ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12833

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 607 del 13/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: AMODDIO SOFIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/04/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 13/04/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12833
presentato da
AMODDIO Sofia
testo di
Mercoledì 13 aprile 2016, seduta n. 607

   AMODDIO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   con provvedimento del 15 dicembre 2015 il Presidente del Consiglio dei ministri ha diffidato comune di Augusta e la regione siciliana a realizzare le seguenti attività relative alla discarica sita in località campo sportivo di Augusta: predisporre il progetto definitivo di messa in sicurezza permanente dell'area della discarica entro 90 giorni dal ricevimento della diffida; approvare il progetto definitivo di messa in sicurezza permanente entro i successivi 30 giorni; eseguire i lavori di bonifica messa in sicurezza permanente entro i successivi 90 giorni; rilasciare, entro 30 giorni dalla sede lavori di cui sopra, il provvedimento di conclusione del procedimento ai sensi dell'articolo 242 del decreto legislativo del 3 aprile 2006 numero 152;
   nella diffida è riportato che: la sentenza della Corte di giustizia della Comunità europea del 26 aprile 2007 nella causa 135 dell'anno 2005 ha condannato la Repubblica italiana per non aver adempiuto agli obblighi ad essa incombenti ai sensi degli articoli 4, 8 e 9 della direttiva 75/442/CEE del consiglio, del 15 luglio 1975 e dell'articolo due paragrafo uno della direttiva 91/689/CEE del consiglio, del 12 dicembre 1991, dell'articolo 14, lettere da a) a c) della direttiva 1999/31/CE del consiglio, del 26 aprile 1999, relativa alle discariche di rifiuti; la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 2 dicembre 2014 nella causa C-196/13, ha condannato la Repubblica italiana per non aver adottato tutte le misure necessarie a dare esecuzione alla sentenza nella causa C-135/05, venendo meno agli obblighi di cui all'articolo 260, paragrafo uno, TFUE;
   nella diffida è riportato che il ritardato o non totalmente completo adeguamento alla normativa vigente delle discariche oggetto della sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 2 dicembre 2014 da parte delle amministrazioni regionali e locali determina un grave pregiudizio degli interessi nazionali, nonché il pagamento di un ingente sanzione pecuniaria a carico della Repubblica italiana;
   nella diffida è riportato che l'accertamento dell'inadempimento da parte delle istanze regionali locali risale alla sentenza della Corte di giustizia della Comunità europea del 26 aprile 2007 nella causa C-135/05;
   nella diffida è riportato che: il sito ricade all'interno del sito di interesse nazionale di Priolo Gargallo; in data 25 giugno 2015 è stato sottoscritto un accordo di programma quadro per l'attuazione del progetto di risanamento delle aree contaminate finalizzato allo sviluppo sostenibile del sito di interesse di Priolo, tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio del mare, l'agenzia per la coesione territoriale, il Ministero dello sviluppo economico e la regione siciliana; l'intervento è finanziato con risorse ordinarie di bilancio del Ministero dell'ambiente e tutela del territorio del mare, per un lavoro pari a euro 6.751.494,62; l'area, utilizzata come campo da gioco per attività ricreative, è caratterizzata dalla presenza di sbancamento di ceneri di pirite derivanti dalla produzione di acido solforico. L'intervento di ripristino è inserito nel piano nazionale delle bonifiche. Per quest'area è stato redatto progetto preliminare di messa in sicurezza permanente, esaminato con indicazione prescrizione nella conferenza di servizi decisorio del 5 marzo 2013;
   non è dato comprendere all'interrogante per quale motivo il comune di Augusta sia destinatario della diffida atteso che: la discarica ricade nel territorio individuato quale sito di interesse nazionale e per il quale le competenze sono attribuite dal testo unico ambientale al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; la mancata bonifica dell'area oggetto della diffida è dovuta a molteplici e risalenti nel tempo inadempimenti del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della regione siciliana;
   infatti: con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri del 31 maggio 1999 il presidente della regione siciliana è stato nominato commissario delegato per la predisposizione di un piano di interventi di emergenza nel settore della gestione dei rifiuti e l'articolo 6 della menzionata ordinanza poneva in capo al medesimo commissario le competenze relative alla messa in sicurezza bonifica delle discariche autorizzate non più attive nonché delle aree a qualsiasi titolo divenuto discariche abusive e dei siti comunque inquinati; lo stato di emergenza è stato prorogato fino al 30 marzo 2009; con decreto del Ministero dell'ambiente n. 380 del 28 novembre 2006 è stato affidato ad Ispra, attraverso specifica convenzione, il compito di definire le modalità di caratterizzazione fini della bonifica dei siti di interesse nazionale; l'articolo 2 del menzionato decreto prevede che l'individuazione dei soggetti beneficiari nonché le modalità, le condizioni di termini per l'erogazione dei finanziamenti previsti dal programma di bonifica e ripristino ambientale, sono regolamentati mediante il ricorso agli accordi di programma da sottoscrivere da parte dello Stato, delle regioni e degli enti locali territorialmente competenti; l'articolo 6 del citato decreto prevede la possibilità per il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio del mare di avvalersi, per gli interventi di propria competenza nei siti di bonifica di interesse nazionale, di enti o soggetti pubblici particolarmente qualificati, operando, per l'utilizzo delle risorse finanziarie attribuite ai siti di interessi nazionali, lo strumento dell'accordo di programma con la regione interessata;
   l'area oggetto della diffida è stata già inserita nell'accordo di programma sottoscritto nel 2008, modificato nel 2009 e nel quale erano state individuate e rese disponibili risorse finanziarie per oltre 106 milioni di euro;
   nonostante la disponibilità in capo al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ed alla regione siciliana di ben 106 milioni di euro per la realizzazione delle bonifiche dell'area SIN, al 2015, risultavano spesi solo 3 milioni di euro per studi di caratterizzazione e progettazione;
   l'accordo di programma, citato nella diffida, sottoscritto in data 25 giugno 2015 è stato stipulato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio del mare, dall'Agenzia per la coesione territoriale, dal Ministero dello sviluppo economico e dalla regione siciliana, senza che il comune di Augusta sia stato parte del procedimento e men che meno sottoscrittore dell'accordo di programma;
   il progetto di bonifica del sito oggetto della diffida è stato affidato ad INVITALIA Attività Produttive S.p.A. dal commissario delegato per l'emergenza bonifiche e la tutela delle acque della regione siciliana, oggi Assessorato regionale dell'energia e dei servizi di pubblica utilità;
   non è dato comprendere in ragione di quale norma o fatto possa essere attribuita qualsivoglia responsabilità al comune di Augusta per la mancata esecuzione della bonifica della discarica sita in località campo sportivo di Augusta;
   al contrario il comune di Augusta e la collettività che rappresenta sono soggetti lesi dagli inadempimenti decennali dell'amministrazione statale e regionale;
   per ultimo, secondo quanto riportato nel comunicato stampa di Legambiente di Augusta con nota del 1o aprile 2016 il Ministero dell'economia e delle finanze sembrerebbe avere avviato nei confronti del comune di Augusta per la mancata bonifica sia del campo sportivo contaminato dalle ceneri di pirite e addirittura anche per i fondali del porto di Augusta la rivalsa per circa 800.000 euro per la quota parte di infrazione;
   l'interrogante ha presentato già dal 2013 diverse interrogazioni aventi ad oggetto le bonifiche dell'area SIN di Priolo Gargallo invitando il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ad eseguire le bonifiche e comunque a esercitare i poteri sostitutivi nei confronti della regione siciliana soggetto attuatore degli interventi di bonifica;
   in nessuna delle risposte alle interrogazioni è mai stato riportato che le mancate bonifiche siano addebitabili a ritardi dell'amministrazione comunale;
   gli atti posti in essere per ultimo (diffida) dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e (rivalsa) dal Ministro dell'economia e delle finanze oltre ad essere ingiusti risultano lesivi della collettività augustana –:
   quali siano, alla luce di quanto esposto in premessa, le ragioni dell'atto di rivalsa inviato dal Ministero dell'economia e delle finanze al comune di Augusta;
   se il Governo intenda prendere atto dell'assenza di responsabilità del comune di Augusta in relazione alla bonifica della discarica sita in località campo sportivo di Augusta;
   se si intenda ritirare l'atto di rivalsa nei confronti del comune di Augusta.
(4-12833)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

deposito dei rifiuti

sentenza della Corte CE