ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12824

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 607 del 13/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: MATARRELLI TONI
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 13/04/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 13/04/2016
Stato iter:
19/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/07/2016
MARTINA MAURIZIO MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/07/2016

CONCLUSO IL 19/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12824
presentato da
MATARRELLI Toni
testo di
Mercoledì 13 aprile 2016, seduta n. 607

   MATARRELLI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   nonostante le criticità segnalate dai Paesi produttori, in particolare Italia e Grecia, il Consiglio agricoltura dell'Unione europea ha approvato l'aumento di 35 mila tonnellate, sia nel 2016 che nel 2017, dei contingenti di olio d'oliva tunisino ammessi nell'Unione europea a dazio zero;
   la misura, proposta dalla Commissione per sostenere la Tunisia dopo gli attacchi terroristici del 2015, è priva di una valutazione d'impatto e rischia di penalizzare fortemente l'olivicoltura europea, in particolare quella domestica, considerando altresì che con il provvedimento si impone al settore agricolo un peso che compete ad altre politiche –:
   quali ulteriori iniziative intenda assumere al fine di evitare che il settore olivicolo oleario, concentrato nelle aziende olivicole nelle regioni del Sud Italia, già pesantemente penalizzato dalla crisi economica in atto, non perda la capacità di favorire la vitalità economica, in particolare delle aree rurali ancor più svantaggiate. (4-12824)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 19 luglio 2016
nell'allegato B della seduta n. 657
4-12824
presentata da
MATARRELLI Toni

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame faccio presente che, dopo l'approvazione da parte del Parlamento europeo dell'importazione senza dazi di 35 mila tonnellate l'anno in più di olio d'oliva tunisino per il 2016 in tutta Europa, e altrettante per il 2017 (in aggiunta alle attuali 56.700 tonnellate previste dall'accordo di associazione Unione europea – Tunisia), sono fermamente contrario a qualsiasi aumento permanente del contingente di olio tunisino.
  Peraltro, già a margine del Consiglio dei Ministri dell'Unione europea del 15 febbraio 2016, avevo chiesto che questa scelta, nata come misura straordinaria, non si trasformasse in azione strutturale.
  In tale contesto, è stato altresì evidenziato come eventuali accordi di cooperazione, focalizzati sulla promozione di soluzioni innovative per sostenere le produzioni agricole e alimentari nei paesi del Mediterraneo, risulterebbero più efficaci delle proposte di aumento dell'importazione di olio nordafricano.
  In tale direzione, pur tenendo presente la particolare situazione politica in cui versa la Tunisia, abbiamo già rappresentato, nelle sedi competenti, la necessità che i negoziati di politica economica e commerciale non penalizzino l'agricoltura e che le eventuali concessioni dell'Unione europea, nei confronti dei diversi partner commerciali, vengano governate dal principio di un approccio equilibrato e proporzionale tra i vari settori dell'economia europea.
  Anche in sede di comitati di gestione di settore, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali aveva espresso parere contrario alla proposta di regolamento della Commissione finalizzata ad abolire i massimali mensili per i quantitativi di olio d'oliva, ai fini del rilascio dei titoli di importazione nell'ambito del volume complessivo del contingente che ha origine dalla Tunisia.
  In ogni caso, reputo necessario che le politiche internazionali tengano in debito conto i fabbisogni e le esigenze del settore agricolo e non danneggino i prodotti agricoli europei; in tal senso, a difesa dell'agricoltura nazionale, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali monitora regolarmente il contesto.
  Chiarito quanto sopra, faccio presente che recentemente sono stati emanati il regolamento n. 580 del 2016 del Parlamento europeo e del Consiglio, sull'introduzione di misure commerciali autonome di emergenza a favore della Repubblica tunisina, nonché il regolamento di esecuzione n. 605 del 19 aprile 2016 della Commissione, recante apertura e gestione di un contingente tariffario temporaneo di olio di oliva originario della Tunisia e che modifica il regolamento (CE) n. 1918 del 2006.
   Per cui il quantitativo aggiuntivo sarà attivo solo per due annate e le 35.000 tonnellate sono disponibili per gli operatori dell'intera unione. Infatti, il quantitativo di olio tunisino importato, in regime di contingente tariffano a dazio zero, rappresenta il 5,5 per cento circa (dati Istat) del quantitativo totale di olio importato, necessario per soddisfare sia il consumo interno che l’export.
  Abbiamo rappresentato ai competenti dicasteri la necessità di richiedere una congrua riduzione dei quantitativi da concedere unitamente ad una rimodulazione dei quantitativi medesimi, al fine di evitare possibili penalizzazioni ai produttori olivicoli italiani nel pieno della campagna olivicola.
  Ciò posto, mi preme evidenziare che il citato Regolamento del Parlamento europeo ha inoltre recepito, tra i considerando, quanto richiesto dall'Italia in materia di tracciabilità prevedendo, per evitare le frodi, che le misure commerciali autonome siano subordinate al rispetto delle norme vigenti in Unione europea per quanto concerne Vorigine dei prodotti e le procedure correlate.
  Grazie all'azione della delegazione italiana, è stato introdotto l'obbligo di un accurato monitoraggio, da compiersi a fine 2016, per valutare le eventuali ripercussioni negative sui mercati interni e procedere, se del caso, ad eventuali misure correttive.
  Peraltro occorre tener presente che, a livello nazionale, gli operatori che movimentano gli oli, indipendentemente se di origine estera o nazionale, compresi i semplici commercianti di olio sfuso privi di stabilimento o deposito, sono obbligati alla tenuta dei registri di carico e scarico ai fini della commercializzazione degli oli stessi.
  In tal senso, in Italia è attivo il registro telematico degli oli che consente un puntuale monitoraggio dei flussi di prodotto movimentati dai singoli operatori.
  Tale registro che, per una tempestiva fruizione dei dati ivi contenuti da parte degli organismi di controllo, è tenuto secondo modalità telematiche messe a disposizione sul portale del Sistema informativo agricolo nazionale (Sian), costituisce un sistema di tracciabilità omogeneo e puntuale della «filiera olio d'oliva» in quanto consente di controllare le singole movimentazioni di ogni stabilimento e conoscere i soggetti, nazionali o esteri, coinvolti nella movimentazione stessa.
  Grazie a questo strumento di controllo, sono state realizzate le azioni più importanti di contrasto alle frodi, svolte in questi ultimi anni nel settore oleario dall'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari (Icqrf) in collaborazione con la Guardia di finanza.
  Ad ulteriore tutela del nostro prodotto rilevo poi che, per l'olio d'oliva, gli investigatori del Corpo forestale dello Stato si avvalgono dell'innovativa tecnica del riconoscimento del Dna delle cultivar di olivo presenti nell'olio (analisi molecolare).
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestaliMaurizio Martina.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

contingente tariffario

coltura oleaginosa

studio d'impatto