ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13192

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 623 del 12/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/05/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 12/05/2016
Stato iter:
22/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/02/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 01/06/2016

SOLLECITO IL 04/07/2016

SOLLECITO IL 01/08/2016

SOLLECITO IL 12/09/2016

SOLLECITO IL 10/10/2016

SOLLECITO IL 08/11/2016

SOLLECITO IL 14/12/2016

SOLLECITO IL 09/01/2017

SOLLECITO IL 01/02/2017

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/02/2017

CONCLUSO IL 22/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13192
presentato da
REALACCI Ermete
testo di
Giovedì 12 maggio 2016, seduta n. 623

   REALACCI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della giustizia, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   a Vicenza, nel quartiere di «Borgo Berga», a pochi passi dal centro storico e dalla villa palladiana de «La Rotonda», è in via di completamento un enorme complesso edilizio che include diversi edifici commerciali, direzionali e residenziali, compreso il nuovo palazzo di giustizia berico;
   detto complesso edilizio sorge a ridosso dei fiumi Retrone e Bacchiglione, in un'area inquinata e mai oggetto di bonifica, e certamente instabile dal punto di vista idrogeologico;
   a seguito di numerosi esposti e denunce, presentati sin dal 2013, la procura di Vicenza ha recentemente contestato alla proprietà il reato di lottizzazione abusiva, emettendo 17 avvisi di garanzia a carico di privati e pubblici funzionari, anche se al momento non sembrerebbero essere stati ancora notificati; anche l'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) e la procura presso la Corte dei Conti hanno aperto dei procedimenti rispettivamente per violazione del codice degli appalti pubblici e per danno erariale;
   l'impianto accusatorio è stato confermato dal GIP che il 2 novembre 2015, accogliendo la richiesta della procura, ha disposto il sequestro preventivo di un lotto dove i lavori non sono iniziati; non sono stati oggetto della richiesta di sequestro, invece, i lotti dove sono tuttora in corso i lavori di completamento degli edifici. A proposito scrive il GIP: «è però un fatto che sussista l'illegittimità del piano di lottizzazione, e dunque dei permessi a costruire rilasciati, concernenti la complessiva edificabilità dell'area siccome prevista dal Piano.»;
   gli edifici risultano peraltro in violazione della necessaria fascia di rispetto fluviale prevista dall'articolo 96 del regio decreto n. 523 del 1904, «Testo unico sulle opere idrauliche», che prevede per le costruzioni una distanza minima inderogabile di 10 metri dai corsi d'acqua;
   il sequestro preventivo ex articolo 321 c.p.p. di parte dell'area in questione ha avuto come scopo quello di evitare che il «reato venga portato alle estreme conseguenze» e di evitare che chi abbia violato la legge possa continuare a trarne beneficio a causa dell'illecito posto in essere, ad esempio, vendendo o affittando a terzi gli immobili presunti abusivi in via di costruzione;
   a quanto risulta all'interrogante non è stato richiesto il sequestro degli edifici in via di completamento. Di più, è stato autorizzato il passaggio nel lotto sequestrato dei mezzi pesanti che possono così raggiungere l'adiacente cantiere dove sono in corso i lavori edilizi abusivi;
   numerose associazioni ambientaliste vicentine, in primis Legambiente Vicenza, con istanza del 30 marzo 2016, hanno chiesto al tribunale l'allargamento del sequestro a tutti gli immobili in via di costruzione e non ancora in uso, proprio per evitare che l'illecita attività del privato, concernente anche la vendita o la stipulazione di contratti di affitto, possa continuare;
   a questo riguardo, si apprende da stampa nazionale e locale che l'Agenzia delle entrate, potrebbe essere trasferita dal centro della città in uno degli edifici della contestata lottizzazione abusiva di Borgo Berga, in forza di un contratto di locazione stipulato recentemente tra l'Agenzia delle entrate e la società Sviluppo Cotorossi s.p.a.;
   l'Agenzia delle entrate sostiene che il palazzo settecentesco situato in corso Palladio, attuale sede degli uffici dell'Agenzia delle entrate, di proprietà dell'Agenzia del demanio, presenta problemi di sicurezza e logistici a causa della sua vetustà;
   il trasferimento, previsto nel mese di aprile 2017, quando i lavori edilizi verranno ultimati, secondo quanto riferito dal citato articolo di stampa, «genererà per l'Agenzia delle entrate un risparmio di circa 179 mila euro l'anno» (Il Giornale di Vicenza, dell'11 marzo 2016);
   con la stipula del suddetto contratto, all'Agenzia delle entrate potrebbe essere contestata la presunta violazione di disposizioni della legge finanziaria 2010, legge 23 dicembre 2009, n. 191, la quale prevede una puntuale procedura che ogni ente pubblico avente la necessità di prendere in locazione un immobile, deve obbligatoriamente espletare;
   in particolare, l'articolo 2, comma 222, prevede che «A decorrere dal 1o gennaio 2010, le amministrazioni dello Stato (...) incluse (...) le agenzie, anche fiscali, comunicano annualmente all'Agenzia del demanio, entro il 31 gennaio, la previsione triennale: a) del loro fabbisogno di spazio allocativo; b) delle superfici da esse occupate non più necessarie. Le predette amministrazioni comunicano altresì all'Agenzia del demanio, entro il 31 gennaio 2011, le istruttorie in corso per reperire immobili in locazione. L'Agenzia del demanio (...) a) accerta l'esistenza di immobili da assegnare in uso fra quelli di proprietà dello Stato (...) b) verifica la congruità del canone degli immobili di proprietà di terzi (...), individuati dalle predette amministrazioni tramite indagini di mercato; c) stipula i contratti di locazione ovvero rinnova, qualora ne persista il bisogno, quelli in scadenza sottoscritti dalle predette amministrazioni (...) d) (...) È nullo ogni contratto di locazione di immobili non stipulato dall'Agenzia del demanio»;
   per quanto sopraddetto, mentre sono pendenti procedimenti penali e procedimenti, presso la Corte dei Conti e l'ANAC, di cui la stampa locale e nazionale hanno riportato la notizia, un ente pubblico, quale l'Agenzia delle entrate, decide di stipulare un contratto di locazione per un edificio appartenente alla contestata lottizzazione abusiva e, come sembra, in violazione delle procedure previste dalla legge nonostante il fatto che a Vicenza ci siano altri edifici pubblici che possono ospitare gli uffici delle Agenzie delle entrate come, ad esempio, quello dove aveva prima sede il tribunale e che risulta attualmente disponibile;
   le associazioni ambientaliste vicentine hanno inviato in data 14 marzo 2016 all'Agenzia delle entrate di Roma e al Ministro delle dell'economia e delle finanze una lettera di protesta per chiedere l'annullamento del contratto di affitto, senza ottenere alcuna risposta;
   l'intera vicenda è già stata oggetto di altri atti di sindacato ispettivo promossi in Parlamento da diversi gruppi politici e anche di un recente articolo pubblicato dal Corriere del Veneto, edizione Vicenza – Bassano del Grappa del 10 maggio 2016, che paventa di togliere il riconoscimento UNESCO alla Città di Vicenza e alle Ville Palladiane a causa di un susseguirsi di interventi troppo impattanti nel territorio vicentino –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza di tali fatti accaduti nel territorio di Vicenza a pochi passi dalla villa palladiana «La Rotonda»;
   quali iniziative di competenza si intendano assumere, anche per il tramite dell'ufficio territoriale del Governo, per tutelare la popolazione interessata considerando il rischio idraulico che potrebbe porsi in relazione alle opere di cui in premessa;
   se non si ritenga viste le indagini in corso da parte della procura della Repubblica sull'intero complesso edilizio, di adottare le opportune iniziative di competenza, affinché si proceda all'immediata sospensione dell'esecuzione del contratto di locazione stipulato dall'Agenzia delle entrate con la società Sviluppo Cotorossi, nonché alla verifica della sussistenza dei presupposti per l'annullamento del contratto stesso, per il supposto mancato rispetto della procedura prevista dalla legge finanziaria del 2010 per la stipulazione dei contratti di locazione da parte di enti pubblici;
   se si intenda verificare, per quanto di competenza e in nome di una sensata politica di risparmio della pubblica amministrazione, la possibilità di rendere idoneo all'uso l'attuale edificio settecentesco che ospita gli uffici dell'Agenzia delle entrate o altri edifici di proprietà demaniale presenti nella città di Vicenza come, ad esempio, quello che ospitava il tribunale prima del suo recente trasferimento a Borgo Berga. (4-13192)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 febbraio 2017
nell'allegato B della seduta n. 746
4-13192
presentata da
REALACCI Ermete

  Risposta. — Con riferimento alle problematiche evidenziate nell'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Si rileva, innanzitutto, che le specifiche questioni poste dall'interrogante riguardano aspetti non di competenza di questo Ministero.
  Ad ogni buon fine, si è provveduto ad assumere notizie presso gli uffici della regione Veneto relativamente alla asserita violazione della fascia di rispetto fluviale prevista dall'articolo 96 del regio decreto n. 523 del 1904. Al riguardo, la regione, in data 21 luglio 2016, ha riferito che: «Per una comprensione delle motivazioni che hanno determinato l'attuale complessa situazione risulta necessario premettere che lo Stato, attraverso il Magistrato alle acque, concesse nel 1960 la copertura del corso d'acqua, oltre ad autorizzare la realizzazione dei magazzini dell'ex opificio a 5,00 metri dal fiume Retrone. Tale distanza fu poi mantenuta. In merito alla frase: “gli edifici risultano peraltro in violazione della necessaria fascia di rispetto fluviale...” si evidenzia che: il P.I.RU.EA., nell'area ex 1 Cotorossi, si compone di numerosi edifici compreso il nuovo Tribunale di Vicenza. Tali edifici sono stati realizzati ad una distanza di almeno ml. 10,00 dal ciglio spondale dei due corsi d'acqua che li costeggiano ad eccezione degli edifici denominati “A” e “D” e del Tribunale di Vicenza, che distano circa ml. 5,00 dal F.Retrone in una tratta del corso d'acqua che risultava coperta a far data dal 1960 con regolare concessione idraulica n. 6149 del 30 giugno 1960 e sulla quale insistevano anche dei magazzini dell'ex opificio.
  Il P.I.RU.EA. venne approvato nel 2003 e prevedeva il mantenimento della copertura del corso d'acqua con funzione di piazza pubblica e la costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia e degli edifici denominati “A” e “D” nella posizione in cui oggi si trovano.
  Iniziata la costruzione dei nuovi immobili, in data 12 maggio 2008 l'Azienda Municipalizzata del Comune di Vicenza (AMCPS), a seguito di sopralluogo effettuato presso i ponti cittadini, rileva e segnala al comune di Vicenza e al Genio Civile il grave stato di conservazione della copertura esistente sul F.Retrone e in conseguenza di ciò il comune di Vicenza, in data 14 maggio 2008, con ordinanza contingibile ed urgente impone alla ditta Sviluppo Cotorossi s.p.a. di attuare tutte le opere provvisionali atte alla messa in sicurezza del ponte ed alla sicurezza delle aree circostanti.
  In data 21 maggio 2008 la ditta Sviluppo Cotorossi s.p.a., vista l'ordinanza comunale, comunica l'inizio dei lavori di demolizione dell'impalcato soprastante il F.Retrone, propedeutica alla ricostruzione dell'impalcato medesimo precisando che tale demolizione, resasi necessaria per motivi statici, non comporta rinuncia né decadenza e/o estinzione della connessa concessione idraulica per la copertura del tratto d'alveo interessato. Successivamente alla demolizione di parte dell'impalcato, nel 2009, la società Sviluppo Cotorossi s.p.a. ha presentato una variante al PUA P.I.RU.EA Cotorossi che, nella tratta sopra citata non prevedeva più la ricostruzione di una nuova copertura del corso d'acqua e gli edifici più prossimi erano e sono rimasti a distanza inferiore ai 10 ml. dal ciglio di sponda del F.Retrone.
  Si evidenzia comunque che gli edifici in costruzione, che probabilmente ospiteranno la nuova sede dell'Agenzia delle entrate di Vicenza, non rientrano tra quelli che vengono contestati poiché a distanza non regolamentare dal corso d'acqua.
  Infine, in merito al possibile rischio idraulico dell'area interessata degli edifici del P.I.RU.EA., si fa presente che le quote imposte ai nuovi cigli spondali nonché agli intradossi dei ponti di collegamento tra la pubblica viabilità e l'area in questione, sono superiori a quelle registrate durante l'evento più gravoso per la città di Vicenza del novembre del 2010».
  Si è provveduto, altresì, ad investire della questione anche la locale autorità di bacino di rilievo nazionale la quale, per gli aspetti di competenza, ha comunicato che l'area in esame è considerata all'interno di due strumenti di pianificazione facenti capo alla stessa, ossia il piano per l'assetto archeologico (Pai) ed il piano di gestione del rischio di alluvioni (Pgra) e che, sulla base di tali strumenti, l'area occupata dal quartiere Borgo Berga non risulta, per motivi morfologici, caratterizzata da indici di pericolosità idraulica o geologica.
  In relazione alle iniziative già assunte o da assumere per tutelare la popolazione, l'autorità di bacino ha fatto presente, inoltre, che nell'ambito del piano per gli interventi predisposto dal presidente della regione Veneto a seguito dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri del 13 novembre 2010, con cui è stato nominato il Commissario delegato per il superamento dell'emergenza, e della successiva ordinanza del 23 gennaio 2012 «Disposizioni urgenti di protezione civile», è stata ultimata nel gennaio 2016 la realizzazione del bacino di laminazione di Caldogno (bacino di monte) e sviluppato, a livello definitivo, il progetto del bacino di laminazione sul torrente Orolo, finanziato nell'ambito della Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche.
  Sul versante delle misure non strutturali, l'autorità di bacino dei fiumi dell'Alto Adriatico, a seguito dell'evento di piena del novembre 2010 che ha colpito in particolar modo il territorio vicentino, ha sviluppato una piattaforma revisionale, già operativa sul fiume Bacchiglione, in grado di elaborare i dati meteo-climatici sia in tempo reale che previsionale a 5 giorni.
  L'autorità di bacino evidenzia, infine, che la stessa città di Vicenza ha costituito il primo caso studio del progetto «WeSenselt» finanziato dalla Commissione europea nell'ambito del 7o Programma/Quadro (FP7-ENV-2012 n. 308429), con l'obiettivo di sviluppare un osservatorio dei cittadini sulle acque e di integrare i dati acquisiti dai sensori fisici con i dati e la conoscenza provenienti dalle comunità di cittadini, per rendere l'intero processo di gestione delle acque più efficace. L'implementazione e la messa a regime dell'osservatorio costituisce, altresì, specifica misura del Piano di gestione del fischio di alluvioni.
  Infine, per quanto concerne gli aspetti relativi ai vari esposti a firma di associazioni ambientaliste e di comitati di cittadini per presunti abusi edilizi, inquinamento, deturpamento paesaggistico, storico e ambientale, sulla base degli elementi forniti dalla prefettura di Vicenza, risulta attualmente in corso un'inchiesta da parte della magistratura berica nei confronti di diciotto persone indagate a vario titolo per i reati di abuso d'ufficio e lottizzazione abusiva aggravata. Il Comando provinciale dei carabinieri ha, però, riferito che presso i reparti dell'Arma dipendenti non sono in corso indagini sulla vicenda, né risulta che l'autorità giudiziaria inquirente abbia delegato alcuno dei predetti reparti al compimento di atti sulla citata inchiesta giudiziaria.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sequestro di beni

locazione immobiliare

contratto di locazione