ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13520

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 639 del 21/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 16/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MUCCI MARA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 16/06/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 21/06/2016
Stato iter:
23/03/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/03/2018
CESARO ANTIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 21/10/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/03/2018

CONCLUSO IL 23/03/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13520
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Martedì 21 giugno 2016, seduta n. 639

   PRODANI e MUCCI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   il porto vecchio di Trieste (punto franco nord), realizzato nell'ultimo trentennio dell'800 su una superficie di 67 ettari prospicienti il centro città e comprendente cinque moli, banchine di carico e scarico e raccordi ferroviari, è riconosciuto quale uno tra gli ambiti di archeologia industriale marittima più rilevanti del Mediterraneo: i magazzini, posti al suo interno, che contano una cubatura di oltre un milione di metri, appartengono alla classificazione disciplinata dalle regole costruttive specifiche dei lagerhauser dei porti del Nord Europa;
   negli ultimi decenni, il porto vecchio ha subito, da un punto di vista produttivo, un parziale e progressivo abbandono. Sono stati, comunque, recuperati i varchi doganali, il magazzino 1 sul molo IV e, quali esempi di archeologia industriale-portuale, il magazzino 26, l'edificio della centrale idrodinamica e l'edificio della sottostazione elettrica;
   la situazione riguardante il porto vecchio è stata esaminata e sollevata dall'interrogante in diversi atti di sindacato ispettivo depositati e pubblicati, in particolare le interrogazioni n. 4-13166 del 12 maggio 2016 e n. 4-13414 dell'8 giugno 2016, ancora senza risposta;
   il 28 maggio 2016, il Piccolo di Trieste riporta la notizia della firma del protocollo per la valorizzazione del porto vecchio tra il Presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, la presidente della regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e il commissario del porto Zeno d'Agostino. L'articolo illustra come il patto «sblocca 50 milioni di investimenti per l'infrastrutturazione dell'antico scalo» e che «le parti firmatarie s'impegnano in particolare a realizzare le opere per l'infrastrutturazione e l'inserimento dell'area del porto vecchio nel tessuto cittadino e a elaborare il Piano strategico di valorizzazione predisponendo gli strumenti urbanistici necessari. Altro aspetto fondamentale dell'intesa è la costituzione entro trenta giorni di un Tavolo coordinato dalla Regione»;
   nella medesima giornata, il sito Retecivica del comune di Trieste ha diffuso, attraverso una nota stampa, la notizia della firma del protocollo per la «valorizzazione delle aree già facenti parte del compendio del Porto Vecchio» tra la Presidenza del Consiglio dei ministri, la regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il comune di Trieste e l'autorità portuale di Trieste;
   in particolare, l'articolo 3, comma 1, afferma che: «le azioni, che di volta in volta saranno concordate tra le Parti, saranno dirette, secondo le Linee dettate dal presente Protocollo, a individuare modalità e percorsi operativi condivisi per: realizzare le opere per l'infrastrutturazione e l'inserimento dell'area nel tessuto cittadino; individuare le soluzioni relative alle tematiche delle aree soggette a usi governativi; adempiere agli obblighi in materia tavolare; definire le tematiche fiscali; elaborare il Piano strategico di valorizzazione e predisporre gli strumenti urbanistici; effettuare il monitoraggio e l'eventuale revisione dei vincoli insistenti sull'area; ricercare le risorse e acquisire finanziamenti per provvedere alla progettazione e realizzazione delle opere di urbanizzazione ed infrastrutturazione sopra indicate nel porto vecchio di Trieste; individuare idonee forme di ristoro delle spese sostenute del comune di Trieste; esaminare e definire ogni altra tematica che dovesse manifestarsi, necessaria per la realizzazione del programma di interventi»; l'articolo 5, comma 1, del protocollo istituisce, entro 30 giorni dalla stipula, «il Tavolo dei sottoscrittori composto da un rappresentante di ciascuna Parte, coordinato dal rappresentante della Regione» –:
   se si intenda chiarire secondo quali modalità si procederà alla valutazione della prospettata revisione dei vincoli presenti nel compendio di porto vecchio assicurando la tutela culturale e paesaggistica dei beni e salvaguardando le esigenze di valorizzazione dell'area, della messa in sicurezza e del loro restauro;
   se, alla luce di quanto esposto all'interno del protocollo d'intesa, si intendano definire in maniera chiara le linee programmatiche su cui si dovrebbe fondare l'elaborazione del piano strategico di valorizzazione assegnato al tavolo dei sottoscrittori e se si intenda coinvolgere anche l'associazione Italia Nostra che da anni segue puntualmente con impegno tutte le vicende legate alla riqualificazione del distretto storico portuale triestino. (4-13520)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 23 marzo 2018
nell'allegato B della seduta n. 1
4-13520
presentata da
PRODANI Aris

  Risposta. — Si riscontrano gli atti di sindacato ispettivo nn. 4-13414, 4-12738, 4-13520, aventi medesimo contenuto, nei quali l'interrogante, con riferimento al progetto di restauro e valorizzazione del Porto vecchio di Trieste, programmato nel piano cultura e turismo proposto dal Ministro Franceschini ed approvato in data 1o maggio 2016 dal comitato interministeriale per la programmazione economica — Cipe, chiede se il Ministero intenda fornire, per l'area in questione, un piano dettagliato degli interventi previsti, delle modalità e delle tempistiche necessarie per l'erogazione dei finanziamenti statali pari a 50 milioni di euro, e se intenda, inoltre, chiarire come l'operazione si concili con il mandato attribuito dal comune di Trieste all’advisor Ernst&Young per l'impostazione e la redazione delle linee guida del piano strategico di valorizzazione delle aree facenti parte del Porto vecchio di Trieste.
  Il Porto vecchio di Trieste (punto franco nord), realizzato nell'ultimo trentennio dell'800 su una superficie di 67 ettari prospicienti il centro città, e comprendente cinque moli, banchine di carico e scarico e raccordi ferroviari, è riconosciuto quale uno tra gli ambiti di archeologia industriale marittima più rilevanti del Mediterraneo: i magazzini, posti al suo interno, che contano una cubatura di oltre un milione di metri, appartengono alla classificazione disciplinata dalle regole costruttive specifiche dei
lagerhauser dei porti del nord Europa.
  Il Porto vecchio ha subito, nell'ultimo decennio, un parziale e progressivo abbandono, soprattutto da un punto di vista produttivo. Un'azione di recupero ha permesso il restauro e la riutilizzazione di due edifici come polo museale del Porto dal 2012, su iniziativa di Italia nostra e grazie a un protocollo di intesa tra autorità portuale, regione Friuli Venezia Giulia e questo Ministero, con utilizzo di fondi pubblici ed europei.
  La legge 23 dicembre 2014, n. 190, (legge di stabilità 2015) ha, tuttavia, stabilito la sdemanializzazione di gran parte dei 60 ettari del Porto vecchio, sancendo la fine della pubblica utilità dell'area.
  Nel gennaio 2016 il comune di Trieste ha attribuito all’
advisor Ernst&Young la funzione di consulenza per la redazione delle linee guida in merito all'approvazione del piano strategico per la valorizzazione del Porto vecchio, individuando modelli funzionali e operativi per il raggiungimento degli obiettivi previsti.
  Il successivo 1o maggio 2016, il Cipe ha approvato il piano cultura e turismo proposto dal Ministro Franceschini, stanziando un miliardo di euro del fondo sviluppo e coesione 2014-2020 per la realizzazione di 33 interventi miranti al rilancio della competitività territoriale del Paese attraverso l'attivazione dei potenziali di attrattività turistica di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, e di potenziamento dell'offerta turistico-culturale. Una parte dei fondi stanziati, pari a 50 milioni di euro, è stata destinata proprio al restauro e alla valorizzazione del Porto vecchio.
  Lo scorso 28 maggio 2016, inoltre, è stato firmato dall'allora Presidente del Consiglio dei ministri Renzi, dalla presidente della regione Friuli Venezia Giulia, dal sindaco di Trieste e dal commissario straordinario dell'autorità portuale della medesima città, un protocollo d'intesa per la valorizzazione del Porto vecchio, e la realizzazione di un grande attrattore culturale transfrontaliero.
  L'accordo prevede, in seguito della sdemanializzazione, l'annessione al patrimonio del comune di Trieste, delle aree del Porto vecchio con esclusione delle banchine, l'Adriaterminal e la fascia costiera. Tale intervento è inserito nel piano stralcio turismo e cultura del Ministero con l'obiettivo di realizzare, come indicato nel protocollo, un esemplare intervento di sviluppo territoriale mediante il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico.
  Le parti firmatarie sono impegnate, tra l'altro, a realizzare le opere necessarie per l'inserimento dell'area del Porto vecchio nel contesto cittadino predisponendo tutti gli strumenti urbanistici necessari. Il Ministro Franceschini, presente alla firma dell'accordo, nel corso della presentazione alla stampa del piano #UnMiliardoperlacultura, ha dichiarato che il restauro e recupero di Porto vecchio rappresenteranno una sfida per i prossimi anni.
  Lo stanziamento di 50 milioni dovrà essere utilizzato per la realizzazione di un grande progetto che porti nuovamente il Porto vecchio a ricoprire il suo ruolo originario di grande porta dell'Europa centro-orientale sul Mediterraneo.
  Al termine della sua visita il Ministro Franceschini, ha raggiunto Porto vecchio a bordo di un convoglio del
TramWay, restaurato di recente; per il futuro si sta valutando l'ipotesi di realizzare un progetto che colleghi l'antico scalo di Porto vecchio con altri luoghi caratteristici della città di Trieste.
  A seguito del procedimento di sdemanializzazione avviato dal Governo con la legge di stabilità 2015, il comune di Trieste si avvia a diventare il nuovo soggetto titolare della quasi totalità dell'area del Porto vecchio di Trieste e soggetto legittimato ad effettuare le scelte amministrative che rientrano nelle sue attribuzioni, ferma restando la competenza degli uffici periferici di questo Ministero per quanto riguarda gli aspetti legati alla tutela dei manufatti esistenti e dell'area vincolata.
  Per quanto concerne in particolare il progetto di riqualificazione dell'area del Porto vecchio, questa Amministrazione vede favorevolmente una valorizzazione e recupero del Porto vecchio di Trieste che dovrà necessariamente passare attraverso la presentazione di progetti ed iniziative da sottoporre alle attente valutazioni di questo Ministero, così da assicurare una riqualificazione che contemperi le esigenze dello sviluppo economico con quelle della tutela dell'area vincolata.
  

Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo: Antimo Cesaro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

firma di accordo

impianto portuale

sindacato giurisdizionale