ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13536

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 639 del 21/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: NICCHI MARISA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 20/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/06/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 20/06/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13536
presentato da
NICCHI Marisa
testo di
Martedì 21 giugno 2016, seduta n. 639

   NICCHI e PALAZZOTTO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   si apprende da fonti giornalistiche (« Il Fatto Quotidiano» del 18 giugno 2016) che dall'11 maggio 2016 all'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani (unica struttura pubblica della città) le donne non possono più ricorrere a aborti chirurgici e ad aborti dopo i 90 giorni perché l'unico medico non obiettore dei sette dottori del reparto di ginecologia è andato in pensione. Restano così altri sei colleghi, che però sono tutti obiettori;
   si tratta di una situazione che preoccupa molto le rappresentanti sindacali di Cgil e Uil, al punto di avere chiesto un incontro urgente al direttore generale per aprire un confronto «sul problema dell'interruzione volontaria di gravidanza e sul potenziamento dei consultori»;
   c’è il rischio che col venir meno della possibilità di rivolgersi all'ospedale pubblico aumentino gli aborti clandestini: in media, affermano i sindacati, a Trapani si registrano circa 600 richieste di interruzione volontaria di gravidanza ogni anno e, «considerato che da oltre un mese il servizio non viene più garantito, si chiedono “quale risposte sono state date alle donne che si sono rivolte al servizio pubblico per effettuare l'interruzione volontaria della gravidanza”»;
   l'unica soluzione che sarebbe stata ventilata dal direttore sanitario dell'ospedale di quella di ricorrere a una convenzione esterna con privati, o di rivolgersi ad altre strutture pubbliche: quella più vicina è l'ospedale di Castelvetrano, che dista da Trapani ben 80 chilometri;
   l'azienda sanitaria è tenuta a garantire alle donne che ne fanno richiesta il diritto all'interruzione volontaria della gravidanza stabilito dalla legge n. 194. Ciò che sta venendo meno a Trapani è il principio di autodeterminazione delle donne a cui deve essere garantito il diritto libero e gratuito affinché possano scegliere autonomamente di diventare madri senza discriminazioni e a seconda delle condizioni personali di ognuna –:
   se non reputi indispensabile adoperarsi affinché fin da subito ogni struttura pubblica o del privato accreditato (sia essa un ospedale o un consultorio) applichi la legge, e fare in modo che solo a fronte del rispetto di questo impegno possa essere concesso l'accreditamento;
   quali iniziative, anche di carattere normativo, si intendano avviare, al fine di assicurare, come prevede la legge n. 194 del 1978, il reale ed efficiente espletamento da parte di tutti gli enti ospedalieri e delle strutture private accreditate, delle procedure e degli interventi di interruzione della gravidanza chirurgica e farmacologia;
   quali iniziative immediate intenda mettere in atto al fine di garantire la piena applicazione della legge n. 194 del 1978 nel rispetto del principio di libertà delle donne in materia di maternità responsabile e del riconoscimento della libera scelta e del diritto alla salute delle donne, agevolando nell'ambito delle proprie competenze, anche l'assunzione di personale non obiettore al fine di garantire il servizio di interruzione volontaria di gravidanza. (4-13536)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aborto

diritti della donna

sindacato