ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13137

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 621 del 10/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: ASCANI ANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/05/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 10/05/2016
Stato iter:
28/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/04/2017
FEDELI VALERIA MINISTRO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/04/2017

CONCLUSO IL 28/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13137
presentato da
ASCANI Anna
testo di
Martedì 10 maggio 2016, seduta n. 621

   ASCANI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   un preoccupante episodio di violenza è occorso il 2 maggio 2016, tra i corridoi dell'I.I.S. «Patrizi – Baldelli – Cavallotti» di Città di Castello (Perugia), in cui un litigio tra cinque minorenni, stranieri e italiani, si è trasformato in rissa, causando gravi lesioni a un docente, con prognosi di venti giorni, e a uno dei minori coinvolti, con prognosi di trenta giorni. Gli studenti implicati nella vicenda hanno ricevuto una sospensione di quindici giorni dalle attività scolastiche;
   secondo quanto dichiarato dal dirigente scolastico in una lettera aperta pubblicata sul sito internet della scuola, l'origine del litigio non è da imputare a motivi razziali. Sarebbe stato invece un diverbio dai toni offensivi a scatenare le reazioni incontrollate degli studenti, conseguentemente ciò ha determinato il coinvolgimento dei professori intervenuti nel tentativo di sedare il contrasto. Ciononostante, non è mancata occasione ai rappresentanti regionali di Lega Nord per imputare l'accaduto alla politica locale, ritenendo controproducenti gli sforzi di integrazione dei rifugiati politici operato sul territorio umbro;
   orbene, è innegabile che per le caratteristiche dell'accaduto ci si debba soffermare a riflettere sul ruolo che le istituzioni sono chiamate a rivestire per frenare, a diversi livelli, possibili derive, anche violente, ma si crede che i docenti non possano sottrarsi al loro compito di educatori, accogliendo anche i minorenni in affido alle comunità locali e offrendo loro i servizi necessario per la crescita e la formazione individuale, servizi cui ogni individuo ha diritto;
   si ritiene che la strumentalizzazione politica e l'inasprimento delle conflittualità esistenti non giovi alla risoluzione delle problematiche da cui traggono origine episodi come quello citato, viceversa, occorrerebbero ulteriori misure di sostegno alle scuole che, con dedizione e responsabilità, assolvono alla propria missione di ispirare la crescita dei giovani adulti e formare le nuove generazioni, indipendentemente dalla nazionalità o dal loro stato politico –:
   se il Ministro interrogato fosse a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali siano le iniziative che intende adottare per sostenere il dirigente scolastico e gli insegnanti nella scuola in questione e, in generale, nelle scuole chiamate ad assolvere simili responsabilità quotidianamente. (4-13137)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 aprile 2017
nell'allegato B della seduta n. 786
4-13137
presentata da
ASCANI Anna

  Risposta. — Con riferimento a quanto rappresentato nell'interrogazione in esame, l'ufficio scolastico regionale per l'Umbria ha fornito gli elementi informativi che di seguito si riportano.
  Il giorno 2 maggio 2016 presso l'istituto «Patrizi-Baldelli-Cavallotti» sede «Cavallotti» di Città di Castello (Perugia), durante il rientro in classe dopo la ricreazione, nell'aula della 2C e nel corridoio adiacente due alunni, di cui uno di nazionalità egiziana, si sono accapigliati per un motivo futile (una «battuta» offensiva ed una parola «sgarbata» all'origine dell'episodio) e alla zuffa che ne è seguita sono stati coinvolti altri tre alunni di nazionalità egiziana e poi l'intera classe 2C.
  Un docente, presente al fatto e prontamente intervenuto, ha riportato la lussazione del pollice ed un alunno ha subito una contusione leggera al volto. Entrambi si sono recati al pronto soccorso per accertamenti e sono stati dimessi dopo poche ore con prognosi di alcuni giorni.
  La Dirigente scolastica ha immediatamente richiesto l'intervento dei Carabinieri, i quali hanno verbalizzato l'accaduto, ma il comandante della stazione non ha ravvisato il reato di rissa e quindi non è stata sporta denuncia in tal senso.
  La scuola ha attivato le procedure disciplinari previste dal regolamento di istituto e adottato ogni intervento atto a ripristinare un clima sereno all'interno della scuola, condizione questa realizzatasi piuttosto rapidamente.
  A quanto sopra esposto va aggiunto che:
   il ragazzo di nazionalità egiziana che ha provocato la rissa è stato allontanato dalla comunità di accoglienza cittadina ed è ritornato alla struttura del comune di Roma da cui era stato trasferito a Città di Castello;
   2 ragazzi non sono rientrati a scuola dopo la sospensione;
   1 ragazzo ha ripreso il percorso scolastico ed ha effettuato lo stage di alternanza, con ottimi risultati, presso il bar della scuola che, si ricorda, è un Istituto per i servizi alberghieri;
   il docente che ha riportato la lussazione del pollice, dopo un periodo di congedo per motivi di salme, è rientrato in servizio.

  La scuola, sulla base dell'esperienza vissuta che, seppure risolta, ha lasciato segni, ha avvinto un percorso di riflessione interna e sta elaborando un protocollo di accoglienza che prevede l'attivazione di specifiche strategie didattiche, l'adozione di interventi formativi mirati, una maggiore flessibilità organizzativa e di utilizzazione del personale docente per favorire la migliore integrazione scolastica e sociale degli alunni stranieri.
  Il Ministero sta compiendo ogni sforzo affinché la scuola non venga lasciata sola in questo suo compito educativo e siano reperite adeguate risorse umane e materiali che contribuiscano a raggiungere l'obiettivo di reale, includibile, integrazione scolastica ma soprattutto sociale.
  In via generale, è utile sottolineare che il Ministero mostra costantemente estrema sensibilità verso le tematiche dell'accoglienza e dell'integrazione degli alunni stranieri all'interno delle istituzioni scolastiche italiane.
  In particolare, nel 2006, sono state emanate le «Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri» con l'obiettivo di presentare un insieme di orientamento condivisi sul piano culturale ed educativo e di dare suggerimenti di carattere organizzativo e didattico al fine di favorire l'integrazione nonché il successo formativo degli alunni stranieri.
  In data 19 febbraio 2014 nuove Linee guida hanno aggiornato le precedenti, al fine di riconsiderare la realtà del mondo dei migranti, in una società profondamente cambiata, nell'ottica di una via interculturale all'integrazione, offrendo alle scuole strumenti metodologici appropriati per una reale inserimento e per attivare politiche di peer education.
  Sempre in quest'ottica, con il decreto ministeriale n. 718 del 5 settembre 2014 è stato costituito l'osservatorio nazionale per l'integrazione degli alunni stranieri e l'educazione interculturale, al fine di dare nuovo impulso alle politiche scolastiche dell'integrazione interculturale. Esso si propone, come principali obiettivi: il monitoraggio dei processi di integrazione: la formulazione di proposte e la diffusione delle migliori pratiche a riguardo.
  Il citato osservatorio ha redatto il documento «Diversi da chi», diramato con nota del Capo dipartimento per l'istruzione n. 5535 del 9 settembre 2015, che contiene raccomandazioni e proposte operative per una corretta e più efficace organizzazione delle modalità di accoglienza e integrazione.
  Noi oggi in Italia, dalla scuola dell'infanzia alle scuole superiori di secondo grado, abbiamo circa 815 mila studenti di cittadinanza non italiana (9 per cento), principalmente provenienti da Romania, Albania e Marocco, il 52 per cento di loro e nato in Italia, mentre meno del 5 per cento, è di recente immigrazione. Sono poco più di 2800 le scuole (punti di erogazione/plessi) con almeno il 30 per cento di alunni stranieri, di cui 510 quelle che superano il 50 per cento.
  È chiaro che l'azione prioritaria deve essere rivolta all'introduzione e allo sviluppo delle competenze linguistiche. Chi arriva in Italia deve essere messo nelle condizioni di comunicare.
  Ne «La Buona Scuola» abbiamo inserito fra le priorità dell'offerta formativa proprio il perfezionamento dell'italiano come lingua seconda perché la lingua è un passaporto di integrazione e aiuta ad alimentare la buona favella, piuttosto che l’hate speech.
  Abbiamo istituito una nuova classe di concorso (la A023) ad hoc per la scuola secondaria di I e II grado, con 506 posti a bando per insegnanti che accompagnino i ragazzi in questo percorso di inserimento a scuola, la cornice ideale per diventare cittadini sostanziali.
  All'inizio dell'anno scolastico, abbiamo investito su questo 1 milione di euro anche per progetti di accoglienza e di sostegno linguistico e psicologico dedicati a minori stranieri non accompagnati. Un fenomeno nuovo e in crescita che coinvolge minori fra i 14 e i 17 anni, esposti a contesti sociali drammatici e al rischio dispersione.
  Il piano pluriennale di formazione per dirigenti e insegnanti di scuole ad alta incidenza di alunni stranieri va in questa direzione. È un piano ambizioso, da qui fino al 2020, con uno stanziamento di 4 milioni di euro e l'obiettivo di formare 1.000 dirigenti scolastici. 10.000 docenti e 2.000 unità di personale ATA.
  Tutto il personale della scuola con un approccio di squadra è coinvolto in questa missione. E noi vogliamo investire su questo capitale umano, sulla qualità delle persone.
  Pensiamo a corsi di specializzazione in italiano I.2 rivolti ad almeno 1200 docenti e a 30 master per la gestione delle istituzioni scolastiche in contesti multiculturali, cui potranno accedere 1.000 dirigenti scolastici e 2.000 docenti.
La Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricercaValeria Fedeli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risoluzione

minore eta' civile

politica di sostegno