ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12698

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 599 del 31/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: TERZONI PATRIZIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 31/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2016
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2016
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2016
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2016
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2016
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2016
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2016
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 31/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 31/03/2016
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 31/03/2016
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 19/05/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12698
presentato da
TERZONI Patrizia
testo di
Giovedì 31 marzo 2016, seduta n. 599

   TERZONI, DAGA, ZOLEZZI, BUSTO, DE ROSA, MANNINO, MICILLO, VIGNAROLI e BENEDETTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il 17 aprile 2016 i cittadini italiani sono chiamati a partecipare al referendum sulla possibilità di proroga per la durata di vita utile del giacimento per le concessioni esistenti;
   il referendum è stato voluto da 9 Regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Veneto; l'Abruzzo ha attivato il percorso referendario ma poi si è fermato) preoccupate per le conseguenze ambientali e per i contraccolpi sul turismo di un maggiore sfruttamento degli idrocarburi;
   il referendum chiede di cancellare la norma introdotta con la legge di stabilità 2016 che consente alle società petrolifere di estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo, senza rispettare, cioè, la scadenza previste originariamente per ogni singola concessione all'atto di rilascio o di proroga della stessa;
   con il quesito referendario quindi si intende abrogare l'articolo 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, «Norme in materia ambientale», come sostituito dal comma 239 dell'articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)», limitatamente alle seguenti parole: «per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale» (Divieto di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in zone di mare entro dodici miglia marine. Esenzione da tale divieto per i titoli abilitativi già rilasciati. Abrogazione della previsione che tali titoli hanno la durata della vita utile del giacimento);
   l'eventuale vittoria del «Sì» al referendum suddetto riguarderebbe 58 titoli minerari, di cui 20 sarebbero interessati in modo parziale, sui 384 attualmente in essere nel Paese, considerando sia la terraferma che il mare (elaborazione dei dati contenuti nel sito dell'Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse);
   sei di queste ricadono già nella fascia di divieto dell'alto Adriatico sulla base dell'articolo 4 della legge n. 9 del 1991 per cui non si avrebbero cambiamenti se non il progressivo smantellamento degli impianti;
   cinque concessioni risultano non produttive;
   al netto di quelle nella fascia dell'Alto Adriatico e di quelle non produttive, consultando le date di scadenza delle singole concessioni si evidenzia che per 7 concessioni al momento del varo della legge di stabilità 2016 il titolo era già scaduto nonostante il deposito da parte delle compagnie della richiesta di proroga; pertanto, oggi queste concessioni sono vigenti esclusivamente grazie alla norma introdotta con la legge di stabilità. Ne consegue che in caso di raggiungimento del quorum e di vittoria del «Sì» queste concessioni, in cui sono presenti 30 impianti, non avrebbero alcun titolo per continuare l'estrazione;
   altre 4 concessioni, per 12 impianti, hanno una scadenza nel 2016 o 2017; le restanti concessioni riguardano anni successivi;
   da fonti stampa si apprendono dichiarazioni del Presidente del Consiglio secondo le quali in caso di vittoria del «sì» sarebbero a rischio circa 10 mila posti di lavoro –:
   se il Governo in grado di indicare dettagliatamente per ogni settore coinvolto l'entità dei posti di lavoro a rischio, suddividendo tra posti di lavoro diretti e posti di lavoro dell'indotto, tenendo conto dei normali parametri utilizzati nelle stime dell'impatto occupazionale di norme e politiche, tenendo anche conto del volume di prodotto (in questo caso le produzioni in essere di idrocarburi). (4-12698)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

bilancio dello Stato

soppressione di posti di lavoro

licenza edilizia