ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13255

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 628 del 20/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: FASSINA STEFANO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 20/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCOTTO ARTURO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/05/2016
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/05/2016
PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/05/2016
RICCIATTI LARA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/05/2016
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/05/2016
MARTELLI GIOVANNA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/05/2016
MARCON GIULIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/05/2016
GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/05/2016
NICCHI MARISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 23/05/2016
GALLI CARLO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 23/05/2016
DURANTI DONATELLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 23/05/2016
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 23/05/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 20/05/2016
Stato iter:
15/09/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/09/2016
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 23/05/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/09/2016

CONCLUSO IL 15/09/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13255
presentato da
FASSINA Stefano
testo presentato
Venerdì 20 maggio 2016
modificato
Lunedì 23 maggio 2016, seduta n. 629

   FASSINA, SCOTTO, FRATOIANNI, PAGLIA, RICCIATTI, PANNARALE, MARTELLI, MARCON, GIANCARLO GIORDANO, NICCHI, CARLO GALLI, DURANTI, PELLEGRINO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 1, n. 1, del regio decreto 14 novembre 1901, n. 466, dichiara sottoposte al Consiglio dei ministri «le questioni d'ordine pubblico e di alta amministrazione», inoltre l'articolo 1 della legge 18 giugno 1931, n. 773, dispone che «l'autorità di pubblica sicurezza veglia al mantenimento dell'ordine pubblico» e, in particolare, «il prefetto, in caso d'urgenza e per grave necessità pubblica, ha facoltà di adottare i provvedimenti indispensabili per la tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza pubblica»;
   il 21 maggio 2016 rischia di essere una giornata ad alto rischio per la sicurezza e l'ordine pubblico della città di Roma;
   in quella giornata, infatti, il movimento politico di estrema destra CasaPound ha indetto un raduno in occasione dell'anniversario della morte di Dominique Venner, ideologo francese di estrema destra morto nel 2013;
   l'appuntamento è previsto per le ore dieci della giornata di sabato in piazza Vittorio, all'Esquilino, a pochi passi dal quartier generale di CasaPound. «Difendere l'Italia» è lo slogan che campeggia su manifesti in stile ventennio fascista. Come il monito citato: «Ciò che è scritto con il sangue dei padri non si cancella con la saliva dei politici». Sul sito di CasaPound si spiega così la manifestazione: «Una mobilitazione di tutti gli uomini liberi in difesa dei confini, delle tradizioni e dell'identità per fermare il terrore e le forze malate che cinicamente lo alimentano»;
   come riporta la stampa, nella notte tra il 17 e il 18 maggio – a pochi giorni dal corteo che attraverserà gran parte del centro di Roma – una quindicina di membri di CasaPound hanno deliberatamente aggredito tre attivisti antifascisti in zona Torpignattara, a Roma;
   si tratta di un fatto estremamente grave e premeditato che segnala il rischio che la manifestazione di sabato prossimo possa trasformarsi in ulteriori atti di violenza e di oltraggio ai valori democratici e antifascisti fondanti la Repubblica Italiana;
   importanti associazioni come l'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) hanno già scritto al prefetto di Roma per chiedere di vietare la manifestazione, annunciando anche un esposto alla procura della Repubblica «per ogni espressione di stampo fascista che dovesse essere intrapresa senza il pronto intervento delle forze dell'ordine». L'Anpi, si legge nella lettera al prefetto, chiede «che non venga consentito a CasaPound l'uso della piazza per la palese contrarietà del portato ideologico di detta organizzazione con la Costituzione»;
   ancora di recente, proprio sul tema è intervenuta una sentenza della Corte di Cassazione che, a parere degli onorevoli interroganti merita di essere valutata con attenzione. Come ha infatti chiarito la sez. I Penale della Corte, con la sentenza n. 20450 depositata il 17 maggio 2016, il saluto fascista o romano, che dir si voglia, o qualunque altra manifestazione a carattere fascista rappresenta una manifestazione che rimanda all'ideologia fascista e ha valori politici di discriminazione razziale e di intolleranza. La fattispecie non richiede che le manifestazioni «siano caratterizzate da elementi di violenza, svolgendo una funzione di tutela preventiva secondo quanto previsto dal decreto-legge 122 del 1993» –:
   se il Ministro interrogato, in considerazione del grave rischio per la sicurezza e l'ordine pubblico e stante le recenti aggressioni a carattere fascista dei giorni scorsi, non intenda assumere iniziative affinché sia vietata la manifestazione di cui in premessa;
   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere per impedire che la città Roma e le zone circostanti divengano luogo fertile per l'insediamento di realtà di ispirazione neofascista, xenofoba e razzista. (4-13255)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 settembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 673
4-13255
presentata da
FASSINA Stefano

  Risposta. — Con l'interrogazione in esame l'interrogante, unitamente ad altri deputati, ha richiamato l'attenzione sulla manifestazione organizzata da Casapound per il 21 maggio 2016 a Roma in occasione dell'anniversario della morte di un ideologo francese di estrema destra, chiedendo di vietarne l'effettuazione per prevenire turbative dell'ordine e della sicurezza pubblica, anche alla luce di alcune aggressioni di carattere asseritamente fascista verificatesi nei giorni antecedenti la manifestazione medesima.
  Si rappresenta innanzitutto che la manifestazione si è svolta senza incidenti e che, nel contempo, è stato garantito lo svolgimento della contromanifestazione indetta dall'associazione nazionale partigiani d'Italia.
  Ripercorrendo gli eventi nella loro sequenza temporale, si rileva che sin dal 4 maggio 2016, data in cui Casapound ha preavvisato la manifestazione, gli ambienti capitolini dell'antagonismo di sinistra e anche dell'ANPI hanno mostrato la propria insofferenza per l'iniziativa.
  Tant’è che, nei giorni successivi è stato preavvisato lo svolgimento di una contromanifestazione in luoghi e orari concomitanti con l'iniziativa di Casapound e, inoltre, come riportato nell'interrogazione, l'ANPI ha inviato una nota al prefetto di Roma, auspicando un intervento volto a impedire lo svolgimento del corteo di Casapound.
  Il tema è stato affrontato nel corso del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal Prefetto il 13 maggio, senza che siano emersi elementi idonei a vietare lo svolgimento dell'iniziativa.
  Difatti, Casapound, nei cui confronti non risultano adottati provvedimenti interdittivi o dissolutori, rappresenta oggi un movimento che, come in passato, ha partecipato alla competizione elettorale per il rinnovo degli organi amministrativi di diversi enti locali, tra i quali anche Roma Capitale.
  In quel contesto, il divieto della manifestazione avrebbe assunto il significato di una non consentita compressione del diritto di espressione del pensiero.
  In realtà gli unici aspetti di criticità emersi nel corso della riunione del Comitato erano legati al concomitante svolgimento di una pluralità di eventi, tra i quali la citata contro-manifestazione e lo svolgimento della finale di Coppa Italia «Milan-Juventus».
  Alla luce di questa situazione, la questura di Roma – d'intesa con la prefettura – si è mossa lungo tre direttrici.
  Innanzitutto, ha posto in essere un'intensa attività informativa e di prevenzione, volta ad acquisire tutti i possibili elementi utili a delineare i fattori di potenziale rischio.
  Inoltre, ha svolto una serrata mediazione sia con il movimento Casapound che con gli organizzatori della contro-manifestazione, per consentire lo svolgimento di entrambe le iniziative, concordando con le parti interessate modalità di tempo e di luogo tali da evitare punti di contatto che potessero essere strumentalizzati o diventare occasione di provocazioni.
  Contestualmente, ha predisposto un articolato ed ampio dispositivo per garantire un'idonea cornice di sicurezza e tutela anche agli altri rilevanti appuntamenti in programma a Roma nella stessa giornata.
  Per quanto appena illustrato, si ritiene che nell'occasione il prefetto e il questore di Roma si siano mossi nel solco dei principi costituzionali e delle disposizioni del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che offrono il quadro di riferimento entro il quale le autorità provinciali di pubblica sicurezza esercitano i loro poteri in occasione dell'indizione di manifestazioni pubbliche.
  Ed è un fatto che il dispiegamento delle Forze dell'ordine, durante l'intera giornata del 21 maggio, abbia consentito un lineare svolgimento di ciascuna delle iniziative in programma, dando conferma dell'efficacia delle strategie messe in campo.
  Come si è già accennato, non si sono registrate turbative dell'ordine pubblico, ad eccezione di due episodi riconducibili ad esponenti della sinistra estrema, ossia:
   l'aggressione di due giovani, presumibilmente appartenenti alla fazione contrapposta, che hanno riportato lesioni guaribili in quattro giorni;
   nonché l'assalto a un furgoncino con a bordo alcuni giovani tedeschi che si stavano recando ad un concerto organizzato da Casapound.

  In relazione ad entrambi i fatti è stata inoltrata un'informativa all'autorità giudiziaria. Le relative indagini, coperte da segreto istruttorio, sono condotte dalla DIGOS di Roma.
  Con l'interrogazione, viene posta al Ministro dell'interno anche una domanda di carattere generale, cioè quali iniziative si intendano assumere per prevenire derive xenofobe e razziste di ispirazione neo-fascista.
  Al riguardo, si ricorda innanzitutto l'importante iniziativa, promossa dal prefetto, della costituzione nei municipi della Capitale, fin dal mese di aprile 2016, di «Tavoli di osservazione» presieduti da un dirigente della prefettura e composti dal presidente del Municipio e dai rappresentanti dei presidi territoriali delle Forze di polizia e del Corpo di polizia municipale di Roma Capitale. Questi consessi sono stati chiamati ad assolvere ad una duplice funzione: da un lato, avvicinare al territorio il «baricentro» del coordinamento delle azioni suscettibili di essere sviluppate su scala locale; dall'altro, costituire il trait d'union tra le singole realtà municipali e le sedi decisionali di più alto livello per lo sviluppo di iniziative di carattere sovramunicipale.
  Nell'ambito dei suddetti tavoli sono state già definite diverse azioni volte, nello stesso tempo, a garantire il contrasto di manifestazioni violente o xenofobe e ad avviare un dialogo costruttivo con le realtà territoriali, con il coinvolgimento anche dei cittadini stranieri.
  Inoltre, le Forze di polizia – a Roma come nel resto del territorio nazionale – svolgono una costante e accurata attività di monitoraggio e di raccolta di informazioni nei confronti dei movimenti estremistici, finalizzata a neutralizzare le iniziative che possano sfociare in episodi di violenza o di aggressività a sfondo discriminatorio.
  In tale ambito, vengono costantemente controllati anche i luoghi di aggregazione degli aderenti ai movimenti in questione e le iniziative assunte dai medesimi, che vengono perseguite con fermezza ove si traducano in comportamenti illeciti.
  Per quanto concerne le iniziative intraprese a livello ministeriale, si soggiunge che dal 2010 opera presso il dipartimento della pubblica sicurezza l'osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD), organismo interforze deputato a rispondere operativamente alla domanda di sicurezza delle persone a rischio di discriminazione, attraverso la condivisione e la «messa a sistema» delle attività dalla Polizia di Stato e dell'Arma dei carabinieri.
  Con la sua attività, l'osservatorio si propone non solo di offrire lo spaccato conoscitivo dell'eterogeneo mondo delle discriminazioni, ma anche di fungere da collettore generale delle segnalazioni provenienti da tutte le fonti esterne che richiedono interventi mirati da parte degli organi info investigativi che agiscono sul territorio.
Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

fascismo

democrazia

ordine pubblico