ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13282

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 629 del 23/05/2016
Trasformazioni
Trasformato il 08/06/2016 in 5/08838
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/05/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 23/05/2016
Stato iter:
08/06/2016
Fasi iter:

TRASFORMA IL 08/06/2016

TRASFORMATO IL 08/06/2016

CONCLUSO IL 08/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13282
presentato da
DI STEFANO Marco
testo di
Lunedì 23 maggio 2016, seduta n. 629

   MARCO DI STEFANO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   si è appreso informalmente, da segnalazioni promananti da operatori economici affidatari, a vario titolo, di pubbliche commesse, di talune incertezze interpretative che sarebbero insorte nell'applicazione, dell'articolo 118 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (recante il così detto codice dei, contratti pubblici), nella versione risultante all'esito delle modifiche apportate dall'articolo 13 comma 10, lettera a) del decreto legislativo 23 dicembre 2013, n. 145 convertito con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9;
   la riforma in questione è volta a consentire la prosecuzione dei contratti di appalto mediante l'estensione, per condizioni di particolare urgenza, della facoltà della stazione appaltante di provvedere direttamente al pagamento dei subappaltatori e dei cottimisti dell'importo a essi dovuto dall'appaltatore principale per prestazioni eseguite, anche qualora il bando non contempli tale facoltà. Trattasi, quindi, di norma chiaramente applicabile anche ai contratti stipulati in epoca anteriore all'entrata in vigore della novella;
   il fine diretto perseguito è di evitare che l'impresa appaltatrice in crisi di liquidità, non potendo fornire all'amministrazione appaltante le fatture quietanzate dei pagamenti effettuati ai subappaltatori, si veda sospendere da parte della stessa il pagamento degli stati di avanzamento lavori (SAL) successivi, con ciò alimentando una spirale negativa che incide inevitabilmente sulla prosecuzione delle attività, danneggiando appaltatore, subappaltatori e stazione a appaltante;
   la norma, attraverso il richiamo operato dall'articolo 36, comma 4 del medesimo codice dei contratti pubblici, trova applicazione anche nei confronti dei consorzi e, in particolare, nel rapporto tra consorzio aggiudicatario e consorziato assegnatario dei lavori (assimilabile al rapporto antagonista appaltatore/subappaltatore);
   la disposizione richiamata impone alle stazioni appaltanti, una volta effettuato il pagamento di uno stato di avanzamento lavori Sal, di ottenere dal beneficiario del pagamento (sia esso appaltatore o consorzio) le quietanze rilasciate dai subappaltatori, subfornitori, società consorziate, e altro. Il mancato rilascio di tale quietanza – nel termine perentorio di 20 giorni dal pagamento – imporrebbe alla stazioni appaltanti di sospendere il pagamento dei SAL successivi;
   in tale contesto si colloca il meccanismo del cosiddetto pagamento diretto che dovrebbe scattare, a richiesta dell'interessato, nell'ipotesi in cui il soggetto formalmente aggiudicatario della commessa pubblica versi in una situazione di crisi di liquidità finanziaria, comprovate da reiterati ritardi nei pagamenti;
   a fronte di una segnalazione in tal senso, la stazione appaltante dovrebbe constatare il ritardato pagamento da parte del soggetto aggiudicatario della commessa e, in caso di reiterazione, dovrebbe disporre il cosiddetto pagamento diretto, al fine di salvaguardare sia il superiore interesse pubblico (all'ultimazione dell'opera o del servizio), che gli interessi economici degli operatori che materialmente hanno dato esecuzione alla commessa, anticipando i relativi costi ed esponendosi al rischio di impresa;
   la semplice presenza di reiterati ritardi nei pagamenti, infatti, dovrebbe essere sufficiente ad integrare gli estremi di una condizione di crisi di liquidità finanziaria, assunta dalla norma a presupposto per l'applicazione del cosiddetto pagamento diretto;
   a quanto consta all'interrogante invece, le stazioni appaltanti si appalesano refrattarie e recalcitranti a disporre il cosiddetto pagamento diretto, che interviene soltanto quale extrema ratio, vale a dire quando l'aggiudicatario della commessa non solo versa in una condizione di crisi di liquidità finanziaria ma, addirittura, in una situazione di vera e propria insolvenza sovrapponibile con il presupposto di accesso alla procedura concorsuale della dichiarazione di fallimento;
   al fine di dettagliare in maniera più specifica la questione (e, possibilmente, ricevere spiegazioni sul comportamento delle stazioni appaltanti), si segnala il seguente caso:
    la Icr impianti e costruzioni s.p.a. fa parte, quale consorziata, del consorzio Cipea & Cariiee – co.ed.a – unifica – consorzio fra imprese di produzione edilizia, impiantistica ed affini società cooperativa (in sigla «unifica soc. coop.»), costituito ai sensi dell'articolo 2615-ter c.c.;
    in esecuzione dei suoi scopi sociali, il consorzio Unifica ha assegnato alla Icr i seguenti lavori, appaltati da Poste italiane s.p.a.;
    con atto del 24 luglio 2013, è stata assegnata l'esecuzione dei lavori denominati: «Servizio Multiservice Area Centro – Lotto 1 regione Lazio – Cod. Appalto EP1626 – Servizio di Conduzione e Manutenzione Tecnologica, Edile e Assunzione della Funzione di Terzo Responsabile per gli immobili direzionali, industriali e per gli uffici postali in uso a Poste italiane s.p.a. dislocati nell'ambito dell'area immobiliare Centro Lotto 1 – Appalto triennale (CIG 49078906F2)»;
    con atto del 24 luglio 2013, la esecuzione dei lavori denominati «Servizio Multiservice Area Centro – Lotto 2 regione Toscana – Cod Appalto EP1624 – Servizio di Conduzione e Manutenzione Tecnologica, Edile e Assunzione della Funzione di Terzo Responsabile per gli immobili direzionali, industriali e per gli uffici postali in uso a Poste italiane s.p.a. dislocati nell'ambito dell'area immobiliare Centro 1 Lotto 2 – Appalto triennale (CIG 4905097617)»;
   con atto del 29 maggio 2015, l'esecuzione dei lavori denominati: «Ravenna Filiale – progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria per il restauro e la conservazione delle facciate e per l'accessibilità, compresa la prestazione di servizi (CIG 624625088E)», lavori assegnati sulla scorta della offerta formulata dalla ICR stessa;
   la Icr ha segnalato alle predette stazioni appaltanti i plurimi e reiterati ritardi di pagamento da parte del Consorzio, fin dal mese di ottobre dell'anno 2015. Ha chiesto più volte alle stazioni appaltanti di chiudere in maniera espressa l'istruttoria avviata, a tutt'oggi ancora senza esito. È stata più volte convocata per partecipare a riunioni in contraddittorio con il Consorzio, alle quali, tuttavia, il Consorzio non ha partecipato senza addurre giustificate motivazioni. Lo stesso Consorzio ha omesso di fornire i chiarimenti richiesti per iscritto dalle stazioni appaltanti. Nonostante ciò, ad oggi non è successo nulla, l'impresa ha effettuato attività per oltre tre milioni di euro, che non è stata ovviamente saldata ed è conseguentemente a rischio sia la prosecuzione delle commesse in questione che la stabilità finanziaria della impresa considerata, senza considerare le sorti dei lavoratori dipendenti;
   la questione, peraltro, non sembra superata – per il futuro – dalla corrispondente disposizione contenuta nel nuovo codice dei contratti pubblici (decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50) che, prima facie, presenta altrettanti ed ulteriori aspetti problematici –:
   se risulti al Governo per quali ragioni le stazioni appaltanti, nel caso di cui in premessa come pure in altri, abbiano omesso di disporre il pagamento diretto ai sensi dell'articolo 118 del codice dei contratti pubblici, che tipo di istruttoria sia stata compiuta per verificare la sussistenza dei presupposti delineati dalla norma e in quante occasioni l'istruttoria si sia conclusa con la decisione di disporre il cosiddetto pagamento diretto;
   se le difficoltà interpretative ed applicative debbano ritenersi superate nella vigenza del nuovo codice dei contratti pubblici o se non sia opportuno assumere ulteriori iniziative normative al riguardo.
(4-13282)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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