedere oltre all'applicazione di semplici sanzioni pecuniarie, anche a risolvere la concessione e a vietare che vengano assegnati  altri bandi per l'accoglienza;
   se, nel caso specifico descritto in premessa, siano stati approntati tutti gli interventi di profilassi atti a scongiurare contagi, non solo tra gli ospiti del centro ma anche tra la cittadinanza e gli operatori afferenti al centro. (4-14018)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

migrante

gara d'appalto