ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13844

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 657 del 19/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: GRIMOLDI PAOLO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 19/07/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 19/07/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13844
presentato da
GRIMOLDI Paolo
testo di
Martedì 19 luglio 2016, seduta n. 657

   GRIMOLDI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il decreto legislativo n. 175 del 2014 avrebbe dovuto riprodurre (o sopprimere in parte) gli obblighi e le scadenze previsti per i contribuenti e che si ripercuotono anche, e in modo particolarmente gravoso, sull'operatività dei professionisti gravati da una mole sempre crescente di funzioni, obblighi ed adempimenti che l'amministrazione finanziaria ha progressivamente imputato loro;
   nonostante le dichiarazioni d'intento del legislatore, lo scadenzario presente sul sito dell'Agenzia delle entrate ha previsto, per l'anno 2015, ben 810 pagine di scadenze, delle quali 189 riferibili al primo semestre e ben 275 raggruppate nel periodo luglio-agosto; per l'anno 2016, le pagine riferite alle scadenze del primo semestre sono addirittura aumentate a 283 e per il periodo luglio-agosto 2016 (così come è stato per il 2015) si contano ben 449 scadenze per un totale di 918 adempimenti;
   questo approccio appare dunque all'interrogante poco pragmatico e sembra altresì dimostrare un distacco molto rilevante con la realtà che vivono i professionisti: ne è un esempio lo stesso 730 precompilato, pubblicizzato invece come modello di semplificazione. Al riguardo, infatti, è posizione ampiamente condivisa anche dai vertici dell'Agenzia delle entrate che i soggetti che effettuano l'assistenza fiscale diventano sempre più parte attiva di un processo che non può fare a meno di loro nel rapporto contribuente-amministrazione finanziaria;
   ad oggi, ad esempio, è previsto anche che l'intermediario istituisca un nuovo registro dove annotare cronologicamente le deleghe ricevute dai propri clienti e per i quali si procederà a controlli a campione, al fine di verificare la correttezza della procedura seguita negli studi professionali e presso i Caf;
   ad aumentare questa enorme farraginosità interviene poi l'istituto della proroga che da anni, oramai, viene reiterato costantemente per porre argine ad una proliferazione torrentizia di norme spesso confuse e contradditorie seguite da una prassi interpretativa mai esaustiva e, soprattutto, patologicamente tardiva;
   ad aggravare ulteriormente le difficoltà dei professionisti, non mancano inoltre casi in cui vengono emanati decreti-legge a ridosso delle scadenze, proprio per prorogare termini di pagamento di imposte e tributi;
   sembrerebbe dunque necessario concepire un nuovo rapporto fra cittadini e amministrazione finanziaria anche attraverso un leale, trasparente e funzionale confronto al fine di individuare le linee strategiche da seguire nell'ottica di eliminare, o perlomeno, attenuare, le criticità che hanno assunto ormai dimensioni non più sostenibili, come quelle sopra citate, e al fine di pervenire non soltanto ad una più generale ed effettiva semplificazione che darà modo ai cittadini di riconquistare fiducia nelle istituzioni, ma anche di perseguire lo scopo dell'equità del prelievo fiscale –:
   se il Ministro interrogato non intenda convocare un tavolo di confronto con gli addetti ai lavori al fine di raccogliere le istanze degli intermediari e degli assistenti fiscali con lo scopo di programmare, anche attraverso nuove iniziative normative una vera e propria semplificazione degli adempimenti fiscali e della normativa fiscale in generale, con l'obiettivo di rispettare, sostanzialmente, la disciplina contenuta nello statuto del contribuente, fino ad ora non tenuto in debito conto dal legislatore;
   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno, anche attraverso il tavolo di confronto sopra citato e le opportune iniziative normative, promuovere una complessiva riforma del sistema tributario con lo scopo di:
    a) eliminare gli adempimenti superflui e, soprattutto, la moratoria dei medesimi nei mesi centrali dell'anno, considerati già tutti gli impegni ai quali i professionisti sono chiamati durante l'intero anno;
    b) semplificare o eliminare il modello 770, considerata la duplicazione dei dati provenienti dalla certificazione unica, e la comunicazione dei beni in godimento ai soci e dei finanziamenti;
    c) eliminare la disciplina delle lettere d'intento, con conseguente soppressione del quadro VI della dichiarazione IVA;
    d) rivedere lo «spesometro» ed eliminare gli studi di settore i quali hanno mostrato evidenti limiti nel rappresentare uno strumento di effettiva individuazione dell'evasione fiscale, come invece era nelle intenzioni del legislatore;
    e) rivedere la disciplina delle società non operative, che penalizza irragionevolmente l'esercizio dell'attività di impresa esercitata, anche in considerazione dell'ulteriore aggravio, introdotto inspiegabilmente nel periodo di massima virulenza della crisi economica, rappresentata dalle cosiddette «perdite sistemiche» nonché rivedere le sanzioni – oggettivamente sproporzionate – qualora nel modello Unico il contribuente ometta di indicare gli specifici codici riguardanti cause di disapplicazione/esclusione o, in via residuale, sull'esito dell'interpello;
    f) rivedere tutti gli strumenti di accertamento che determinano il reddito, in via presuntiva, per tabulas;
    g) razionalizzare i tributi locali, in modo da permettere ai comuni di godere di una vera autonomia finanziaria, con una completa attuazione del federalismo fiscale, ma senza rinunciare all'armonizzazione fiscale in tutto il Paese che, di fronte ai continui tagli da parte dello Stato e ad una sperequazione importante tra diverse territori nazionali, tarda ad arrivare, producendo una parossistica differenziazione di aliquote e casistiche tale da obbligare gli operatori a un difficilissimo esercizio di comprensione;
    h) semplificare le modalità di pagamento delle imposte, riducendo drasticamente i codici tributo e i modelli fiscali (attualmente pari, rispettivamente, a 1609 e a 110), essendo ancora insufficiente la razionalizzazione degli stessi operata nel 2002;
   se il Ministro non ritenga opportuno, vigilare ed adoperarsi al fine di addivenire ad una maggiore chiarezza delle disposizioni contenute nei diversi provvedimenti, e ad una maggiore tempestività delle norme, con l'obiettivo di definire norme di proroga soltanto in casi straordinari.
(4-13844)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

fiscalita'

amministrazione fiscale

diritto tributario