ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13281

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 629 del 23/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: FRACCARO RICCARDO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/05/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 23/05/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13281
presentato da
FRACCARO Riccardo
testo di
Lunedì 23 maggio 2016, seduta n. 629

   FRACCARO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 10 del decreto legislativo 33 del 2013 «Programma triennale per la trasparenza e l'integrità» prevede che ogni amministrazione, adotti un programma triennale per la trasparenza e l'integrità, da aggiornare annualmente, che indica le iniziative previste per garantire: a) un adeguato livello di trasparenza; b) la legalità e lo sviluppo della cultura dell'integrità. Il programma triennale per la trasparenza e l'integrità definisce le misure, i modi e le iniziative volte all'attuazione degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, ivi comprese le misure organizzative volte ad assicurare la regolarità e la tempestività dei flussi informativi di cui all'articolo 43, comma 3 del predetto decreto. Le misure del programma triennale sono collegate, sotto l'indirizzo del responsabile, con le misure e gli interventi previsti dal piano di prevenzione della corruzione. A tal fine, il programma costituisce di norma una sezione del piano di prevenzione della corruzione;
   la delibera dell'ANAC del 4 luglio 2013 n. 50 del 2013 «Linee guida per l'aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e l'integrità 2014-2016» dispone che il programma triennale per la trasparenza e l'integrità è delineato come strumento di programmazione autonomo rispetto al piano di prevenzione della corruzione, pur se ad esso strettamente collegato, considerato che il programma «di norma» integra una sezione del predetto piano. Il programma triennale per trasparenza e l'integrità e il piano triennale di prevenzione della corruzione (PTPC) possono essere predisposti altresì quali documenti distinti, purché sia assicurato il coordinamento e la coerenza fra i contenuti degli stessi;
   la legge della provincia autonoma di Trento 16 giugno 2006, n. 3, «Norme in materia di governo dell'autonomia del Trentino» e, successive modificazioni, nel ridisegnare il nuovo assetto istituzionale in provincia di Trento, ha previsto, tra i vari aspetti, l'istituzione di un nuovo ente, la comunità, definendola come ente pubblico costituito dai comuni appartenenti al medesimo territorio per l'esercizio in forma associata obbligatoria di funzioni amministrative, compiti ed attività trasferiti dalla provincia ai comuni, nonché per l'esercizio in forma associata di funzioni amministrative, compiti ed attività volontariamente trasferiti dai comuni;
   la legge della provincia autonoma di Trento 30 maggio 2014, n. 4 «Disposizioni riguardanti gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni e modificazione della legge provinciale 28 marzo 2013, n. 5» disciplina gli obblighi di trasparenza concernenti l'organizzazione e l'attività della provincia, delle sue agenzie e dei suoi enti strumentali pubblici e privati previsti dall'articolo 33 della suddetta, legge provinciale 3 del 2006, e le modalità per la loro realizzazione, nel rispetto delle attribuzioni derivanti dallo statuto speciale e in armonia con i principi stabiliti dalla legge 6 novembre 2012, n. 190 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione). La legge provinciale 4 del 2014 non prevede deroghe in ordine agli obblighi concernenti l'approvazione e la pubblicazione del piano triennale per la prevenzione della corruzione e della sezione del piano per la trasparenza e l'integrità;
   con la determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015 «Aggiornamento 2015 al piano nazionale anticorruzione» (pubblicata nella Gazzetta ufficiale serie generale n. 267 del 16 novembre 2015), elencando i caratteri generali dell'aggiornamento, l'ANAC sottolinea come la trasparenza sia una misura di prevenzione della corruzione nonché uno degli assi portanti della politica anticorruzione impostata dalla legge 190 del 2012. Essa è fondata su obblighi di pubblicazione previsti per legge ma anche su ulteriori misure di trasparenza che ogni ente, in ragione delle proprie caratteristiche strutturali e funzionali, dovrebbe individuare in coerenza con le finalità della legge 190 del 2012. A questo fine, nella determinazione, l'ANAC raccomanda di inserire il programma per la trasparenza all'interno del piano triennale per la prevenzione della corruzione, come specifica sezione, circostanza attualmente prevista solo come possibilità dalla legge (articolo 10, comma 2, del decreto legislativo 33 del 2013);
   nella parte avente ad oggetto «Vigilanza dell'ANAC: priorità e obiettivi» della suddetta determinazione, l'ANAC, ritenendo utile indicare le attività che le pubbliche amministrazioni e gli altri enti dovranno svolgere ai fini del miglioramento della qualità dei piano triennale per la prevenzione della corruzione e più in generale delle misure di prevenzione, ha previsto l'integrazione tra piano triennale per la prevenzione della corruzione e programma per la trasparenza. Ciò è stato disposto per dare evidenza alla centralità dell'adozione di misure effettivamente attuabili ed efficaci per la prevenzione della corruzione. Il piano triennale per la prevenzione della corruzione dovrà quindi contenere, in apposita sezione, il programma per la trasparenza nel quale devono essere indicati, con chiarezza, le azioni, i flussi informativi attivati o da attivare per dare attuazione, da un lato, agli obblighi generali di pubblicazione di cui al decreto legislativo n. 33 del 2013 e, dall'altro, alle misure di trasparenza individuate come misure di specifica prevenzione della corruzione. Dal programma per la trasparenza devono risultare gli obblighi di comunicazione e di pubblicazione ricadenti sui singoli uffici, con la connessa chiara individuazione delle responsabilità dei dirigenti preposti, nonché i poteri riconosciuti al responsabile della trasparenza, di norma coincidente con il responsabile per la prevenzione della corruzione, al fine di ottenere il rispetto di tali obblighi. A questo fine, si ricorda che gli obblighi di collaborazione con il responsabile per la prevenzione della corruzione rientrano tra i doveri di comportamento compresi in via generale nel codice di cui al decreto del Presidente della Repubblica 62 del 2013 e che, pertanto, sono assistiti da specifica responsabilità disciplinare;
   nell'anno corrente, nella sezione «Amministrazione trasparente» dei siti internet delle comunità della provincia autonoma di Trento istituite con legge provinciale 3 del 2006, è stato pubblicato il piano triennale per la prevenzione della corruzione senza tuttavia includere la sezione relativa al programma triennale per la trasparenza è l'integrità, di fatto disapplicando la determinazione dell'ANAC 12 del 2015 con la quale si sottolinea la funzione che lo stesso assolve e si raccomanda di considerare il programma per la trasparenza come sezione del piano triennale per la prevenzione della corruzione. La comunità territoriale della Val di Fiemme e la comunità della Valsugana e Tesino sono le uniche ad aver inserito il programma per la trasparenza nel piano triennale per la prevenzione della corruzione 2016-2018 come peraltro puntualmente segnalato anche dall'aggiornamento 2015 al piano nazionale anticorruzione approvato con la menzionata determinazione 12 del 2015 dell'ANAC;
   in data 4 maggio 2016, la suddetta mancanza è stata formalmente segnalata dall'interrogante alle comunità inadempienti ottenendo una risposta pressoché uniforme e supportata dal parere del dirigente della ripartizione II – affari istituzionali, competenza ordinamentali e previdenza della regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, dottoressa Loretta Zanon. In tale risposta, datata 13 maggio 2016 e indirizzata ai segretari generali delle comunità Giudicarie, Vallagarina e Val di Non e al servizio autonomie locali della provincia autonoma di Trento, richiamando la legge regionale 29 ottobre 2014, n. 10, recante disposizioni in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte della Regione e degli enti a ordinamento regionale, si sottolinea il ristretto ambito di applicazione del decreto legislativo 33 del 2013 nei confronti degli enti locali del Trentino-Alto Adige e la mancanza dell'obbligo per gli enti a ordinamento regionale di adottare e pubblicare sul proprio sito il piano triennale per la trasparenza e l'integrità e il relativo stato di attuazione. Nella risposta si riconosce, altresì, come non vi sia dubbio che le comunità non rientrino tra gli enti a ordinamento regionale, essendo state istituite dalla legge provinciale 3 del 2006. Si richiama tuttavia l'articolo 14, comma 7, della stessa legge provinciale 3 del 2006 che dispone che «per quanto non previsto da questa legge si applicano alle comunità le leggi regionali in materia di ordinamento dei Comuni» sollevando così un dubbio interpretativo sulle norme vigenti e sui derivanti obblighi di applicazione;
   i temi della trasparenza e della integrità dei comportamenti nella pubblica amministrazione appaiono sempre più urgenti, anche in relazione alle richieste della comunità internazionale. A livello locale l'applicazione uniforme degli obblighi previsti dal decreto legislativo 33 del 2013 e dei provvedimenti dell'ANAC è pertanto da ritenersi cruciale al fine di garantire l'accessibilità totale delle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche;
   l'applicazione delle disposizioni in materia di trasparenza è peraltro imprescindibile al fine di concorrere ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di uguaglianza, imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell'utilizzo delle risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio alla nazione. È condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive, nonché dei diritti civili, politici e sociali, integra il diritto ad una buona amministrazione e concorre alla realizzazione di una amministrazione aperta, al servizio del cittadino –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti indicati in premessa e se ritenga di adottare le eventuali iniziative di competenza sul piano normativo, volte a garantire, nel rispetto delle autonomie, l'applicazione omogenea su tutto il territorio nazionale, incluse le province autonome di Trento e di Bolzano, delle norme in materia di trasparenza, consentendo così maggiore prevenzione e contrasto della corruzione mediante un controllo diffuso da parte dei cittadini sull'operato delle istituzioni e sull'utilizzo delle risorse pubbliche in modo uniforme a tutti i livelli amministrativi. (4-13281)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lotta contro la criminalita'