ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13491

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 637 del 14/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: MAESTRI ANDREA
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 14/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/06/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 14/06/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13491
presentato da
MAESTRI Andrea
testo di
Martedì 14 giugno 2016, seduta n. 637

   ANDREA MAESTRI e PAGLIA. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   anche quest'anno, come da troppi anni ormai, l'ultima domenica di agosto, presso il cimitero monumentale di Ravenna, probabilmente si terrà il raduno in memoria del gerarca fascista Ettore Muti, ucciso tra il 23 e il 24 agosto 1943. Il raduno è accompagnato dalla celebrazione di una messa;
   ogni anno associazioni, singoli cittadini ed esponenti politici antifascisti chiedono alle istituzioni di prendere posizione e porre fine a un evento che, con la sua esaltazione, offende la memoria delle vittime del Fascismo che in quel cimitero sono sepolte, e nega le responsabilità oggettive gravissime di uno dei protagonisti del periodo storico più buio e sanguinoso del nostro Paese;
   Ettore Muti fu uno dei capi del movimento fascista nel Ravennate nonché segretario del Partito nazionale fascista (PNF). Nel 1922 fu a capo dei Fasci di combattimento che occuparono la prefettura di Ravenna e percorsero l'intera Romagna picchiando, ferendo e incendiando tutto in nome del Fascismo: come a Cervia, sempre nel 1922, dove venne assalita e incendiata per due volte la Casa socialista, sede della Camera del Lavoro e quella delle cooperative;
   in vista del raduno, nel luglio 2015, in una nota congiunta il comitato in difesa della Costituzione di Ravenna e il comitato per la legalità e la democrazia e libertà, circolo di Ravenna, hanno denunciato con preoccupazione la pubblicazione di un video su youtube che rappresenta la commemorazione del gerarca e sintetizza «l'anima profonda del fascismo» e l'esaltazione della guerra, con camice nere, saluto fascista, esclamazione «boia chi molla», nonostante la Costituzione e le leggi vietino l'apologia al fascismo, con parole e simboli;
   il sindaco uscente della città, Matteucci, all'invito rivoltogli dal presidente della Consulta provinciale antifascista, di firmare un esposto denuncia alla Procura della Repubblica per tentare di mettere fine al raduno si è opposto, dichiarando che è compito della politica nazionale e non della magistratura, modificare leggi che finora non hanno portato a infliggere nessuna pena;
   la legge n. 645 del 1952, detta anche legge Scelba, all'articolo 4 sancisce il reato commesso da chiunque «faccia propaganda per la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista», oppure da chiunque «pubblicamente esalti esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche»;
   ma sull'applicazione della legge n. 545 del 1952 sono state a più riprese sollevate questioni di legittimità costituzionale, poiché si è sostenuto che la norma di fatto negherebbe a una categoria ideologica, o meglio ai possibili sostenitori di una fazione politica, i diritti dichiaratamente garantiti dalla Costituzione in termini di libertà associativa e di libertà di manifestazione del pensiero;
   l'Anpi richiama l'esigenza di «rilanciare la cultura antifascista nel nostro paese, in un momento in cui questa cultura si indebolisce, o semplicemente si ritualizza, o addirittura lascia il posto alla rinascita di agguerrite sottoculture fasciste, spesso ambigue e perciò più pericolose»;
   questa urgenza trova conferma se si effettua un controllo a ritroso a partire da episodi recenti, fino a un anno fa:
    1. 29 maggio 2016, Cimitero di Rovetta (Bergamo) – Messa di commemorazione di 43 fascisti della legione Tagliamento, giustiziati dai partigiani nel 1945, per ognuno dei quali è stato fatto il saluto fascista;
    2. 28 maggio 2016, raduno fascista nel cimitero di Lovere (Bergamo), nello stesso luogo dove è collocato il sacrario dedicato ai partigiani i «Tredici Martiri di Lovere», massacrati dai fascisti;
    3. 24 gennaio 2016, Milano – raduno nazifascista europeo;
    4. 16 gennaio, Gorizia – Raduno Decima Mas, corredato di saluti fascisti, davanti al municipio di Gorizia in concomitanza della deposizione di una corona d'alloro al lapidario dei dipendenti comunali deportati;
    5. 4 novembre 2015 – Festa delle Forze Armate in uno degli edifici dell'ambasciata italiana di Madrid, la Cancelleria Consolare, dove hanno sede gli uffici militari, con la partecipazione di militanti italiani fascisti e di due associazioni che si rifanno dichiaratamente al franchismo, la Falange e la Fondazione Francisco Franco e che hanno dichiarato sul loro sito web di aver avuto il patrocinio dall'ambasciata italiana;
    6. 13 settembre 2015, Valdobbiadene (Treviso) – In frazione Saccol l'associazione paracadutisti scopre una lapide in memoria dei cinquanta militari e civili vicini alla Decima flottiglia Mas (unità speciale d'assalto e combattimento che supportava le truppe del Reich) giustiziati dalla brigata partigiana Mazzini nella notte fra il 4 e il 5 maggio 1945;
    7. 2 giugno 2015 – Toritto (Bari) nella chiesa di San Nicola, messa in memoria di Benito Mussolini;
    8. ciò che avviene a Predappio (Forlì-Cesena), cittadina che ha dato i natali a Benito Mussolini e dove sono sepolte le sue spoglie. Qui, durante tutto l'anno si inneggia al duce con manifestazioni, visite, raduni, e negozi fascisti, nonostante il comune sia da sempre amministrato da partiti di sinistra;
   tutto ciò descritto rappresenta solo una minima parte degli innumerevoli episodi che, a detta degli interroganti, si configurano come una palese e inaccettabile apologia di fascismo;
   la Cassazione penale, sez. I, sentenza 12 settembre 2014 no 37577, in merito a un episodio avvenuto durante un incontro pubblico tenutosi in memoria delle vittime delle Foibe, ha dichiarato che l'aver compiuto manifestazioni usuali del disciolto partito fascista, consistenti nell'urlare in coro «presente» e nel fare il saluto romano la punibilità deriva dal fatto che le manifestazioni usuali del disciolto partito fascista risultano operate in pubblico e pertanto appaiono idonee a determinare una situazione di pericolo per le istituzioni democratiche, correlata alla volontà degli agenti di suscitare consensi e diffondere concezioni favorevoli alla ricostituzione di organizzazioni fasciste, nulla togliendo alla pericolosità concreta della condotta il fatto che gli altri partecipanti alla manifestazione condividano l'ideologia fascista ed il ricorso agli atti simbolici, anzi ciò ne rappresenta una conferma, trattandosi di comportamento idoneo a rafforzare una volontà di riorganizzazione tra più soggetti, né rileva il mancato compimento – durante la manifestazione – di atti di violenza che potrebbero comunque dare luogo ad incriminazioni diverse ed ulteriori;
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti narrati in premessa e se non ritenga opportuno attivarsi con ogni iniziativa affinché, come indicato dall'Associazione nazionale partigiani d'Italia, sia rilanciata la cultura antifascista nel nostro Paese;
   se non intenda valutare la sussistenza dei presupposti per impedire il prossimo raduno fascista presso il cimitero monumentale di Ravenna e se non ritenga urgente, in seguito al progressivo aumento di manifestazioni, raduni ed episodi xenofobi e di stampo fascista, intervenire al riguardo con le più opportune iniziative, anche normative. (4-13491)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

fascismo

partito politico

cimitero