ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13798

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 653 del 13/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: DI LELLO MARCO
Gruppo: MISTO-MOVIMENTO PPA-MODERATI
Data firma: 13/07/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 13/07/2016
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 13/07/2016
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 05/08/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13798
presentato da
DI LELLO Marco
testo di
Mercoledì 13 luglio 2016, seduta n. 653

   DI LELLO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   le maggiori testate giornalistiche riportano da diversi giorni lo strano intreccio tra Juventus, e ultras per la vendita dei biglietti ed il rapporto tra gli ultras e la ’ndrangheta su cui insiste un'inchiesta della magistratura;
   un quadro inquietante come riportato da «Repubblica»: «Alti esponenti di una importantissima società calcistica (la Juventus, ndr) consentono, di fatto, un bagarinaggio abituale e diffuso come forma di compromesso con alcuni esponenti del tifo ultras»: scriveva il gip Stefano Vitelli nell'ordinanza di custodia cautelare che la scorsa settimana ha portato all'arresto di 18 persone indagate in prevalenza per associazione mafiosa;
   la prima vittima, anche se i contorni sono ancora da chiarire, è Raffaello Bucci, il tifoso e consulente della società morto suicida la scorsa settimana dopo essere stato interrogato in procura a Torino;
   sembra che il 40enne ex ultras dei Drughi gestisse biglietti e merchandising e, dopo anni di assenza dalle curve, sarebbe diventato collaboratore esterno di Alberto Pairetto (Supporter liaison officer della Juventus, raccordo tra i tifosi e la società) col compito di mediare tra il club, le forze dell'ordine e gli ultras più violenti. Si sarebbe, in altre parole, come si legge nell'ordinanza di custodia cautelare del 1° luglio 2016, di fronte a «un bagarinaggio abituale e diffuso come forma di compromesso con alcuni esponenti del tifo ultras». «Io voglio che voi state tranquilli e noi siamo tranquilli» dice Alessandro d'Angelo, il security manager della Juventus a Dominello il 21 febbraio 2014. Riassumendo in poche parole il «compromesso» accettato di buon grado dalla società per tenere a bada gli ultras (Repubblica). I Dominillo, Rocco e Saverio, sono i referenti piemontesi del clan Pesce Bellocco di Rosarno, che decidono di entrare nel business del bagarinaggio;
   a svelare gli intrecci di questa vicenda legata al business della compravendite di biglietti è la moglie di Andrea Puntorno, il leader degli ultras, arrestato nel 2014 dai carabinieri di Torino per una storia di armi e droga, Patrizia Fiorillo vittima di minacce da parte degli ex soci del marito, due soggetti «prossimi all'area ’ndranghetista facente capo alla famiglia Belfiore» così li definisce la Stampa;
   la donna riferisce al magistrato che: «Andrea prima del campionato gestisce una campagna abbonamenti. Gli danno i moduli da sottoscrivere e vogliono una certa cifra. Lui organizza una distribuzione di abbonamenti, facendoli sottoscrivere e facendoseli pagare con un sovrapprezzo. Li lascia per la maggior parte a chi ha sottoscritto, in più gestisce un pacchetto di abbonamenti che paga lui alla Juve. Compila i dati prendendoli da fotocopie di documenti e poi li usa di partita in partita per fare entrare persone a pagamento». Il nome del marito compare anche negli atti dell'ultima ordinanza frutto delle indagine dell'antimafia torinese nei confronti della famiglia Dominello, legata alla cosca Pesce-Bellocco di Rosarno;
   per l'ennesima volta si ripete il binomio calcio e mafia che affonda le proprie radici nei primi casi di «totonero» e calcio-scommesse, fino al possesso delle società stesse, utilizzate per il riciclaggio di denaro sporco;
   a conferma di ciò, è utile ricordare che l'allarme è stato rilanciato, proprio in questi giorni, dalla Commissione parlamentare antimafia che nella relazione sulle infiltrazioni mafiose e criminali nel gioco lecito ed illecito, trasmessa alle Camere il 7 luglio 2016, sottolinea che le cosche mafiose entrano nell'assetto societario delle squadre di calcio e poi impongono il «pizzo» agli imprenditori locali sotto forma di sponsor. Così facendo, «stringono più forti legami con il territorio» –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se intenda avviare, per quanto di competenza, un monitoraggio sul fenomeno di cui in premessa al fine di scongiurare simili connubi;
   quali iniziative il Governo abbia intenzione di porre in essere, per quanto di competenza, anche a livello normativo, per arginare i fenomeni di infiltrazione mafiosa nelle società sportive. (4-13798)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mafia

promozione commerciale

commissione parlamentare