ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12895

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 609 del 19/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: MARZANA MARIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 19/04/2016
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 19/04/2016
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/04/2016
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/04/2016
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/04/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 19/04/2016
Stato iter:
22/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/02/2017
ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 07/06/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/02/2017

CONCLUSO IL 22/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12895
presentato da
MARZANA Maria
testo di
Martedì 19 aprile 2016, seduta n. 609

   MARZANA, D'UVA, RIZZO, VILLAROSA, LOREFICE e GRILLO. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   in data 24 marzo 2010 la Cir Componenti s.p.a., società impegnata nell'attività di produzione e commercializzazione di porte di vario genere, presentava ricorso per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo a causa del proprio dissesto intervenuto a seguito della crisi nel relativo settore di competenza;
   precedentemente, in un'ottica di riduzione dei costi e di ottimizzazione delle risorse, la società aveva attivato una cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale, per trenta unità di personale;
   purtroppo per l'aggravarsi della crisi l'azienda collocava in mobilità gli ultimi 31 lavoratori, tentando una moratoria con i creditori nell'ottica di una liquidazione volontaria;
   in seno al ricorso, la società depositava perizia di stima del proprio patrimonio attestante i dati aziendali e la fattibilità del piano concordatario proposto;
   il tribunale di Siracusa, con provvedimento del 30 aprile/3 maggio 2010, dichiarava aperta la procedura di concordato preventivo e sospendeva il procedimento volto alla dichiarazione di fallimento della CIR Componenti s.p.a. proposto dagli ex dipendenti della società sino all'esito della procedura di concordato preventivo;
   gli ex dipendenti, pertanto, presentavano atto di opposizione avverso il decreto emesso dal tribunale di Siracusa, anche contestando la documentazione contabile presentata dalla Cir, in particolare, questi evidenziavano che la società in data 8 ottobre 2009 aveva cessato la sua attività produttiva, ma, poco prima e precisamente in data 2 settembre 2009, aveva dato in affitto, con contratto regolarmente registrato per la durata di 10 anni, alla Porte & Arredi S.r.l. tutti i suoi beni mobili e immobili, contestualmente la Porte & Arredi S.r.l. iniziava a produrre gli stessi articoli della Cir;
   tra l'altro — evidenziavano sempre gli ex dipendenti della società – i soci della Porte & Arredi erano per l'82 per cento Montagno Grillo Manuela, figlia di Montagno Grillo Salvatore, socio per il 92,30 per cento della Cir Componenti s.p.a., per il 18 per cento Palazzi Stefania, cognata del predetto signor Montagno Grillo Salvatore, mentre amministratore unico delle Porti & Arredi s.r.l. era la figlia Montagno Manuela;
   dalla visura storica della Porte & Arredi s.r.l. risultava che il primo amministratore unico era stato il più volte citato Montagno Grillo Salvatore, poi sostituito dal signor Consiglio Gianfranco, cognato del Montagna Grillo Salvatore, ed ancora sostituito dalla signora Montagno Grillo Manuela;
   secondo gli ex dipendenti pertanto «...sorge spontaneo il sospetto che il contratto di locazione predetto sia fittizio...». Tra i motivi di opposizione, poi, si lamentava come la effettiva cessione dei beni ai creditori sarebbe potuta avvenire soltanto al termine del contratto di locazione, divenendo quindi impossibile monetizzare a breve scadenza i crediti spettanti agli opponenti;
   inoltre, si riscontravano delle incongruenze nella relazione presentata dalla società sulla propria situazione patrimoniale ed economico-finanziaria;
   nonostante la presentata opposizione, contenente una dettagliata analisi negativa delle risultanze peritali, con decreto del tribunale di Siracusa dell'11 novembre 2011, la procedura di concordato preventivo veniva omologata;
   il 19 settembre 2011 gli ex dipendenti presentavano per il tramite del loro legale una querela scritta presso gli uffici della Guardia di finanza di Siracusa nei confronti della CIR Componenti s.p.a.;
   dal giornale on line « La Civetta di Minerva» del 9 febbraio 2015 apprende che: «(...) Proprio l'8 gennaio scorso, a causa di un vizio di forma, è stata rinviata al 19 febbraio l'udienza nell'ambito del procedimento penale a carico di Montagno scaturito dall'indagine della Guardia di finanza di Augusta a seguito della già citata denuncia presentata nel settembre 2011 solo da alcuni degli ex dipendenti Cir “...esasperati dalla inutilità delle loro richieste di verifica delle incongruenze riscontrate nella relazione presentata dalla società sulla propria situazione patrimoniale ed economico-finanziaria...”. Denuncia che, esattamente un anno dopo viene integrata per i nuovi elementi emersi: “...Nell'agosto 2012, infatti, l'avvocato Spadaro, nella sua veste di commissario giudiziale, informa i lavoratori del fatto che la CIR ha distratto ingenti somme di denaro, somme destinate al soddisfacimento dei creditori concorsuali. Eppure – lamentano i denuncianti – in diverse occasioni abbiamo chiesto al Tribunale di controllare se le scritture contabili fossero state depositate in modo che il giudice delegato potesse apporre le firme necessarie a separare attività compiute in azienda prima dell'apertura del concordato da quelle successive. Una richiesta inascoltata. Perché abbiamo dovuto aspettare fino al 30 agosto 2012 che il commissario giudiziale si accorgesse degli illeciti commessi dalla CIR nel periodo che va, dal 24 marzo 2010 al 31 dicembre 2011 ?...Se da una parte i lavoratori sono informati dal commissario – tardivamente secondo loro – prima, del mancato versamento dell'affitto della Porte & Arredi alla CIR e dell'ingiunzione per il pagamento degli oltre 190 mila euro, poi della necessità di un'azione giudiziaria per ottenere il rilascio forzoso degli immobili, dall'altra solo casualmente, in un'udienza del 28 maggio 2013, apprendono che lo stesso Spadaro ha attivato il procedimento per ottenere la risoluzione del concordato preventivo. ’Perché solo ora ?’ è la domanda...”. Si evidenzia, inoltre, che altri creditori stanno seguendo la stessa strada ma, nonostante ciò il tribunale ha rigettato l'istanza.
  Intanto, all'interno delle aree dell'azienda, a seguito del rilascio degli immobili da parte della Porte & Arredi s.r.l. il compendio immobiliare della Cir rimasto incustodito è stato oggetto di ripetuti furti ed atti vandalici, che hanno provocato ingentissimi danni: “...Stante la carenza di disponibilità liquide da parte della procedura per assicurare un adeguato servizio di vigilanza, si è deciso di concedere in godimento parte degli immobili al fine di garantire adeguata sorveglianza... così da dissuadere eventuali malintenzionati da ulteriori attività criminose. Il legale rappresentante della CIR si è dichiarato disponibile ad abitare la foresteria esistente all'interno. La Società Emmeporte di Montagno Manuela si è dichiarata disponibile a condurre in comodato gratuito il locale (show room) del corpo C2 del compendio e le aree esterne antistanti, mantenendone la destinazione d'uso, provvedendo a tutte le spese di gestione e all'attivazione dell'illuminazione notturna, con la installazione anche di un impianto di video sorveglianza...”. Al riguardo, gli ex dipendenti hanno evidenziato: “...la figlia di Montagno, titolare della Porte & Arredi, pur avendo subito lo sfratto dai locali della CIR, e malgrado la dichiarazione di fallimento della sua azienda, riceve a titolo gratuito egli stessi locali. A quanto pare non c’è nulla da eccepire quindi, se il giudice Salvatore Leuzzi ha autorizzato la stipula dei relativi contratti di comodato, fino alla vendita degli immobili. Ma a che gioco stiamo giocando ?”»;
   si rilevano probabili irregolarità nella vicenda riguardante la Cir Componenti s.p.a. –:
   di quali elementi disponga il Governo in relazione a quanto esposto in premessa e si ritenga che sussistono i presupposti per promuovere iniziative ispettive presso il tribunale di Siracusa. (4-12895)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 febbraio 2017
nell'allegato B della seduta n. 746
4-12895
presentata da
MARZANA Maria

  Risposta. — Mediante l'atto di sindacato ispettivo in esame, gli interroganti riportano le vicende relative alla procedura esecutiva concorsuale che ha riguardato la CIR Componenti s.p.a., società impegnata nell'attività di produzione e commercializzazione di porte di vario genere.
  Riferiscono, in particolare, che, in data 24 marzo 2010, la società, dopo aver attivato una cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale, per trenta unità di personale, presentava ricorso per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo a causa del proprio stato di dissesto intervenuto a seguito della crisi nel relativo settore di competenza.
  Il tribunale di Siracusa, con provvedimento del 30 aprile-3 maggio 2010, dichiarava aperta la procedura di concordato preventivo e sospendeva il procedimento volto alla dichiarazione di fallimento della CIR Componenti s.p.a, proposto dagli ex dipendenti della società, sino all'esito della procedura di concordato preventivo.
  Gli ex dipendenti presentavano, dunque, atto di opposizione avverso il decreto emesso dal tribunale di Siracusa, evidenziando che la società, poco prima e precisamente in data 2 settembre 2009, aveva dato in affitto, con contratto regolarmente registrato per la durata di 10 anni, tutti i suoi beni mobili e immobili alla Porte & Arredi s.r.l. la quale, contestualmente, iniziava a produrre gli stessi articoli della CIR Componenti. Gli opponenti evidenziavano altresì che i soci della Porte & Arredi s.r.l. erano persone direttamente legate ai soci della predetta CIR Componenti da vincoli familiari, con ciò adombrando la fittizietà del contratto di affitto e deducevano una serie di incongruenze nella relazione presentata dalla società sulla propria situazione patrimoniale ed economica-finanziaria.
  Ciononostante, rilevano gli interroganti, il tribunale di Siracusa, con decreto dell'11 novembre 2011, omologava la procedura di concordato preventivo.
  Inoltre, nel richiamare un articolo di stampa on line che ha dato risalto alla vicenda de qua, evidenziano che, su impulso dei predetti creditori privilegiati, nell'agosto 2012, l'avvocato Spadaro, nella sua veste di commissario giudiziale, informava i lavoratori del fatto che la CIR Componenti aveva distratto ingenti somme di denaro, somme destinate al soddisfacimento dei creditori concorsuali.
  Veniva accertato il mancato versamento del canone di affitto da parte della Porte & Arredi alla CIR Componenti, cui seguiva l'ingiunzione per il pagamento di oltre 190.000 euro e l'avvio di un'azione giudiziaria per ottenere il rilascio forzoso degli immobili; inoltre, gli ex dipendenti, solo casualmente, in un'udienza del 28 maggio 2013, apprendevano che l'avv. Spadaro, nella qualità sopra indicata, aveva formulato istanza per ottenere la risoluzione del concordato preventivo, poi rigettata.
  Da ultimo, affermano gli interroganti che,
medio tempore, a seguito del rilascio degli immobili da parte della Porte & Arredi s.r.l., all'interno delle aree dell'azienda, il compendio immobiliare della CIR Componenti, rimasto incustodito, sarebbe stato oggetto di ripetuti furti ed atti vandalici e pertanto, al fine di garantire un'adeguata vigilanza del predetto compendio immobiliare, alcuni beni venivano dati in comodato, tuttavia a soggetti collegati alla precedente gestione.
  Su tali premesse, nel rilevare probabili irregolarità nella vicenda riguardante la Cir Componenti s.p.a., chiedono di sapere se sussistano i presupposti per promuovere iniziative ispettive presso il tribunale di Siracusa.
  Orbene, dall'istruttoria condotta dalla competente direzione generale dei magistrati, sulla base degli elementi forniti dal presidente del tribunale di Siracusa, è emerso quanto segue:
   la procedura di concordato preventivo relativa alla CIR Componenti s.p.a. è attualmente assegnata al giudice delegato dottor Sebastiano Cassaniti (subentrato, in virtù della variazione tabellare dell'8 febbraio 2016, al dott. Giuseppe Artino, a sua volta subentrato all'originario titolare dott. Salvatore Leuzzi);
   il dottor Marco Spadaro è il commissario giudiziale e liquidatore della procedura sopra indicata;
   le criticità segnalate dagli ex dipendenti sono state debitamente vagliate dagli organi della procedura, che si è svolta secondo l'iter procedimentale di legge, attraverso l'approvazione dei creditori aventi diritto al voto, l'omologazione da parte del tribunale di Siracusa, con decreto del 4 novembre 2011, e la conferma della Corte di appello di Catania con decreto del 3 aprile 2012, avverso il quale è stato proposto ricorso per cassazione dagli ex dipendenti, allo stato ancora pendente;
   nel corso della procedura, a seguito di relazione del commissario giudiziale e di istanza di risoluzione presentata dalla sola creditrice Riscossione Sicilia s.p.a., il tribunale di Siracusa ha avviato il procedimento di revoca, ai sensi dell'articolo 173 legge fallimentare, e di risoluzione del concordato ai sensi dell'articolo 186 legge fallimentare, conclusisi, l'uno, con declaratoria di inammissibilità della revoca e, l'altro, di rigetto dell'istanza di risoluzione del provvedimento dell'8 aprile 2012, definitivo perché non impugnato da alcun creditore;
   al fine di fronteggiare i ripetuti episodi di furto e gli atti vandalici che hanno interessato il compendio immobiliare della società, su parere del commissario giudiziale ed autorizzazione del giudice delegato (non essendosi mai costituito il comitato del creditori), è stato concesso in comodato all'architetto Poli il locale ad uso foresteria (corpo «e») e alla Emmeporte di Montagna Grillo Manuela la porzione d'immobile costituente il corpo «o»;
   con riguardo al punto che precede, la concessione in godimento di modestissime aree all'interno del vasto compendio aziendale (1.000 metri quadri rispetto ai 36.000 metri quadri dell'intero compendio) ha garantito e garantisce tuttora (a costo zero per la procedura e per la massa dei creditori) l'integrità del compendio immobiliare e dei beni mobili e attrezzature ivi contenute, nel frattempo messe in vendita.

  All'esito dell'istruttoria svolta, la competente articolazione ministeriale ha ritenuto che non appaiono sussistere elementi da cui ricavare profili di responsabilità disciplinare in capo ai magistrati che si sono interessati al procedimento, tenuto conto della regolarità delle procedure seguite, della correttezza delle stesse valutata anche in sede dei proposti gravami, nonché degli esiti delle procedure per la risoluzione e la revoca del concordato. Sotto altro profilo, ha rilevato che la concessione in comodato di piccole aree del compendio immobiliare della società – non affetta da illegittimità – risulta esclusivamente finalizzata ad evitare ulteriori danni ed ingenti spese di custodia.
  Per completezza espositiva, mi preme comunque rilevare che il tribunale di Siracusa è stato oggetto di ispezione ordinaria alla fine dell'anno 2014; all'esito dell'attività ispettiva, che ha riguardato il periodo ottobre 2009-settembre 2014, non sono emersi profili di irregolarità con specifico riferimento alla vicenda processuale oggetto del presente atto di sindacato ispettivo.
Il Ministro della giustiziaAndrea Orlando.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impresa in difficolta'

fallimento

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