ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12842

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 607 del 13/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: BUSIN FILIPPO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 13/04/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 13/04/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12842
presentato da
BUSIN Filippo
testo di
Mercoledì 13 aprile 2016, seduta n. 607

   BUSIN. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   la legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016), ai commi 842 e seguenti, ha recepito il contenuto del decreto-legge 22 novembre 2015, n. 183, recante disposizioni urgenti per il settore creditizio, attraverso cui sono state applicate in Italia le nuove regole europee (appena recepite con il decreto legislativo 16 novembre 2015, n. 180) per il salvataggio bancario delle quattro banche Cariferrara, Banca Etruria, Banca Marche e Carichieti;
   non sembra che la soluzione adottata abbia tutelato «i risparmi di famiglie e imprese» né che questa abbia assicurato l'interesse dei territori in cui le banche sono insediate: nonostante, infatti, il Governo abbia dichiarato che l'intero onere del salvataggio sia ricaduto sul sistema bancario, questa sembra piuttosto essere ricaduto sugli azionisti e sui titolari delle obbligazioni subordinate delle quattro banche, coinvolgendo circa 140 mila persone che hanno visto andare in fumo i risparmi di una vita;
   molti risparmiatori affermano, infatti, di non essere stati sufficientemente informati dai loro istituti circa la pericolosità delle azioni e delle obbligazioni che sono stati invitati a sottoscrivere, vedendo azzerarsi l'intero capitale investito dopo l'avvio della procedura di risoluzione;
   sotto pressione delle proteste delle opposizioni, in Parlamento, e dei risparmiatori truffati, in piazza, è stato quindi previsto, nelle stesse disposizioni della legge di stabilità 2016, un fondo di solidarietà per il ristoro dei risparmiatori rientranti nelle categorie degli investitori persone fisiche, degli imprenditori individuali, nonché degli imprenditori agricoli e dei coltivatori diretti;
   la soluzione promossa dal Governo, però, già al tempo della sua adozione sembrava essere insufficiente: innanzitutto è stata prevista una disponibilità di soli 100 milioni di euro che, secondo le stime rappresentate in Parlamento, non sarebbero sufficienti a compensare tutte le perdite subite dai risparmiatori;
   in secondo luogo, è stato previsto che i risparmiatori siano ammessi ad usufruire del ristoro da parte del fondo soltanto dopo una procedura di arbitrato prevista dalla medesima legge di stabilita;
   infine, ad oggi, è sicuro che il ristoro non arriverà, considerata quella che l'interrogante giudica una gravissima negligenza riservata dal Governo alla questione, perché, per avviare, la procedure, infatti, sarebbero necessari, almeno, due decreti, uno ministeriale e l'altro presidenziale, che, nonostante le rassicurazioni dell'Esecutivo sulla celerità dell'emanazione (nelle promesse nel Governo avrebbero dovuto essere già in vigore da gennaio di quest'anno), non sono stati emanati neanche entro il 31 marzo 2016, facendo scadere i termini fissati dalla legge di stabilità 2016;
   a questo proposito, l'Associazione Federconsumatori Toscana ha giustamente giudicato il fatto come «gravissimo» e ha ribadito come il Governo abbia «giocato» con i diritti dei cittadini più deboli, promettendo addirittura, per mezzo di dichiarazioni prima del Viceministro Zanetti e poi dello stesso Presidente del Consiglio dei ministri, un incremento delle risorse messe a disposizione del fondo (da 100 a 300 milioni) e l'allargamento erga omnes del ristoro;
   il Governo, invece, non soltanto non ha mantenuto quest'ultimi impegni, ma non ha neanche emanato i decreti necessari per avviare la procedure di ristoro, i cui termini, come già detto, sono ormai scaduti;
   in questo modo ha precluso, alle fasce più deboli previste dalla legge di stabilità, la possibilità di accedere al ristoro e impedisce, di fatto, a tutti, di poter procedere per le vie ordinarie per il rimborso, considerate le succitate disposizioni in vigore previste nella stessa legge che sembrerebbero escludere il ricorso giudiziale per il risarcimento del danno, violando in questo modo, in maniera gravissima, le disposizioni costituzionali sulla tutela dei diritti e degli interessi legittimi e i principi di diritto civilistico sul risarcimento del danno proveniente da responsabilità contrattuale ed extracontrattuale;
   questo Esecutivo dimostra, ancora una volta, secondo l'interrogante di fare gli interessi delle lobby, tenuto anche conto del fatto che per salvare le quattro suddette banche (e i relativi vertici, molto vicini, in alcuni casi, ad ambienti di Governo), sia stato emanato in fretta (e in una seduta di un giorno festivo) un decreto-legge che anticipa addirittura l'entrata in vigore delle procedure di risoluzione, ma non è in grado di emanare, in un lasso di tempo di 90 giorni, due decreti per avviare il ristoro – dovuto – ai piccoli risparmiatori che, tratti in inganno dagli istituti bancari in cui riponevano la propria fiducia, hanno perso tutti i loro fondi, faticosamente accumulati nel corso di una vita;
   l'11 aprile 2016, lo stesso viceministro dell'economia e delle finanze, ha dichiarato che «In tempi molto brevi arriverà un decreto-legge per risolvere il nodo dei ristori agli obbligazionisti delle quattro banche» –:
   se il Ministro interrogato intenda rendere noto entro quale data il Governo assumerà le iniziative normative urgenti di cui in premessa per ottemperare alle indicazioni contenute nella legge di stabilità 2016 al fine di definire tutte le modalità e le procedure necessarie per il ristoro dei risparmiatori e se non ritenga altresì opportuno, per ragioni di equità e giustizia sociale, assumere iniziative per incrementare le risorse del fondo di solidarietà che, come specificato in premessa, sono già state valutate insufficienti, e permettere l'accesso al ristoro erga omnes, come il Governo ha già promesso, ma mai attuato. (4-12842)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto dell'individuo

banca

danno