ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13346

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 633 del 07/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: BRAGA CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/06/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GUERRA MAURO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 06/06/2016
Stato iter:
13/12/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/12/2016
Fasi iter:

SOLLECITO IL 04/07/2016

SOLLECITO IL 01/08/2016

SOLLECITO IL 12/09/2016

SOLLECITO IL 10/10/2016

SOLLECITO IL 08/11/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/12/2016

CONCLUSO IL 13/12/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13346
presentato da
BRAGA Chiara
testo di
Martedì 7 giugno 2016, seduta n. 633

   BRAGA e GUERRA. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   Poste Italiane — spa, derivante dalla trasformazione dell'ente pubblico economico «Poste Italiane», è un società per azioni interamente controllata dallo Stato. Essa è il fornitore del servizio postale universale in Italia e adempie l'obbligo di servizio universale a norma del decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261, di attuazione della direttiva 97/67/CE2, e del decreto 17 aprile 2000 del Ministero delle comunicazioni che conferma la concessione del servizio postale universale a Poste Italiane;
   l'articolo 3 del decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261 — «Attuazione della direttiva 97/67/CE concernente regole comuni per lo sviluppo del mercato interno dei servizi postali comunitari e per il miglioramento della qualità del servizio» — stabilisce, tra le altre cose, che:
    la fornitura del servizio universale e delle prestazioni in esso ricomprese deve essere fornita permanentemente in tutti i punti del territorio nazionale, a prezzi accessibili a tutti gli utenti (comma 1);
    il servizio universale è caratterizzato dalle seguenti connotazioni: a) la qualità è definita nell'ambito di ciascun servizio e trova riferimento nella normativa europea; b) il servizio è prestato in via continuativa per tutta la durata dell'anno (comma 3);
    il fornitore del servizio universale garantisce tutti i giorni lavorativi, e come minimo cinque giorni a settimana, salvo circostanze eccezionali valutate dall'autorità di regolamentazione: a) una raccolta; b) una distribuzione al domicilio di ogni persona fisica o giuridica o in via di deroga, alle condizioni stabilite dal Ministero delle comunicazioni in installazioni appropriate (comma 4);
   nel corso degli ultimi anni Poste Italiane spa ha avviato, presentando un apposito piano all'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, un processo di riorganizzazione, razionalizzazione e taglio degli uffici postali che ha di fatto mutato sensibilmente la capillarità, la fruibilità e la qualità del servizio postale su tutto il territorio nazionale causando, in molti casi difficoltà notevoli agli utenti residenti;
   negli scorsi mesi si è avuta notizia dell'intenzione di Poste Italiane spa di proseguire a partire dal 30 maggio 2016, in alcune aree del territorio italiano, l'implementazione graduale della fase II del modello degli invii postali a giorni lavorativi alterni dal lunedì al venerdì, su base bisettimanale (lunedì, mercoledì e venerdì nella prima settimana; martedì e giovedì nella settimana successiva), già avviato, in altre località, a partire da ottobre 2015. Mentre sembrerebbe garantita attraverso l'utilizzo della figura del «postino plus» la consegna giornaliera della sola posta prioritaria, delle raccomandate da firmare, delle assicurate, degli atti giudiziari, degli avvisi di Equitalia;
   ad eccezione delle grandi città, il nuovo modello di consegna a giorni alterni messo in atto da Poste Italiane spa, che ad oggi è già realtà in un numero ristretto di città come Forlì, Piacenza, Parma, Bergamo, Pavia ma anche in alcuni centri della Sicilia e della Calabria, verrà esteso gradualmente entro il 2017 a 5627 Comuni italiani con una densità di popolazione inferiore ai 200 abitanti per chilometro quadrato;
   il previsto taglio del servizio di recapito postale colpirebbe in modo significativo anche la provincia di Como dove il recapito a giorni alterni, oltre ad essere stato già attivato in via sperimentale in Val d'Intelvi, diverrà effettivo a Como città, Asso, Lomazzo e Olgiate Comasco a partire dal 30 maggio 2016, a Inverigo, Erba e Menaggio a partire dal 13 giugno 2016 e infine, a Cantù, Mariano Comense e Turate dal 27 giugno 2016;
   il nuovo modello di recapito, laddove applicato, non tenendo conto né della peculiarità dei singoli territori come certamente è il lago di Como, né delle esigenze e delle criticità delle diverse realtà locali soprattutto nel periodo estivo dove in particolar modo nelle zone rivierasche molti turisti scelgono di farsi consegnare la corrispondenza nelle località di villeggiatura, ha già arrecato forti disagi in termini di utilizzo e di qualità del servizio fornito ai cittadini che si sono trovati a non poter usufruire di servizi essenziali;
   secondo stime sindacali la forte riduzione del servizio di recapito della corrispondenza sulla provincia di Como si tradurrebbe in circa 92 addetti da ricollocare su circa 380 portalettere complessivi. Situazione che inevitabilmente determinerà un ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti postali dovuto agli aumenti dei carichi di lavoro da gestire in tempi più stringenti a causa della riduzione degli addetti alle consegne;
   l'applicazione del nuovo modello organizzativo del recapito e, più in generale, il compimento della rilevantissima azione di ristrutturazione in atto negli ultimi anni nel settore postale da parte di Poste Italiane spa stanno producendo un profondo mutamento del radicamento e della funzionalità del servizio stesso con una evidente limitazione dei servizi postali essenziali, di fondamentale importanza per cittadini, famiglie e imprese in quanto permettono loro di adempiere a molte incombenze e attività quotidiane, come la spedizione e la ricezione di lettere, bollette, comunicazioni e avvisi soggetti a scadenza, il ritiro del denaro contante, il pagamento delle utenze; servizi la cui erogazione e qualità dovrebbe invece essere garantita a tutti gli utenti sull'intero territorio nazionale, con maggiore riguardo per quelle particolari specificità periferiche che non permettano un corretto collegamento con altre sedi postali;
   nonostante Poste Italiane spa abbia chiuso molto positivamente il primo trimestre del 2016 con un utile netto in crescita del 18 per cento a 367 milioni di euro, un risultato operativo in aumento del 16,1 per cento a 562 milioni di euro e con ricavi in incremento del 14,2 per cento a quasi 9,76 miliardi di euro, e abbia anche ricevuto significativi contributi da parte dello Stato per consentire agli uffici postali periferici di garantire l'erogazione di prestazioni essenziali, la recente politica aziendale adottata da Poste Italiane spa attraverso l'attuazione di misure di razionalizzazione del servizio e di rimodulazione della frequenza settimanale di raccolta e recapito sull'intero territorio nazionale sembrerebbe orientata a seguire una logica esclusivamente finanziaria ponendo in secondo piano la funzione che le è propria di garantire un servizio di posta universale, impegnandosi a raggiungere determinati obiettivi di qualità, tra cui quelli concernenti l'adeguatezza degli orari di apertura degli sportelli rispetto alle prestazioni richieste;
   numerose sono le iniziative di contrarietà a tale politica aziendale messa in atto da Poste Italiane spa, fatta di tagli e di riorganizzazione del comparto del recapito. Si registrano, infatti, forme di protesta da parte delle sigle sindacali di Slc-Cgil, Slp-Cisl, e Uil Poste di Como che il 23 maggio 2016 hanno indetto uno sciopero del comparto postale ottenendo una massiccia adesione dei lavoratori con la chiusura di circa 82 uffici postali della provincia lariana. Nei prossimi giorni, sempre nel comasco, è prevista una raccolta di firme tra i lavoratori del settore postale da inviare alle autorità competenti, mentre è già stato fissato un incontro con il prefetto di Como per discutere dell'attuale piano di riorganizzazione aziendale –:
   se il Ministro sia a conoscenza delle criticità riportate in premessa e non ritenga che le scelte di razionalizzazione del servizio postale e, in particolar modo, di taglio del servizio di recapito della corrispondenza attuato attraverso il nuovo modello di consegna a giorni alterni ad opera di Poste Italiane spa, rispondenti principalmente a criteri di economicità, non rischino di pregiudicare il principio di universalità del servizio postale;
   se e quali iniziative il Ministro intenda assumere, nell'ambito delle proprie competenze, affinché alle comunità interessate dalla politica di riorganizzazione del servizio di consegna della posta da parte di Poste Italiane spa, venga garantito il diritto ad un effettivo e puntale servizio di recapito della corrispondenza. (4-13346)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 13 dicembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 713
4-13346
presentata da
BRAGA Chiara

  Risposta. — In via preliminare si fa presente che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) per effetto del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge 22 dicembre 2011, n. 214.
  Come rilevato dagli interroganti, spetta all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ai sensi dell'articolo 2, comma 4, lettera c) e lettera e) del decreto legislativo 261 del 1999, rispettivamente la « adozione di provvedimenti regolatori in materia di qualità e caratteristiche del servizio postale universale» e lo «svolgimento, anche attraverso soggetti terzi, dell'attività di monitoraggio, controllo e verifica del rispetto di standard di qualità del servizio postale universale».
  L'Autorità inoltre, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza svolge un'attività di valutazione del piano di razionalizzazione della gestione degli uffici postali, al fine di verificarne la conformità ai criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale.
  Il Ministero è in più occasioni intervenuto, pur avendo perso, come detto in premessa, le proprie funzioni di regolamentazione e di vigilanza, affinché ogni intervento di Poste Italiane fosse preceduto da una fase di effettivo confronto con le regioni e gli enti locali. Tale attività del Ministero ha dato luogo ad una effettiva modifica del piano di Poste Italiane che si è basata su accordi realizzati nei diversi territori con i rappresentanti degli enti locali e delle regioni così come in più occasioni riconosciuti e apprezzato da questi ultimi.
  Il Ministero si è inoltre attivato nella fase di definizione del nuovo contratto di programma, nell'ottica di evitare ove possibile l'attuazione del piano di rimodulazione e razionalizzazione degli sportelli, ed ha concluso una fase di negoziazione con Poste Italiane che ha dato luogo ad una rilevante modifica del contratto stesso, nel quale si è scelto, con reciproco scambio di consenso sul testo finale, di ribaltare la prospettiva sinora tenuta assumendo una vera e propria linea di «politica industriale».
  La nuova impostazione si basa, infatti, sull'assunto che la capillarità delle presenze di Poste non debba essere considerata più un peso o un onere bensì un asset strategico, un valore: dunque ogni chiusura, per quanto giustificata e dentro le regole del servizio universale, impoverirebbe un asset della società. In particolare, all'articolo 5, comma 5, del Contratto di programma, Poste italiane – anche tenuto conto del perseguimento di obiettivi di coesione sociale ed economica – si è impegnata a ricercare e valutare prioritariamente ogni possibilità di potenziamento complessivo dei servizi, anche attraverso accordi con le regioni e gli enti locali; dando seguito all'indicazione del Ministero secondo cui che l'ipotesi di intervento in riduzione debba essere confinata come extrema ratio dopo aver considerato possibilità alternative.
  Poste italiane, nella logica del potenziamento e di una maggiore efficienza dei servizi, dovrà valutare il rapporto costi-ricavi non sulla base del singolo ufficio postale ma in un ambito territoriale più ampio fino anche, ad esempio, a coprire una scala regionale.
  La società Poste italiane dovrà valutare, prioritariamente alla decisione di rimodulazione e razionalizzazione, iniziative proposte da enti e istituzioni territoriali in grado di aumentare la redditività della rete degli uffici postali in un ambito territoriale. Tali proposte dovranno pervenire, a regime, entro il 30 settembre di ogni anno. La società è tenuta a trasmettere il suddetto piano all'autorità entro l'inizio di ogni anno di riferimento.
  Al fine di seguire direttamente il nuovo processo di interazione tra gli enti locali e Poste italiane, il Ministero ha inviato, all'inizio del mese di marzo, una lettera a tutti i presidenti delle regioni italiane, cui è demandato il compito di promuovere le suddette iniziative, inviando ad attivarsi, con sollecitudine, affinché siano tutelati i diritti dei cittadini soprattutto nelle zone maggiormente svantaggiate.
  Per quanto concerne gli effetti che, pur in presenza dei suddetti correttivi, il piano di razionalizzazione potrà avere sulle modalità di recapito sulle spedizioni postali di quotidiani e periodici settimanali ai lettori abbonati, va tenuto conto di quanto previsto dalla delibera Agcom n. 395/15/CONS.
  In particolare, in base all'articolo 3, comma 7, del decreto legislativo, n. 261 del 1999, la suddetta delibera dell'AGCom ha autorizzato Poste italiane s.p.a., in qualità di fornitore del servizio universale postale, all'attuazione di un modello di recapito a giorni alterni degli invii postali rientranti nel servizio universale da applicarsi in maniera graduale nell'arco del triennio 2015-2017, Sono previste, nello specifico, tre fasi di implementazione, da avviarsi rispettivamente:
   a) non prima di ottobre 2015;
   b) ad aprile 2016;
   c) a febbraio 2017.

  È pertanto attualmente in corso lo svolgimento della seconda fase.
  A partire dal mese di febbraio 2018, termine di attuazione del modello, l'Autorità in base alle criticità riscontrate e alla coerenza dei risultati raggiunti con il piano industriale aziendale ha inoltre la facoltà di valutare la sussistenza delle condizioni per prorogarne l'autorizzazione.
  Per quanto riguarda le città menzionate dagli interroganti (Forlì, Piacenza, Parma, Bergamo e Pavia), Poste italiane ha riferito al Ministero che in nessuna di esse è operativo il servizio di consegna a giorni alterni.
  Nelle medesime città è, invece, in corso la riorganizzazione dei processi di recapito, con la distribuzione quotidiana di tutti i prodotti postali in un giorno lavorativo oltre quello di accettazione (J+1) e la distribuzione dei restanti prodotti postali entro il quarto giorno dalla spedizione, coerentemente con i livelli di servizio previsti in base all'organizzazione operativa interna all'azienda.
  Parimenti, secondo quanto rappresentato dalla società, la città di Como e gli altri comuni del territorio comasco citati nell'atto in parola, non sono o saranno interessati dal servizio di recapito a giorni alterni, in quanto nelle stesse località è attivo il citato servizio di distribuzione quotidiana (J+1).
  La società ha fatto presente di avere tempestivamente affrontato, attraverso il costante confronto con le strutture territoriali, tutte le criticità con l'adozione di misure atte a garantire la corretta distribuzione degli invii postali.
  Poste italiane, al fine di migliorare l'accesso della clientela ai propri servizi, ha inoltre riferito di aver sviluppato opportunità di servizio alternative, con possibilità per gli utenti di fruirne direttamente dal proprio domicilio. A tale riguardo, è stato avviato a partire dal 2007 il progetto del cosiddetto «Postino Telematico» che prevede la progressiva dotazione di ciascun portalettere di computer palmare in grado di supportare nuovi servizi, quali l'accettazione di invii di posta raccomandata «Raccomandata da Te» al domicilio dei clienti.
Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economicoAntonello Giacomelli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio universale

applicazione del diritto comunitario

politica dell'impresa