ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13412

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 634 del 08/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: DE ROSA MASSIMO FELICE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2016
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2016
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2016
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2016
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2016
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 08/06/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 08/06/2016
Stato iter:
28/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/11/2016

CONCLUSO IL 28/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13412
presentato da
DE ROSA Massimo Felice
testo di
Mercoledì 8 giugno 2016, seduta n. 634

   DE ROSA, BUSTO, DAGA, MANNINO, MICILLO, TERZONI e VIGNAROLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   l'utilizzazione a scopo idroelettrico delle acque del bacino del fiume Spol di Livigno (Sondrio) ha natura internazionale ed è regolata di comune accordo fra la Repubblica italiana e la Confederazione elvetica con la convenzione di Berna, datata 27 maggio 1957, ratificata in Italia dalla legge 26 febbraio 1958 n. 215;
   per effetto della convenzione internazionale e della legge di ratifica, veniva concesso all’ex «azienda municipalizzata di Milano» (ora A2A s.p.a.) di derivare ad usi idroelettrici 90 milioni di metri cubi di acqua medi annui;
   il Ministero dei lavori pubblici regolava le concessioni idroelettriche, esercite ancor oggi da A2A s.p.a., con disciplinare di concessione nr. 4533 del 12 gennaio 1962;
   nonostante il disciplinare di concessione richiami la piena ed esatta osservanza di tutte le norme del testo unico delle leggi sulle acque ed impianti elettrici, approvato con R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775, nonché di tutte le prescrizioni legislative e regolamentari concernenti il buon regime delle acque pubbliche, l'agricoltura, la pescicoltura, l'industria, l'igiene e la sicurezza pubblica, a valle delle opere di presa, a quanto risulta agli interroganti, non viene rilasciata la componente obbligatoria e tassativa di deflusso minimo vitale (DMV);
   per effetto del mancato rilascio del deflusso minimo vitale è tutt'oggi in atto un vero e proprio disastro ambientale, palese ed evidente per completo prosciugamento dei corsi d'acqua assentiti a valle delle opere di presa idroelettriche;
   l'aver sottratto il minimo deflusso vitale dai torrenti ha determinato l'effetto di naturale abbassamento della falda acquifera di Livigno, non più perfettamente funzionale ai preminenti usi dell'acqua per uso civico o agricolo per segnalate difficoltà di attingimento dai pozzi;
   in ordine temporale, la legge 183 del 1989, la direttiva 2000/60/CE ed il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, indicano gli adempimenti da attuarsi per assicurare il rilascio del deflusso minimo vitale anche in corsi d'acqua con natura internazionale;
   il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio — direzione per la qualità della vita — gestione integrata risorse idriche — divisione IV — già in data 26 luglio 2005, con f.n. 15169/QdV/DI(IV), si riservava di «impartire le opportune disposizioni per il rispetto dell'obbligo di rilascio del deflusso minimo vitale, riferito proprio alle concessioni di derivazione idroelettrica assentite, stabilito in modo tassativo dall'articolo 12, co. 9, del D.Lgs 16 marzo 1999 nr. 79 (oltre che, in via generale, dalle disposizioni recate dalla L. 36/1994 e dal D.Lgs 152/2006)»;
   a distanza di ben 11 anni dal sopra citato intervento ministeriale, che definisce il minimo deflusso vitale come «obbligatorio» e «tassativo», il disastro ambientale risulta evidentemente immutato;
   lo stato di prosciugamento dei corsi d'acqua non permette di esprimere appieno le proprie potenzialità di attrazione turistica a Livigno (Sondrio);
   numerose associazioni ambientaliste ed il comune monitorano continuamente lo stato dei corsi d'acqua e richiedono il ripristino dello stato naturale dei luoghi –:
   se il Ministro interrogato sia al corrente dei fatti indicati in premessa e se intenda assumere con urgenza le iniziative di competenza affinché venga ripristinato lo stato di diritto mediante il rilascio immediato della componente di deflusso minimo vitale (DMV) nei tratti di alveo prosciugati a valle delle derivazioni idroelettriche esercite da A2A s.p.a.;
   se intenda verificare quali provvedimenti siano stati adottati a seguito della comunicazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio — direzione per la qualità della vita — gestione integrata risorse idriche — divisione IV — già in data 26 luglio 2005, con f.n. 15169/QdV/DI(IV);
   se intenda dar corso alla diffida prevista dall'articolo 65 del decreto legislativo 152 del 2006, anche nell'ottica di prevenire all'approvazione di un piano di bacino sulla parte italiana del fiume Spol, adottando sin da subito, con ordinanza cautelare, le misure di salvaguardia utili ad assicurare il rilascio del deflusso minimo vitale in alveo, in assenza del quale, il territorio risulta essere gravemente danneggiato. (4-13412)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 28 novembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 710
4-13412
presentata da
DE ROSA Massimo Felice

  Risposta. — Con riferimento alle questioni poste, relativa all'utilizzazione a scopo idroelettrico delle acque del bacino del fiume Spol di Livigno (Sondrio) e al rilascio del deflusso minimo vitale, sulla base degli elementi acquisiti, per quanto di competenza, si rappresenta quanto segue.
  Si fa presente, in via preliminare, che la Società spa, utilizza le acque del bacino in questione in forza di una apposita convenzione internazionale tra la Repubblica Italiana e la Confederazione Svizzera, sottoscritta in data 27 maggio 1957 dai due Stati, al fine di consentire «lo sviluppo delle risorse elettriche dei due paesi e per il soddisfacimento delle necessità delle rispettive economie». La suddetta convenzione è stata poi ratificata con legge n. 215 del 26 febbraio 1958.
  Tanto premesso, occorre evidenziare che la convenzione, e gli atti concessori conseguenti, consentono alla A2A spa di prelevare un volume annuo non superiore a 90.000.000 di metri cubi, ma non prevedono alcun obbligo di rilascio del deflusso minimo vitale (DMV), pertanto l'eventuale previsione di tale rilascio al di fuori della predetta Convenzione andrebbero ad intaccare tale quota, determinando un decremento del quantitativo di energia prodotta, destinata sia all'Italia che alla Svizzera.
  La stessa Confederazione elvetica subirebbe, in conseguenza di tale imposizione, una decurtazione della quota di propria spettanza di energia idroelettrica prodotta in Italia che, a norma della convenzione internazionale, viene trasferita in territorio svizzero, con eventuali implicazioni negative anche sul versante dei rapporti internazionali tra i due Stati.
  È per tale motivo che già la delibera del comitato istituzionale dell'autorità di bacino del fiume Po n.6 del 6 agosto 1992 escluse dall'adeguamento ai rilasci del DMV le concessioni soggette ad accordi internazionali. La possibilità di tale esclusione è stata più recentemente confermata anche dal piano di tutela delle acque della Regione Lombardia (l'articolo 35 delle norme tecniche di attuazione).
  Al fine di individuare comunque una soluzione al problema dei rilasci a sostegno del DMV sul torrente Spol, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare si è in questi anni adoperato affinché la società spa effettuasse un programma di rilasci, a carattere volontario, idoneo a sostenere il deflusso minimo vitale. A tal fine, già nel corso della riunione del 2008 della commissione internazionale di vigilanza, istituita ai sensi della citata convenzione internazionale tra la Repubblica Italiana e la Confederazione Svizzera con il fine di vigilare sul rispetto dei termini convenzionali da parte dei due utilizzatori interessati (A2A per parte italiana, EICW – Officine elettriche per parte svizzera), il Ministero ha posto il problema dei rilasci del DMV dello Spol. In particolare, il Ministero ha chiesto che, in considerazione della concessione rilasciata ad A2A da una parte e del principio generale della utilizzabilità dell'acqua nei limiti della disponibilità della risorsa dall'altra, si procedesse comunque ad effettuare rilasci sperimentali a sostegno del deflusso minimo vitale.
  In esito a tali sollecitazioni, A2A ha commissionato ed effettuato nelle annualità 2010-2011 un apposito studio idraulico sulla fattibilità tecnica dei rilasci, le prime risultanze del quale sono state illustrate nella successiva riunione della commissione internazionale del 2011. Sulla scorta delle evidenze emerse, il Ministero ha proposto di istituire un tavolo tecnico, coordinato dalla regione, per la ricerca di una soluzione definitiva al problema menzionato.
  Con successivo decreto della Regione Lombardia n. 1613 del 1o marzo 2012, è stato istituito il summenzionato tavolo tecnico, composto da: Regione Lombardia (sede di Sondrio e D.G. Ambiente di Milano), Arpa Lombardia, Provincia di Sondrio, Comune di Livigno e A2A spa.
  Nel corso della prima riunione del tavolo (15 maggio 2012), A2A ha presentato le prime risultanze di uno specifico studio volto a definire il modello afflussi-deflussi del bacino dello Spol. Lo studio, comprensivo dei monitoraggi dell'andamento della falda, era finalizzato ad individuare quale portata di acqua è effettivamente necessario rilasciare dalle opere di presa esercite da A2A affinché si mantenga la continuità della vena liquida del fiume.
  Nel corso del mese di agosto 2012, A2A ha effettuato, a titolo volontario, un rilascio sperimentale di 300 litri al secondo dalle opere di presa Forcola, finalizzato a calibrare idraulicamente il modello idrologico in corso di elaborazione.
  Di tali rilasci sperimentali si è preso atto nel corso della riunione del tavolo tecnico del 5 ottobre 2012, durante la quale la società si è resa comunque disponibile a predisporre due differenti ipotesi di rilasci, per una valutazione anche in termini economici dell'investimento, prevedendo anche un eventuale ri-pompaggio delle acque rilasciate, al fine di non contravvenire comunque alle disposizioni di cui agli atti concessori, che, come già detto, fissano i quantitativi di risorsa prelevabile dai concessionari italiano e svizzero.
  Nel corso della riunione della commissione internazionale del 18-19 ottobre 2012, il Ministero dell'ambiente ha preso atto dell'attività svolta dal tavolo nel corso del 2012 e dell'esito positivo dei primi rilasci sperimentali, concordando di proseguire con la programmazione di ulteriori scenari sperimentali.
  Nella seduta del tavolo tecnico del 1o agosto 2013, la società A2A ha confermato l'intenzione di portare avanti le sperimentazioni e gli studi in corso, realizzando nuovi piezometri, per una più estensiva e completa raccolta di misure, e compiendo una campagna di rilevazioni con nuovi stendimenti geologici, al fine di valutare gli effetti di rilasci sperimentali da effettuarsi dopo il disgelo del 2014.
  Nel corso dell'autunno 2013 sono stati realizzati i 2 nuovi piezometri previsti, che si sono aggiunti ai 3 già esistenti, e sono stati ripresi gli studi di modellazione numerica, al fine di pervenire ad un adeguato livello di approfondimento scientifico in grado di simulare il funzionamento del modello idrogeologico del fiume e delle falde ad esso idraulicamente collegate, su base settimanale, onde poter disporre di una efficace simulazione fisica della questione.
  Durante le riunioni della commissione internazionale del 2013 e del 2014, il Ministero dell'ambiente ha invitato i soggetti interessati a proseguire negli studi sperimentali, e la società A2A si è dichiarata disponibile a presentare un'ipotesi di lavoro triennale che preveda il rilascio di portate a sostegno della vena fluida fluviale.
  A seguito delle riunioni anzidette, nel 2014, A2A ha dunque presentato una proposta di rilasci volontari, durante il periodo estivo, della durata di alcune settimane, per il triennio 2015-2017.
  Nell'estate 2015 non sono stati effettuati rilasci sperimentali in quanto la società, nel corso della riunione del tavolo tecnico del 23 luglio 2015, ha comunicato che dalle previsioni effettuate relative ai rimanenti mesi dell'anno non ci sarebbe stata una portata dello Spol superiore al prelievo previsto dalla convenzione internazionale, tale da poter consentire i rilasci stessi.
  Durante l'ultima riunione del 18 novembre 2015 del tavolo tecnico, si è preso atto della proposta presentata da A2A per i prossimi anni (dal 2016 al 2018); tale proposta prevede il rilascio di 250 litri al secondo dalla presa Forcola per un periodo di 45 giorni, da metà luglio a fine agosto.
  In data 22 giugno 2016, A2A spa ha presentato un programma dettagliato dei rilasci ed il piano di monitoraggio per l'annualità 2016, prevedendo, come anticipato nella proposta, il rilascio di 250 litri al secondo, con inizio al 15 luglio 2016 e termine al 31 agosto 2016.
  Alla luce delle informazioni esposte, in via di ordine generale, si fa presente che questo Ministero monitora costantemente l'impatto regolatorio delle normative di settore, anche al fine di superare le criticità operative che dovessero emergere e valutare possibili revisioni della disciplina.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

disastro causato dall'uomo

corso d'acqua

acque sotterranee