ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13957

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 664 del 29/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 28/07/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MUCCI MARA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 28/07/2016
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 28/07/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 28/07/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 21/10/2016

SOLLECITO IL 30/10/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13957
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Venerdì 29 luglio 2016, seduta n. 664

   PRODANI, MUCCI e RIZZETTO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro della salute, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   il sito online del Ministero della salute, www.salute.gov.it, nella pagina dedicata al settore della nutrizione e patologie, definisce le intolleranze alimentari come una: «reazione indesiderata del nostro organismo scatenata dall'ingestione di uno o più alimenti (o sostanze attive) oppure da disfunzioni/disturbi a carico dell'apparato digerente (intolleranze enzimatiche e intolleranze farmacologiche). Tale reazione è strettamente dipendente dalla quantità dell'alimento non tollerato ingerito (dose-dipendente) ma a differenza delle allergie alimentari, non è mediata da meccanismi immunologici. L'intolleranza alimentare si manifesta con l'insorgere di sintomi spesso sovrapponibili a quelli delle allergie alimentari. Le intolleranze enzimatiche sono determinate dall'incapacità dell'organismo di metabolizzare alcune sostanze presenti negli alimenti. Questo difetto degli enzimi deputati al metabolismo di determinate sostanze generalmente è congenito, ma talvolta può essere acquisito nel tempo. Le intolleranze alimentari su base enzimatica sono numerose e comprendono un certo numero di malattie che riguardano il metabolismo dei carboidrati, delle proteine e dei lipidi (...).»;
   il documento del Ministero della salute denominato «Allergie alimentari e sicurezza del consumatore – Documento di indirizzo e stato dell'arte» pubblicato il 26 marzo 2014 evidenzia come: «l'1-2 per cento degli adulti ed il 5-8 per cento dei bambini sono interessati da allergie alimentari; tali dati si ritengono sottostimati in particolare per la mancanza di informazioni di buona qualità e per i differenti approcci diagnostici in vivo ed in vitro utilizzati nei vari studi. Un'indagine telefonica, eseguita sulla popolazione adulta europea, per riconoscere la mera convinzione soggettiva di essere portatori di allergia alimentare, ha consentito di ottenere anche dei dati italiani che hanno riportato un'incidenza del 3,6 per cento di allergia alimentare (...). Gli alimenti che venivano riferiti come più frequentemente responsabili dell'allergia alimentare erano in ordine di frequenza: la frutta (27,6 per cento), i vegetali (20,7 per cento), il latte vaccino (20 per cento), i legumi (15,9 per cento), il grano (14,5 per cento), la frutta secca (9,7 per cento), la carne (9 per cento), i frutti di mare (9 per cento), l'uovo (9 per cento) e il pesce (7,6 per cento) (...)»; il documento menzionato, inoltre, riporta che per quanto concerne la situazione in Italia: «la prevalenza dell'allergia alimentare sia più elevata nei primi anni di vita; l'incidenza viene stimata tra il 6 e l'8 per cento nei primi 2 anni, mentre tende a diminuire con l'età. L'allergia alimentare in età pediatrica ha un valore medio di prevalenza del 5 per cento»;
   il 13 dicembre 2014 è entrato in vigore il regolamento (UE) n. 1169 del 25 ottobre 2011 relativo all'etichettatura dei prodotti alimentari, finalizzato a garantire un adeguato livello di protezione dei consumatori in materia di informazione sugli alimenti. In particolare, «ai sensi dell'articolo 44, paragrafo 2, per gli alimenti offerti in vendita al consumatore finale o alle collettività, senza imballaggio, imballati sui luoghi di vendita su richiesta del consumatore o preimballati per la vendita diretta, gli Stati membri possono adottare disposizioni nazionali concernenti i mezzi con i quali le indicazioni sugli allergeni devono essere rese disponibili e, eventualmente, la loro forma di espressione e presentazione»;
   il 13 gennaio 2015, l'interrogante ha depositato l'interrogazione n. 4-07495 con la quale ha chiesto al Governo di promuovere presso la Commissione europea un'azione ai sensi dell'articolo 44, paragrafo 2, del regolamento menzionato, finalizzata all'introduzione di disposizioni nazionali sulla materia che consentano alle imprese di scegliere, nel rispetto del principio di garantire un'informazione chiara e comprensibile al consumatore, tra opzione scritta e orale;
   sulle modalità di applicazione del regolamento 1169/11 il Ministero della salute, in data 6 febbraio 2015, ha diramato una circolare in relazione alle informazioni da divulgare al consumatore sulle sostanze o sui prodotti che provocano allergie e intolleranze (ex allegato II del regolamento n. 1169/2011) da parte degli operatori che producono cibi pronti per il consumo all'interno di una determinata struttura come ad esempio il ristorante, il bar con annessa attività di ristorazione, mensa, ospedali, scuole, attività di catering, e altro;
   la circolare specifica che l'obbligo sarà considerato assolto anche se l'operatore del settore alimentare si limiti ad indicare per iscritto, in maniera chiara ed in luogo ben visibile, una dicitura del tipo: «le informazioni circa la presenza di sostanze o di prodotti che provocano allergie o intolleranze sono disponibili rivolgendosi al personale in servizio»; oppure l'operatore del settore alimentare riporti, per iscritto, sul menù, sul registro o su apposito cartello, una dicitura del tipo: «per qualsiasi informazioni su sostanze e allergeni è possibile consultare l'apposita documentazione che verrà fornita, a richiesta, dal personale in servizio (...).»;
   il documento sottolinea infine, come: «la scelta circa la modalità da utilizzare per rendere dotto il consumatore finale è rimessa alla discrezionalità dell'operatore, che sceglierà la soluzione più idonea a seconda della propria organizzazione e dimensione aziendale (...)»;
   il Manifesto per la promozione del turismo accessibile è stato presentato dal Ministro per il turismo pro tempore, Michela Brambilla, il 20 ottobre 2009. Il documento, articolato in dieci punti ed elaborato dalla Commissione per la promozione e il sostegno del turismo accessibile, ha definito al punto 1 che: «la persona nella sua accezione più completa, con i suoi specifici bisogni derivanti da condizioni personali e di salute (ad esempio: disabilità motorie, sensoriali, intellettive, intolleranze alimentari, ecc.) è un cittadino ed un cliente che ha diritto a fruire dell'offerta turistica in modo completo e in autonomia, ricevendo servizi adeguati e commisurati a un giusto rapporto qualità prezzo (...)»;
   il settore enogastronomico, in particolare la cucina tipica locale ed i prodotti tipici, costituiscono una rilevante peculiarità dell'offerta turistica nazionale;
   il sito online www.tourenogastronomici.it, nella sezione turismo enogastronomico spiega come: «il cibo assume un ruolo nuovo, diventando il medium di un territorio, di una cultura e dei valori legati alla terra ed alle proprie radici. (...) siamo il paese ideale per il turismo enogastronomico che è sempre in crescita e i numeri lo possono confermare. Ecco il motivo anche del sorgere di molti agriturismi e di percorsi ad hoc creati secondo una certa logica nel far apprezzare la propria terra a tutti coloro che vi si recano per scoprire gusti e sapori sempre nuovi. Il turismo enogastronomico vale cinque miliardi e si conferma, anno dopo anno, il vero motore della vacanza Made in Italy che è l'unica nel mondo a poter offrire ben 176 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4396 specialità tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 477 i vini DOC (...)»;
   nel sito internet Italia.it, portale istituzionale gestito dall'Ente nazionale italiano per il turismo (ENIT) e rivolto alla promozione turistica del nostro Paese, il tema dell'alimentazione è presente solamente nella sezione «link utili» alla voce «accessibilità». Il collegamento rimanda l'utente unicamente al sito in lingua italiana dell'Associazione italiana della celiachia, mentre non compare alcun riferimento alla normativa italiana e alla modalità prevista di informazione a disposizione del cliente finale. A parere dell'interrogante è assolutamente necessario, dunque, integrare la sezione dedicata e renderla facilmente individuabile agli utenti;
   il 14 luglio 2016 è stato presentato a Roma il «piano triennale 2016-2018 per il rilancio del turismo» – Enit, nuova governance, progetti e prospettive. Il giorno successivo, il comunicato stampa sul sito Enit.it riporta gli obiettivi del piano triennale, individuati «nell'incremento della spesa media turistica in Italia, nell'aumento dei volumi dell’incoming, nello sviluppo turistico delle destinazioni “minori” e nella promozione del turismo sostenibile (...)». Fra i punti del piano, inoltre, emerge una forte strategia digitale per la «Destinazione Italia» attraverso la redazione Enit-Italia.it, le redazioni regionali e le sedi estere dell'Enit. Tra i vari cluster su cui l'Agenzia intende concentrare i propri sforzi, il punto «Food e itinerari del gusto» risulta molto generale;
   il 15 luglio 2016 il sito online www.travelquotidiano.com illustra quanto affermato da Evelina Christillin, presidente dell'Enit, a margine della presentazione del piano: «(...) il pubblico ormai si orienta quasi tutto su internet, puntiamo alla digitalizzazione profonda ed utilizzo dei mezzi digitali, insieme alla distruzione del portale Italia.it che va rifatto completamente (...)» –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
   se non si ritenga opportuno assumere iniziative, per quanto di competenza, per rendere più adeguata ed esaustiva l'informazione destinata agli utenti interessati da intolleranze alimentari che offre il sito online Italia.it;
   se, alla luce dell'importanza che riveste il settore enogastronomico in ambito turistico è in considerazione degli obiettivi della maggior tutela possibile degli utenti, si intenda rafforzare la comunicazione relativa alla informazione sulle intolleranze alimentari a disposizione della clientela. (4-13957)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

politica del turismo

allergia