ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13497

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 638 del 15/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: CRIVELLARI DIEGO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/06/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 15/06/2016
Stato iter:
11/10/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/10/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/10/2017

CONCLUSO IL 11/10/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13497
presentato da
CRIVELLARI Diego
testo di
Mercoledì 15 giugno 2016, seduta n. 638

   CRIVELLARI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   da oltre quarant'anni l'Ismar (Istituto di scienze marine del Cnr) e l'università di Padova sono impegnati nello studio e nel monitoraggio del fenomeno della «subsidenza», movimento geologico che determina il lento abbassamento della crosta terrestre;
   nel mese di giugno 2016 si è chiuso a Venezia il secondo convegno internazionale dedicato al fenomeno della subsidenza nelle aree costiere;
   la ricerca più recente è basata sulle tecniche usate per il controllo dei livelli altimetrici, il cosiddetto approccio multi-banda integrato — processando le immagini acquisite dal satellite Cosmo-SkyMed (banda X) dell'Agenzia spaziale italiana (Asi) e dal satellite Alos-Palsar (banda L) dell'Agenzia spaziale giapponese Jaxa;
   la ricerca del Cnr conclude evidenziando che: «Venezia è la città più nota nel mondo riguardo alla problematica della subsidenza relativa, cioè la perdita di altimetria del suolo rispetto al livello del mare dovuta alla combinazione di subsidenza (abbassamento del terreno) ed eustatismo (innalzamento del mare). Laguna e Delta del Po rappresentano quindi ecosistemi molto vulnerabili: la pianura costiera che li circonda è generalmente soggiacente il livello marino, anche di oltre 4 metri, e il rischio idrogeologico e ambientale associato è particolarmente elevato, con rischi di inondazione e desertificazione»;
   per la prima volta, è stato osservato come la subsidenza delle aree naturali o agricole sia diversa da quella dei rilevati arginali (strade e corsi d'acqua) che le attraversano. Al margine settentrionale della laguna la subsidenza del e aree naturali è circa doppia di quella dei corpi arginali (fino a 7 mm/anno contro 4), mentre nel delta del Po il comportamento è opposto, con le strutture antropiche che risentono di una subsidenza maggiore delle zone coltivate. Ad esempio, la centrale elettrica di Porto Tolle è caratterizzata da cedimenti che superano i 15 mm/anno;
   in particolare, nell'area del delta del Po è oggi certificata l'esistenza di porzioni del territorio che si abbassano al ritmo di 2 centimetri l'anno –:
   se e quali iniziative, nell'ottica di un più incisivo contrasto del fenomeno della «subsidenza», il Ministro interrogato intenda mettere in campo. (4-13497)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 11 ottobre 2017
nell'allegato B della seduta n. 868
4-13497
presentata da
CRIVELLARI Diego

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame relativa al fenomeno della «subsidenza» che interessa la fascia costiera della regione Veneto, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare si fa presente che alcuni contesti del territorio della regione Veneto sono stati interessati nel recente passato da fenomeni di subsidenza dovuti alla sovrapposizione di diverse cause naturali (compattazione dovuta all'evoluzione del bacino sedimentario e l'innalzamento del livello marino) e per cause antropiche.
  Queste ultime sono connesse all'estrazione di fluidi dal sottosuolo (emungimenti d'acqua di falda a scopi agricoli, potabili, industriali, prelievo di acque metanifere ecc.), alle bonifiche per drenaggio all'ossidazione biochimica di aree torbose, alla salinizzazione dei sedimenti per intrusione salina negli acquiferi.
  Gli effetti di tali fenomeni hanno avuto ricadute sull'assetto idraulico, geomorfologico e territoriale e risulta, quindi, necessario provvedere ad iniziative volte al controllo ed al contrasto attivo di tali fenomeni.
  I fenomeni di subsidenza generano e acuiscono criticità territoriali, quali allagamenti di aree recentemente bonificate per ingressione marina; generano maggiore vulnerabilità nei confronti di fenomeni alluvionali, destabilizzazione dei litorali ed erosione dei bassi fondali lagunari, aumento dei costi di mantenimento delle aree bonificate, abbandono e ricostruzione di manufatti idraulici, danneggiamento di infrastrutture (ponti, strade, acquedotti), modificazioni e danneggiamento della rete di drenaggio idraulico, riduzioni della capacità agricola delle aree coltivate.
  Le zone soggette a subsidenza interessano principalmente parti significative della fascia costiera veneziana, il delta del fiume Po e un ampio settore del suo entroterra e altri ambiti regionali di minore estensione.
  In particolare, la subsidenza di origine antropica nell'area lagunare e costiera veneziana va ricondotta all'intenso sfruttamento delle acque sotterranee, localizzato nei 350 metri più superficiali del complesso sedimentario Quaternario, iniziato negli anni 30 del secolo scorso, e aumentato progressivamente a seguito del sviluppo industriale del dopoguerra; solo dopo il 1970 in conseguenza delle drastiche misure adottate per ridurre l'estrazione d'acqua, la velocità della subsidenza si è sensibilmente ridotta.
  Analogamente, la subsidenza di ampie zone nell'area polesana va ricondotta all'estrazione di acque metanifere: a partire dagli anni 1935-36 con perforazioni attorno ai 50 metri di profondità, fino agli anni 1956-57 in cui le perforazioni raggiungevano gli 800-900 metri di profondità. L'estrazione di metano venne interrotta nel 1963 a causa, appunto, del fenomeno di subsidenza. I giacimenti gassiferi, presenti attorno agli 800 metri di profondità, erano in sostanza costituiti da orizzonti di depositi sabbiosi nei quali il gas era disciolto nell'acqua contenuta nei pori del sedimento.
  Premesso ciò, si fa presente che la regione del Veneto ha mantenuto una costante attenzione sulle aree particolarmente fragili del proprio territorio e ha promosso azioni tese ad approfondire le conoscenze, sia ai fini di salvaguardia che di individuazione degli interventi di contrasto.
  La misura all'entità della subsidenza è stata valutata, in tempi diversi, tramite livellazioni topografiche di precisione e, più recentemente, anche attraverso l'utilizzo di tecnologie Gps, e di interferometria satellitare. In particolare, nel 2005, nell'ambito di un progetto generale di ripetizione delle principali linee di livellazione del Veneto per la revisione della carta tecnica regionale con il coordinamento e controllo dell'istituto geografico militare di Firenze è stata effettuata una nuova livellazione di alta precisione che ha interessato i centri di Mestre, Venezia, Lido, Chioggia, Padova, Monselice, Rovigo, Adria, Loreo, Codigoro, Ferrara, collegandosi ai rilievi dell'Emilia-Romagna. Verso est sono stati rilevati tre sbracci che hanno attraversato il delta del Po: Loreo — foce Po di Goro, Porto Viro – Porto Levante, e Contarina – Pila, aperti verso la costa. Per l'area del delta del Po è stata condotta contemporaneamente un'analisi interferometrica con tecnica PS di dati satellitari.
  I livelli di conoscenza fino ad ora acquisiti inducono a disporre l'attivazione di studi specifici nei territori interessati. La disponibilità di dettagliate informazioni geologiche del sottosuolo e l'evolversi di speciali tecnologie consentono ora di approfondire e organizzare tali dati, di verificare la fattibilità di concreti interventi tesi alla compensazione dei fenomeni di abbassamento del suolo, anche attraverso la reiniezione, in ambiti confinati, di fluidi e gas nel sottosuolo, con particolare riferimento ad acque dolci e a CO2 (vedi direttiva 2009/31 della Comunità europea) che appaiono esprimere caratteristiche potenzialmente consone allo scopo.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, il Ministero continuerà a svolgere le proprie attività, mantenendo alto il livello di attenzione.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

scienze spaziali

oceanografia

regione agricola