ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12817

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 607 del 13/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: GIULIETTI GIAMPIERO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/04/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 13/04/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12817
presentato da
GIULIETTI Giampiero
testo di
Mercoledì 13 aprile 2016, seduta n. 607

   GIULIETTI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   negli anni e, in particolare, in questi ultimi anni il mondo delle cooperative ha subito stravolgimenti che sono anche venuti alla luce in seguito ai tristi accadimenti giudiziari che sono solo la punta dell’iceberg di un sostrato pervasivo e generalizzato che ha visto l'entità cooperativistica svilupparsi dando forma a dei fenomeni involutivi che hanno portato a dubitare fortemente che la mutualità e la solidarietà, intrinseca nei principi statutari delle cooperative, siano ancora il motore che anima i soci lavoratori, coloro che dovrebbero perseguire uno scopo condiviso e che dovrebbero portare al soddisfacimento del socio stesso e al miglioramento delle sue condizioni di vita sia lavorativa che personale;
   questa involuzione ha creato malessere fra chi, con spirito solidale, aderiva a questo patto sociale favorendo una sleale concorrenza fra le società che concorrono nell'aggiudicazione degli appalti perseguendo come unico obiettivo il fatturato e la riduzione dei costi del committente. Allo stesso tempo, l'involuzione è andata a discapito dei valori fondanti di questa espressione sociale penalizzando il servizio stesso, perché percepito solo come un mezzo per garantirsi la sopravvivenza. Le cooperative e i loro consorzi che stanno «aggredendo» il mercato e che, in alcuni casi, sono riuscite a portare il libro soci a numeri quantitativamente esorbitanti, non garantiscono più la vera partecipazione di tutta la base sociale nelle riunioni assembleari e tantomeno riescono a esercitare la giusta dose di democrazia visto che preferiscono costituire delle tecnostrutture ramificate per velocizzare i lavori decisionali (che non sempre porta a decisioni che vanno a favore del socio) e questo non può dare la possibilità a tutti i soci-lavoratori di essere fautori della propria vita, una vita dignitosa, libera e consapevole. Nella maggior parte dei casi si assiste a processi che vengono subiti dai soci stessi più che gestiti. A testimonianza di ciò ci sono i vari regolamenti interni e le varie delibere dei consigli di amministrazione che determinano sempre regole diverse che la cooperativa adotta per la gestione politica e tecnica del personale, spesso passando attraverso assemblee semi deserte o, anche se partecipate, costituite dalla maggioranza dei soci accondiscendenti e da una minoranza non adeguatamente informata quindi incapace di capire integralmente quanto viene chiesto di approvare e di opporsi –:
   se il Governo intenda assumere iniziative per rivedere il contenuto della mutualità nelle cooperative e il contenuto della partecipazione e soprattutto dare finalmente attuazione all'articolo 7 (vigilanza) della legge n. 142 del 2001 e applicare la normativa sugli osservatori, considerato che quest'ultimi sono fondamentali per un controllo capillare/territoriale da parte delle istituzioni che orbitano intorno al mondo della cooperazione, cosicché i soci-lavoratori possano far maturare la forza di essere rappresentati da tutte le organizzazioni che hanno il compito di tutelare i loro diritti;
   se il Governo non ritenga necessario assumere iniziative per rivedere la normativa prevedendo l'abrogazione dell'articolo 9 delle legge del 14 febbraio 2003, n. 30, che, modificando l'articolo 6 della legge n. 142 del 2001, permette ai regolamenti interni di derogare in pejus i diritti dei soci-lavoratori sanciti dal contratto collettivo nazionale di riferimento richiamato dal regolamento stesso;
   se il Governo intenda assumere iniziative anche per la definizione di una chiara e precisa normativa che stabilisca quali siano gli ambiti in cui si deve operare quando si decide di regolamentare l'aspetto societario e quando invece quello lavorativo, tenendo così separate le due parti per evitare sovrapposizioni e delegittimazioni, perché, se è giusto che il contratto collettivo nazionale (e quindi gli accordi sindacali) non interferisca con le materie societarie, d'altro canto, non è accettabile che i regolamenti (atto principe societario) intervengano per disciplinare i rapporti di lavoro. (4-12817)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

amministrazione del personale

contratto collettivo

abrogazione