ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13643

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 645 del 30/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: POLVERINI RENATA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 30/06/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 30/06/2016
Stato iter:
23/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/11/2016
ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/11/2016

CONCLUSO IL 23/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13643
presentato da
POLVERINI Renata
testo di
Giovedì 30 giugno 2016, seduta n. 645

   POLVERINI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   nella notte del 19 giugno 2016, presso la sede della casa circondariale di Matera, alcuni detenuti, ristretti al piano terra della sezione Sirio, hanno dato fuoco a materassi e suppellettili, creando una densa coltre di fumo che ha reso l'aria della sezione assolutamente irrespirabile, mettendo in serio pericolo la vita degli altri detenuti e del personale di polizia penitenziaria, prontamente intervenuto per fronteggiare la drammatica emergenza;
   soltanto il coraggio, lo spirito di abnegazione e la professionalità di questo personale, unito a quello dei carabinieri, della polizia di Stato, dei vigili del fuoco e degli operatori del 118 intervenuti in aiuto, hanno evitato il verificarsi di una tragedia, con la perdita di numerose vite umane, o di gravi turbative dell'ordine pubblico, come una rivolta dei detenuti o una loro possibile evasione;
   al termine delle operazioni congiunte, due unità appartenenti alla polizia penitenziaria sono state soccorse per aver riportato una intossicazione da fumo;
   appena pochi mesi fa, all'interno della stessa sezione, si era verificata una situazione analoga;
   nel penitenziario di Matera, in particolare, a quanto risulta all'interrogante, mancherebbero le finestre all'interno del corridoio e dell'ufficio del cosiddetto «corpo di guardia», l'impianto di rilevazione dei fumi non sarebbe funzionante, gli estintori sarebbero in numero insufficiente e molti scaduti, i cancelli elettrici del reparto, così come l'impianto di videosorveglianza, sarebbero non funzionanti, mancherebbero del tutto le maschere antigas e i teli antincendio;
   altra gravissima circostanza, sarebbe rappresentata dal fatto che, specialmente nei turni pomeridiani e notturni, la responsabilità della sorveglianza generale venga demandata a personale con la qualifica di assistente capo, contrariamente a quanto previsto dalla normativa che individua tali responsabili all'interno dei ruoli superiori (sovrintendenti o ispettori);
   l'UGL Polizia Penitenziaria e l'UGL Funzione Pubblica, a livello nazionale hanno sempre denunciato l'assenza di concrete strategie per prevenire i cosiddetti «eventi critici» che nelle carceri del nostro Paese sono ormai all'ordine del giorno e che mettono a serio rischio l'ordine e alla sicurezza interna nonché la vita degli operatori penitenziari. L'episodio di Matera rappresenta infatti l'inadeguatezza del sistema penitenziario italiano dove in moltissimi casi non sarebbero addirittura rispettati i parametri minimi di sicurezza –:
   se il Ministro sia a conoscenza dell'evento critico del 19 giugno 2016 indicato in premessa e quali iniziative intenda adottare al fine di fare piena luce sull'accaduto e, in caso di conferma di quanto evidenziato, se intenda adottare interventi finalizzati al ripristino immediato di tutti gli apparati e della strumentazione necessaria a garantire la prevenzione degli incendi e, più in generale, la sicurezza all'interno del reparto e dell'istituto tutto, ivi compresa la fornitura della attrezzature necessarie a fronteggiare simili emergenze;
   di quali strumenti disponga il Ministro interrogato, anche in relazione alla necessità di integrare gli organici di polizia penitenziaria in servizio presso l'istituto di Matera, al fine di garantire la copertura dei posti di maggior responsabilità da parte del personale individuato allo scopo dalla normativa vigente;
   quali iniziative intenda adottare il Ministro interrogato per evitare che negli istituti penitenziari d'Italia gli appartenenti al ruolo agenti/assistenti siano continuamente impiegati in compiti di maggior responsabilità ai quali, oltretutto, al danno si aggiunge la beffa, non sembra possa essere riconosciuto neanche un trattamento economico adeguato, per le mansioni di grado superiore. (4-13643)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 novembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 708
4-13643
presentata da
POLVERINI Renata

  Risposta. — Con l'atto ispettivo in esame, l'interrogante, prendendo le mosse da un recente episodio di rivolta messa in atto dai detenuti della casa circondariale di Matera, nel corso della quale veniva procurato un incendio che richiedeva l'intervento dei vigili del fuoco, oltreché del personale ivi in servizio, rileva diverse criticità strutturali del predetto istituto penitenziario, tra cui l'inadeguatezza dell'impianto antincendio, nonché la precarietà delle condizioni in cui si trova ad operare il personale di polizia penitenziaria, sia per la carenza di organico, soprattutto nei ruoli direttivi (sovrintendenti ed ispettori), sia per la mancanza di «concrete strategie per prevenire i cosiddetti eventi critici».
  Su tali premesse, chiede dunque di conoscere quali iniziative siano state adottate nei confronti dei detenuti resisi responsabili della rivolta e quali iniziative si intendano adottare per superare le criticità strutturali rilevate presso la casa circondariale di Matera, nonché per assicurare la copertura dei posti direttivi del personale di polizia penitenziaria presso il predetto istituto.
  Orbene, in ordine all'evento specifico da cui prende avvio l'atto ispettivo, avvenuto in data 19 giugno 2016, giova rilevare, come riferito dal competente dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, che l'incendio di natura dolosa veniva immediatamente spento dal personale di polizia penitenziaria in servizio presso l'istituto, anche con il supporto di personale in quel momento fuori servizio.
  Effettivamente veniva richiesto l'intervento dei vigili del fuoco che, giunti in istituto, constatavano l'avvenuta estinzione. In conseguenza dell'evento, due unità di polizia penitenziaria riportavano lesioni che venivano refertate con prognosi, rispettivamente, di due e di diciassette giorni, mentre nessun detenuto riportava conseguenze.
  In considerazione della gravità dei fatti, la direzione dell'istituto richiedeva immediatamente il trasferimento di entrambi i detenuti resisi responsabili dell'accaduto presso altra sede, per motivi di sicurezza e di opportunità riconducibili a conflittualità con la restante popolazione detenuta. Uno veniva trasferito dalla competente direzione generale presso l'istituto di Pavia, mentre l'altro veniva trasferito dal provveditorato regionale alla casa circondariale di Lucera e per entrambi è stata irrogata sanzione disciplinare, con contestuale inoltro della notizia di reato alla competente procura della repubblica.
  In ordine alle criticità strutturali della casa circondariale di Matera, come riportate nell'atto ispettivo, con specifico riguardo alla asserita assenza di strumentazioni necessarie a prevenire e controllare gli incendi, come riferito dalla competente articolazione ministeriale, va rilevato quanto segue.
  Il reparto detentivo presso cui è stato provocato l'incendio è stato oggetto, nel corso dell'anno 2010, di un intervento di ristrutturazione e nell'occasione è stato dotato di un impianto di aereazione (immissione e aspirazione forzata dell'aria) perfettamente funzionante; inoltre, gli estintori presenti in dotazione adeguata non erano scaduti e sono stati utilizzati, assolvendo pienamente alla loro funzione tanto che l'incendio è stato spento dal personale di polizia penitenziaria ancor prima dell'arrivo dei vigili del fuoco, come sopra precisato.
  Nel reparto è presente un cancello d'ingresso interno che funziona manualmente, per il quale, come per altri cancelli automatizzati di tutto l'istituto, è in corso una procedura per l'affidamento dei lavori di ripristino della funzionalità e la manutenzione dei cancelli automatizzati.
  Il reparto dispone di un telo antincendio/spegni fiamma; l'impianto di rilevazione fumo effettivamente non è risultato funzionante, ma la direzione dell'istituto ha provveduto alla relativa segnalazione all'impresa manutentrice dell'impianto antincendio ed ha provveduto altresì ad inoltrare al competente dipartimento richiesta di approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale (maschere antigas).
  Con riguardo al personale di polizia penitenziaria presente presso l'istituto penitenziario di Matera si rappresenta che, a fronte di una previsione organica di 120 unità, ne risultano in servizio 101.
  Al pari di tutti gli istituti penitenziari, anche la casa circondariale di Matera presenta maggiori scoperture nei ruoli degli ispettori e dei sovrintendenti, e proprio in ragione della portata generale della questione, il competente Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria monitora attentamente e in maniera costante la situazione, cercando di adoperarsi con ogni iniziativa utile a migliorare le condizioni di lavoro del personale, anche assegnando, di volta in volta e in base ad esigenze specifiche dei singoli istituti, ore di straordinario che corrispondono ad un «apporto lavorativo» di diverse unità di personale al giorno.
  In proposito, merita evidenziare che, nel corso dell'anno 2015, sono state assegnate all'istituto penitenziario di Matera 17.519 ore di straordinario.
  Mi preme segnalare, in via generale, che presto la massima attenzione al personale di polizia penitenziaria, nella consapevolezza che condizioni di lavoro sostenibili e dignitose contribuiscano all'efficace funzionamento degli istituti di pena.
  In tale prospettiva, va rilevato come il definitivo perfezionamento del nuovo modello di vigilanza dinamica non solo contribuirà sensibilmente a responsabilizzare il detenuto nella quotidianità della vita carceraria, ma consentirà altresì di valorizzare il ruolo della polizia penitenziaria, ridefinendone i compiti per un concreto miglioramento delle condizioni di lavoro.
  Sempre nella medesima prospettiva si inserisce la direttiva del maggio 2016 che ho ritenuto di impartire al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria in tema di suicidi, con l'obiettivo di individuare concrete strategie di intervento atte a fronteggiare gli eventi critici all'interno degli istituti penitenziari, nella convinzione che uno sforzo immediato diretto a ridurre il livello di disagio della popolazione detentiva avrà una ricaduta positiva e diretta anche sulle condizioni di lavoro e sul benessere del personale tutto.
Il Ministro della giustiziaAndrea Orlando.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

personale carcerario

lotta contro gli incendi

lavoro a turni