ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13578

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 641 del 24/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 24/06/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 24/06/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13578
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Venerdì 24 giugno 2016, seduta n. 641

   RAMPELLI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   in data 14 giugno 2016, presso i giardini del grattacielo di Ferrara, nel quartiere GAD, si è verificato un gravissimo episodio di intimidazione da parte di un gruppo di extracomunitari, notoriamente dediti all'attività di spaccio di sostanze stupefacenti, a danno di due agenti di polizia municipale tanto da indurre entrambe ad abbandonare la zona;
   l'episodio è Stato reso noto da un cittadino che ha assistito all'episodio ed ha informato la stampa;
   risulterebbe anche che le due agenti di polizia municipale non abbiano provveduto ad identificare gli autori dell'episodio né abbiano richiesto l'intervento di rinforzi delle forze dell'Ordine per procedervi in sicurezza e per contrastare efficacemente la situazione;
   quanto accaduto rappresenta uno dei tanti atti di forza utilizzati costantemente da parte di un gruppo di extracomunitari nigeriani per rivendicare la supremazia sul territorio, evidentemente per nulla intimoriti dalla presenza di forze dell'ordine che, nel caso della polizia municipale, non dispone di strumenti di difesa che in qualche modo possano fungere da deterrente;
   in riferimento a detto episodio, il comandante della polizia municipale di Ferrara ha rilasciato alla stampa la seguente dichiarazione: «Piuttosto che fomentare reazioni ancora più accese a volte è meglio lasciare perdere, soprattutto in un caso come questo di palese sproporzione tra due agenti e un gruppo numeroso di persone»;
   questa sconcertante dichiarazione di impotenza è stata interpretata dai cittadini come un vero e proprio «atto di resa» da parte delle istituzioni di fronte a palesi situazioni di illegalità diffusa;
   infatti, l'intera zona si sta contraddistinguendo per quotidiani atti di violenza, tra risse tafferugli e accoltellamenti, che vedono coinvolti folti gruppi di extracomunitari che si contendono «la piazza di spaccio», dando vita ad una continua guerriglia urbana;
   il giorno dopo la pubblicazione sulla stampa della notizia, venerdì 17 giugno, un'operazione interforze, impiegando un numero adeguato di agenti, procedeva ad un controllo capillare di ampie zone del quartiere GAD, suscitando reazioni violente da parte degli extracomunitari, che rispondevano anche con lancio di pietre;
   l'operazione si concludeva con la denuncia di alcuni responsabili di resistenza a pubblico ufficiale e con l'identificazione complessiva di trentasette persone, trentasei delle quali risultavano avere la cittadinanza nigeriana, tutti in possesso di permesso per ragioni umanitarie o richiedenti asilo, mentre il trentasettesimo era invece un algerino irregolare;
   nonostante questa encomiabile, ma purtroppo isolata, reazione delle forze dell'ordine, il giorno dopo la situazione tornava esattamente la stessa, con il controllo del territorio da parte di bande rivali per la gestione dello spaccio di droga, che agiscono con una tattica molto simile a quella di tipo mafioso, e con i cittadini che sono costretti ad abbandonare gli spazi pubblici e che si sentono abbandonati a se stessi;
   appare ancora più allarmante che, come dimostrato dalle identificazioni eseguite nel corso dell'operazione interforze suddetta, all'interno di queste bande si ritrovino moltissimi soggetti tutelati per finalità umanitarie, in quanto appartenenti al progetto SPRAR;
   la situazione descritta imporrebbe una forte ed univoca reazione delle istituzioni per dare risposta alle istanze di sicurezza provenienti dalla popolazione, mentre purtroppo fino ad ora le risposte messe in campo si sono rivelate poco più che episodici palliativi, nonostante l'impeccabile e insostituibile lavoro svolto da parte delle forze dell'ordine in condizioni sempre più precarie;
   il decreto ministeriale 5 agosto 2008 definisce la sicurezza del cittadino come «un bene pubblico da tutelare attraverso attività poste a difesa... del rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile e la coesione sociale»;
   tali attività, di natura preventiva e repressiva, sono da realizzarsi «nell'ambito delle comunità locali» e sono dirette a contrastare sia problematiche di ordine pubblico locale, legate alla vivibilità dei centri urbani e al concreto esercizio dei diritti fondamentali dei cittadini, sia fenomeni criminosi che si sviluppano nell'ambito cittadino –:
   quali iniziative intenda assumere per restituire immediatamente alla legalità le zone di Ferrara interessate dai gravi fenomeni di turbamento dell'ordine pubblico sopra illustrati;
   quali siano le ragioni che impediscono l'attivazione a Ferrara dell'operazione «strade sicure»;
   quali iniziative di competenza intenda assumere per assicurare la più rapida espulsione di quanti, presenti sul territorio nazionale grazie allo status di richiedenti asilo e nonostante benefici che ciò comporta loro, sono tuttavia risultati coinvolti in attività illecite. (4-13578)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

asilo politico

migrante

polizia locale