ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13521

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 639 del 21/06/2016
Trasformazioni
Trasformato il 22/06/2016 in 5/08955
Firmatari
Primo firmatario: AGOSTINELLI DONATELLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/06/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 16/06/2016
Stato iter:
22/06/2016
Fasi iter:

TRASFORMA IL 22/06/2016

TRASFORMATO IL 22/06/2016

CONCLUSO IL 22/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13521
presentato da
AGOSTINELLI Donatella
testo di
Martedì 21 giugno 2016, seduta n. 639

   AGOSTINELLI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   L'Arpam, Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche – dipartimento di Ancona – servizio di epidemiologia ambientale – ha pubblicato uno studio del maggio 2016 intitolato «aborto spontaneo ed inquinamento atmosferico: i dati nella Regione Marche»;
   lo scopo dello studio epidemiologico, pubblicato sul sito dell'Arpam, è quello di «descrivere la distribuzione e l'andamento temporale dell'evento sanitario “aborto spontaneo” nei comuni della Regione Marche e, più in particolare, di effettuare valutazioni analitiche sul rapporto della sua incidenza con la qualità stimata dell'aria outdoor attraverso la concentrazione del particolato sottile (PM2, 5)»;
    è noto infatti che, se la madre è esposta ad inquinanti ambientali, il prodotto del concepimento, sia nella fase embrionale che in quella fetale, può subire dei danni in ragione della sua particolare vulnerabilità;
   recentemente si assiste ad un crescente interesse della ricerca per lo studio dei possibili effetti nocivi sulla salute riproduttiva da parte dei cosiddetti contaminanti diffusi in aria. Nella letteratura scientifica non mancano studi in cui è stata identificata un'associazione significativa tra l'aborto spontaneo ed i contaminanti atmosferici; tra questi «una recente indagine ha valutato l'associazione tra l'abortività spontanea e l'inquinamento atmosferico rilevando una correlazione positiva tra le concentrazioni in aria di PM10 e Ozono (non di biossido di azoto (NO2) ai valori misurati) e l'occorrenza degli aborti spontanei, anche a livelli di concentrazione al di sotto dei limiti indicati dalle norme sulla qualità dell'aria» (cfr. studio Arpam 2016);
    è in questo filone di ricerca che si colloca lo studio dell'Arpam 2016 che, appunto, si propone di descrivere la distribuzione spaziale e temporale dell'evento «aborto spontaneo» nei comuni della regione Marche nel periodo preso in considerazione. Lo scopo del predetto studio è, quindi, «quello di individuare l'influenza di alcuni fattori di rischio sull'occorrenza dell'evento sanitario e, più nello specifico, di effettuare valutazioni analitiche sull'incidenza della qualità dell'aria ed, in particolare, dell'impatto del particolato sottile (PM2,5)»;
    esso si articola in una prima fase descrittiva del fenomeno dei ricoveri ospedalieri per abortività spontanea a livello comunale ed in una seconda fase, di tipo analitico, che tenta di indagare gli eventuali fattori di rischio associati (studio Arpam 2016). I dati dell'indagine epidemiologica de quo sono stati ricavati dalle schede di dimissione ospedaliera (SDO) fornite dall'Agenzia regionale sanitaria della regione Marche per il periodo che va dal 2006 al 2012; sono stati analizzati i ricoveri, ordinari e day hospital, delle donne in età fertile (15-49 anni) residenti nelle Marche, selezionate sulla base della diagnosi principale e delle diagnosi secondarie della SDO, codificata secondo la IX revisione della classificazione internazionale delle malattie (cfr studio Arpam 2016);
    il campione oggetto di analisi riguarda i ricoveri ospedalieri per aborto spontaneo delle donne fertili (15-49 anni) residenti nei 236 comuni delle Marche nel periodo 2006-2012; gli aborti spontanei per l'intero periodo considerato in tutta la regione sono risultati 15.319, con un rapporto di abortività percentuale pari a 12,2;
   conclusivamente dall'indagine emergono «alcune anomalie del fenomeno abortivo che si manifestano in determinate aree geografiche della Regione, portando altresì all'individuazione di associazioni causali tra l'abortività spontanea e i fattori di rischio indagati, tra i quali trova un ruolo determinante soprattutto il particolato atmosferico. I risultati dell'analisi multivariata mostrano un'associazione statisticamente significativa con la classe di età 35-49 anni, la cittadinanza, i precedenti aborti e l'esposizione al particolato sottile. In particolare un'esposizione a PM2,5 compresa tra 10 e 14 μg/m3 incrementa il rischio di aborto spontaneo del 9 per cento rispetto a esposizioni inferiori a 10 μg/m3, mentre un'esposizione a PM2,5 superiore a 14 μg/m3 lo incrementa del 13 per cento»; nello studio sono quindi elencati i comuni della regione Marche per i quali emerge una situazione di criticità rispetto al riferimento regionale e che, pertanto, necessitano di particolare attenzione;
   Jesi è il comune dove è stata registrata la significatività statistica di quasi tutti gli indicatori epidemiologici utilizzati. Lo studio evidenzia criticità importanti anche con riguardo ad altri comuni delle Marche quali, in particolare, Castel di Lama, Falconara Marittima, Osimo, Macerata e Spinetoli — «che hanno fatto rilevare eccessi significativi di abortività spontanea e l'appartenenza del comune ad aggregati spaziali dell'evento in questione (cluster)»;
    anche il comune di Monteprandone è tra i comuni elencati, «tuttavia esso si differenzia per il fatto di non far rilevare una significatività statistica dell'eccesso del rapporto di abortività standardizzato (SIR), mostrando, di contro, un trend dell'esito sanitario in ascesa e, quindi, opposto rispetto al trend regionale –:
   il Ministro interrogato non ritenga necessario, per quanto di competenza:
    a) adottare iniziative con riferimento alle criticità riscontrate nei comuni delle Marche indicati in premessa ed eventualmente quali;
    b) avviare indagini ulteriori con riguardo a quelle realtà territoriali segnalate nello studio Arpam per le quali l'evento sanitario considerato (aborto spontaneo) è risultato, sulla base di un approccio descrittivo, più frequente della media regionale o in incremento, in modo da approfondire l'eziologia del fenomeno riscontrato. (4-13521)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aborto

ricerca medica

epidemiologia