ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12802

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 605 del 11/04/2016
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/05540
Firmatari
Primo firmatario: PALLADINO GIOVANNI
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 11/04/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 11/04/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12802
presentato da
PALLADINO Giovanni
testo di
Lunedì 11 aprile 2016, seduta n. 605

   PALLADINO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   in data 4 giugno 2013 la Indesit annunziava l'esubero di ben 1.400 lavoratori in Italia. Dopo numerose trattative tra le organizzazioni sindacali, la società e la regione Marche, il 3 dicembre 2013 presso il Ministero dello sviluppo economico, siglarono l'accordo relativo alla vertenza tra l'azienda, il Ministero dello sviluppo economico, le regioni Campania e Marche, Confindustria di Ancona e Caserta, le organizzazioni sindacali dei lavoratori, fatta eccezione per la Fiom, che vi ha aderito solo successivamente a seguito di un referendum aziendale;
   tale accordo prevedeva per la Indesit Company spa la ridefinizione delle missioni produttive per ogni sito del gruppo ed un investimento di 83 milioni di euro con l'impegno fino alla fine del 2018 di non ricorrere all'utilizzo di procedure unilaterali di mobilità. Inoltre, era stato stabilito un limite alla cassa integrazione a zero ore di 4 mesi per ogni lavoratore, nei cinque anni di durata del piano, l'utilizzo dei contratti di solidarietà, nonché la realizzazione di un centro di ricerca sui prodotti elettrodomestici finanziato da diverse Istituzioni, tra le quali lo stesso Ministero dello sviluppo economico, le regioni Marche e Campania ed il Consiglio nazionale delle ricerche;
   in data 11 luglio 2014 la famiglia Merloni, attraverso le società Fineldo, cedeva alla società americana Whirlpool la partecipazione del 60,4 per cento del capitale (ossia il 66,8 per cento dei diritti di voto) della fabbrica di elettrodomestici (il prezzo di acquisto era stato fissato a 11 dollari per ogni azione di Indesit, per un prezzo totale previsto pari a 758 milioni di dollari);
   l'acquisizione non ha mancato di suscitare preoccupazioni, soprattutto da parte dei lavoratori, in considerazione del fatto che Whirlpool produce elettrodomestici della stessa tipologia merceologica della Indesit e possiede già diversi stabilimenti in Italia e ciò con potenziali ricadute negative sul mantenimento dei livelli occupazionali;
   il 27 gennaio 2015 il Ministero dello sviluppo economico affermava di aver «chiesto ed acquisito l'impegno da parte della Whirlpool a confermare integralmente quanto è stato oggetto di intesa con Indesit, nel dicembre del 2013, sia riguardo alla produzione sia all'occupazione», vale a dire nessun licenziamento – almeno sino alla fine del 2018 – ed il mantenimento di tutti gli stabilimenti, con investimenti per 83 milioni di euro in Italia da parte dell'azienda;
   il 25 luglio 2014 l'Agenzia Invitalia ha siglato un contratto di sviluppo con il gruppo Whirlpool, che prevede un investimento di 31 milioni di euro, 10 dei quali finanziati da Invitalia, per il potenziamento dello stabilimento di Napoli;
   la Whirlpool ha recentemente fatto riferimento all'eccesso di capacità produttiva del settore elettrodomestici, paventando una mancanza di lavoro per migliaia di dipendenti attualmente in cassa integrazione di Indesit;
   la chiusura degli stabilimenti di Carinaro, Albacina e None causerebbe in totale 1.350 esuberi (i nuovi esuberi sono 400, i restanti 950 sono «vecchi» esuberi Whirlpool e Indesit);
   durante il primo di tre incontri programmati, e tenuti lo scorso 29 aprile 2015 al Ministero dello sviluppo economico, azienda e sindacati hanno confermato le proprie posizioni: la prima confermando il piano industriale presentato il 16 e già ribadito il 27 aprile, i secondi chiedendo di cancellare dal piano la chiusura degli stabilimenti di Carinaro in Campania e di Albacina nelle Marche e i conseguenti licenziamenti;
   nel confronto con le parti sociali il Ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi, ha chiesto l'apertura di un confronto senza pregiudiziali, sostenendo la necessità di evitare chiusure e altri esuberi;
   nel 2013, come detto, la Whirlpool ha rilevato l'Indesit con l'impegno di rilanciare i siti industriali, sarebbe singolare, a parere dell'interrogante, parlare di chiusure, dal momento che Carinaro, ad esempio, ha tutte le potenzialità per ritornare ad essere produttivo e competitivo;
   Governo e regioni si dicono disponibili a dare sostegno alle iniziative aziendali pur di conservare impianti produttivi e organici;
   anche in considerazione del recente impegno assunto dalla regione Campania di un finanziamento fino a 50 milioni di euro per le politiche attive del lavoro e l'ammodernamento della struttura –:
   quali urgenti iniziative si intendano adottare per fare fronte alla situazione descritta in premessa, in modo di garantire il rispetto degli accordi sottoscritti ed evitare le drammatiche ricadute occupazionali sulle migliaia di lavoratori e di famiglie dell'intero indotto in provincia di Caserta, e nello specifico nel sito di Carinaro (CE). (4-12802)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cessazione d'attivita'

soppressione di posti di lavoro

edificio per uso industriale