ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13110

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 620 del 09/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 09/05/2016
Stato iter:
03/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/08/2016
GIANNINI STEFANIA MINISTRO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 12/05/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/08/2016

CONCLUSO IL 03/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13110
presentato da
NESCI Dalila
testo presentato
Lunedì 9 maggio 2016
modificato
Giovedì 12 maggio 2016, seduta n. 623

   NESCI, PARENTELA, SILVIA GIORDANO, LOREFICE, CHIMIENTI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. – Per sapere – premesso che:
   sui quotidiano «Gazzetta del Sud» del 4 aprile 2016, in un ruolo pubblicato alla pagina 17 si fa riferimento alla vicenda di un bimbo escluso dalla gita per un profilattico;
   nella riferita pagina si legge di un «alunno 12enne di una scuola del soveratese punito e umiliato davanti a tutti», con conseguente denuncia dai genitori «ai carabinieri»;
   in data 9 aprile 2016, durante la trasmissione «Che fuori tempo che fa», in onda in prima serata su Rai Tre, il conduttore Fabio Fazio e il (giornalista Massimo Gramellini hanno commentato il caso di cui sopra, di una scuola di Soverato (Cz) che ha negato il viaggio di istruzione a uno studente perché durante la gita dell'anno precedente ragazzino di undici anni era stato trovato in possesso di un preservativo, peraltro, ancora sigillato;
   tale vicenda ha suscitato clamore mediatico a livello nazionale, a seguito della pubblicazione di numerosi articoli e notte diffuse dai media;
   l'episodio descritto dalla stampa è accaduto presso l'Istituto Comprensivo «Ugo Foscolo» di Suverato (Cz), rappresentato dal dirigente scolastico pro tempore, professore Domenico A. Servello;
   in rata 26 marzo 2016, i genitori dello stesso minore ricevevano lettera raccomandata, a firma del dirigente scolastico, avente ad oggetto formale comunicazione di irrogazione di una sanzione disciplinare adottata dal consiglio di classe nei confronti del proprio figlio, implicante l'esclusione dello studente dal viaggio di istruzione in Campania dal 7 aprile 2016 e all'11 aprile 2016, senza specificarne le ragioni di fatto e di diritto a base della decisione;
   gli interroganti hanno potuto apprendere, come poi confermato dal dirigente scolastico, in una nota pubblicata sulla testata web «ildispaccio.it», che la reale motivazione della predetta sanzione era legata a un fatto accaduto durante il viaggio di istruzione dello scorso anno scolastico, consistito nell'aver trovato lo studente in possesso di un profilattico completamente sigillato, per il quale, tra l'altro, già nel mese di aprile 2015, genitori e dirigente scolastico, di concerto, avevano irrogato una «punizione» nei confronti dello studente, consistita nel sequestro del cellulare per oltre un mese;
   avverso il suddetto provvedimento disciplinari, in data 1° aprile 2016, è stato proposto ricorso amministrativo al dirigente scolastico;
   nelle more della decisione del ricorso è stato richiesto l'intervento del Garante per l'infanzia e l'adolescenza, nella persona di Marilina Intrieri, che però non ha assunto iniziative di competenza;
   in data 3 aprile 2016, i genitori del minore sporgevano querela, per il reato abuso dei mezzi di correzione o disciplina, nei confronti del dirigente scolastico e dei suoi collaboratori;
   in quella sede, gli stessi apprendevano la notizia che il dirigente aveva richiesto per iscritto l'intervento di forza pubblica – per il giorno 7 aprile 2016, alle ore 06.45 (orario di partenza previsto per il viaggio di istruzione) – contestualmente comunicando ai genitori che non era autorizzata la partenza del minore, circostanza questa comprovata da una nota pervenuta ai genitori;
   in data 6 aprile 2016, il dirigente finte scolastico rigettava il ricorso eccependo l'irricevibilità in fatto e in diritto dello stesso sulla scorta delle osservazioni: «a) L'atto a cui si fa riferimento prot. 00011/RIS non è un decreto bensì una semplice comunicazione; b) il decreto di provvedimento disciplinare emanato in data 26 maggio 2015 prot. n. 1910/C27, in seguito alla delibera del Consiglio di Classe del 25 maggio 2015, andava impugnato entro 15 giorni ricorrendo all'Organo di Garanzia Interno»;
   come noto, nessuna disposizione normativa vigente nell'ordinamento giuridico italiano prevede l'istituto del «decreto di provvedimento disciplinare», di conseguenza dallo scritto emergerebbe per gli interrogati una non conoscenza da parte del dirigente scolastico dell'IC «U.Foscolo» di Soverato della specifica materia, che, ad avviso degli interroganti, sarebbe una carenza incompatibile con il ruolo ricoperto;
   per gli interroganti risulterebbe palese la sproporzione tra la sanzione irrogata e il fatto contestato, mostrando la condotta posta in essere dall'istituzione scolastica esclusivamente scopo vessatorio e non educativo, di punizione esemplare tesa a colpire l'interiorità dell'alunno;
   l'Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di diffondere il più possibile l'informazione sulla sessualità nelle scuole;
   il caso riassunto evidenzia quanto sia urgente una seria azione educativa e di sensibilizzazione su tematiche di educazione sessuale, pari opportunità e non discriminazione nelle scuole, un simile provvedimento entrando, inoltre, in aperto contrasto persino con l'ultima campagna di prevenzione dell'Aids promossa dal Ministero della Salute «Uniti contro l'Aids», che raccomanda l'uso dei preservativo;
   la vicenda in esame rischia di aumentare i pregiudizi sulla sessualità, finendo per insegnare ai minori che essa è motivo di mortificazione e discriminazione –:
   se sia a conoscenza dei fatti esposti;
   quali iniziative urgenti di competenza, anche di carattere ispettivo, intenda assumere per accertare i gravi fatti riassunti, con particolare riguardo al comportamento tenuto dal dirigente scolastico;
   quali iniziative intenda assumere, nella fattispecie e in generale, per favorire un'efficace azione educativa in tema di sessualità, pari opportunità e non discriminazione, anche al fine di evitare che nella scuola dell'obbligo vi siano, come sembra dimostrare la vicenda ricordata, gravi condizionamenti psicologici individuali nel percorso formativo che ai minori lo Stato deve garantire per specifico obbligo costituzionale. (4-13110)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 agosto 2016
nell'allegato B della seduta n. 667
4-13110
presentata da
NESCI Dalila

  Risposta. — Su quanto segnalato nell'interrogazione in epigrafe sono stati acquisiti gli elementi informativi che di seguito si riportano.
  L'ufficio scolastico regionale, venuto a conoscenza della questione da un articolo apparso su un quotidiano locale, ha acquisito al riguardo una dettagliata relazione dal dirigente scolastico che riferisce sulla vicenda rappresentata.
  I fatti risalgono ad un viaggio di istruzione in Toscana, organizzato per le classi prime e seconde della scuola secondaria di I grado «U. Foscolo» nel mese di aprile 2015. In tale circostanza l'alunno in questione ha inviato al gruppo
whatsapp, creato per l'occasione da alcuni dei ragazzi partecipanti al viaggio, un messaggio contenente una frase molto lesiva ed offensiva nei confronti di una compagna, facendo riferimento ad un preservativo in suo possesso.
  La sanzione irrogata al ragazzo dal consiglio di classe nella seduta del 25 maggio 2015, pertanto, è dovuta specificamente al comportamento da lui tenuto nei confronti della compagna e non per il mero possesso del preservativo. Attesa altresì la richiesta da parte di alcuni genitori affinché la scuola avesse adottato provvedimenti di fronte ad un comportamento ritenuto lesivo nei confronti dell'alunna destinataria del messaggio e di tutte le altre ragazzine.
  Tale sanzione si è sostanziata nell'esclusione dal viaggio d'istruzione nel corso del successivo anno scolastico 2015/2016. Nella medesima seduta il consiglio ha stabilito comunque di assumere una serie di interventi affinché l'alunno non fosse oggetto di emarginazione da parte della classe.
  Il dirigente scolastico ha riferito che la decisione è stata preceduta da più colloqui avuti con i genitori dell'alunno in questione, al fine di trovare una soluzione condivisa ed equilibrata sotto forma di sanzione disciplinare ovviamente con una finalità esclusivamente educativa e «costruttiva» non certo punitiva.
  I genitori dello stesso, tuttavia, hanno ugualmente provveduto ad effettuare i versamenti delle quote per il viaggio di istruzione, manifestando quindi chiaramente la volontà di far partecipare il proprio figlio al viaggio contrariamente a quanto deciso dal consiglio di classe e concordato.
  A questo punto il dirigente scolastico ha dapprima avuto un nuovo incontro con i genitori in data 21 marzo 2016 per ricordare loro che, in base alla sanzione disciplinare, il figlio non poteva partecipare al viaggio, quindi ha riconvocato il consiglio di classe per verificare, considerato il tempo trascorso, l'esistenza della possibilità di rivedere il decreto di esclusione.
  Il consiglio, riunitosi in data 1o aprile 2016, è però rimasto fermo sulla decisione assunta nella seduta del 25 maggio 2015, nel pieno rispetto del regolamento di disciplina degli alunni dell'istituto comprensivo «Ugo Foscolo» che all'all'articolo 3, lettera
h), prevede la «Sospensione da attività specifica o da uno o più visite guidate o viaggi di istruzione» per le mancanze di cui all'articolo 2, comma 4, lettera b), dello stesso regolamento: «Mancanza di rispetto, anche formale, nei confronti del capo di istituto, dei docenti, del personale della scuola, dei compagni, delle istituzioni e comportamenti irriguardosi ed offensivi verso gli altri attraverso parole, gesti o azioni».
  Fin qui i fatti. Nel merito, il dirigente ha assicurato che la sanzione disciplinare doveva assumere, ed ha difatti assunto, esclusivamente una finalità educativa, mirando al rafforzamento del senso di responsabilità dell'alunno ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica, assicurando anche un principio di giustizia nei confronti di chi ha subito l'offesa e l'umiliazione.
  Tutti i componenti del consiglio di classe, dopo aver analizzato attentamente la situazione, hanno sempre concordato sul fatto che fosse necessario evitare la stigmatizzazione del comportamento dell'alunno e che l'adozione di sanzioni disciplinari più severe, probabilmente, avrebbe portato a classificare lo stesso in chiave negativa, producendo conseguenze deleterie sia a livello di rappresentazione sociale e di auto percezione, che di opportunità e di frequentazioni fuori dalla scuola.
  Inoltre, l'istituto «U. Foscolo», in tutte le sue componenti, ha sempre mantenuto un basso profilo su questa particolare vicenda, non facendo mai emergere nulla degli effettivi risvolti della stessa sia all'esterno che all'interno dell'istituzione scolastica (anche quando la scuola è stata oggetto dell'attenzione dei «
media»), al fine di tutelare tutti i minori, con particolare riguardo all'alunno in questione.
  Infine, è stato riferito che l'istituto ha intrapreso iniziative per favorire un'efficace azione educativa, in particolare è stato portato avanti un progetto di ampliamento dell'offerta formativa per le classi seconde della scuola sul cyberbullismo. Così come l'intervento di «esperti psicologi» nelle classi è stato voluto e programmato per approfondire appropriatamente le problematiche adolescenziali sul sesso.

La Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricercaStefania Giannini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

parita' di trattamento

procedura disciplinare

istituto di istruzione