ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12672

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 598 del 30/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: PASTORELLI ORESTE
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 30/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 30/03/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 08/06/2016

SOLLECITO IL 23/09/2016

SOLLECITO IL 23/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12672
presentato da
PASTORELLI Oreste
testo di
Mercoledì 30 marzo 2016, seduta n. 598

   PASTORELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   l'impianto di coincenerimento Herambiente (ex Energonut spa) si trova all'interno del nucleo industriale Isernia-Venafro nel comune di Pozzilli, in provincia di Isernia, località «Cerqueto», ad ovest della strada statale n. 85 Venafrana;
   l'impianto entra in funzione il 16 marzo 1999, classificato come destinato al recupero energetico di combustibile da rifiuti e iscritto nel registro provinciale, con semplice comunicazione di inizio attività e senza valutazione di impatto ambientale ai sensi dall'articolo 33 del decreto legislativo n. 22 del 1997 (cosiddette procedure semplificate in materia di recupero energetico dei rifiuti – decreto ministeriale 5 febbraio 1998) Successivamente, interviene l'approvazione del decreto legislativo 11 maggio 2005, n. 133, con cui l'Italia ha recepito la direttiva 2000/76/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 4 dicembre 2000 sull'incenerimento dei rifiuti;
   a seguito dell'approvazione del decreto legislativo n. 387 del 2003 e n. 133 del 2005, la Energonut si barcamena tra le due normative di fatto massimizzando la possibilità di ricevere gli incentivi statali per la produzione di energia da fonti rinnovabili subendo pochi controlli ambientali. In sostanza, con decreto legislativo n. 387 del 2003, l'impianto Energonut, che nel 1997 entra in funzione attraverso procedura semplificata e comunicazione di inizio attività producendo energia da «residui derivanti dalla frutta secca e fresca» e usufruendo della legislazione di favore prevista dal decreto legislativo n. 22 del 1997, si trova nella possibilità di ricevere incentivi statali per la produzione di energia non solo dalla biomassa inizialmente utilizzata ma anche da CDR, adesso equiparato alle fonti rinnovabili. Nasce qui l'interesse ad aumentare la quantità di rifiuti utilizzati e ad ampliarne le categorie. Entrambe le cose, sempre ai sensi del decreto approvato nel 2003, sarebbero state possibili con la semplice autorizzazione unica della regione;
   nel 2013, l'impianto viene acquisito dalla Herambiente spa 23, società leader nel settore della gestione dei rifiuti che nel 2014 l'intero impianto è sottoposto a monitoraggio ambientale, con la determinazione dirigenziale n. 287 del 1o luglio 2009;
   si rileva che le principali fonti di inquinamento dell'area in questione sono costituite, oltre che dallo stesso impianto, anche dalle industrie, tra le quali la Colacem, presenti all'interno dell'area industriale stessa. Con riferimento alle conclusioni e alle analisi dei risultati relativi all'anno 2012, per i monitoraggi previsti, si evince che vi è un livello di contaminazione per la presenza del mercurio che rende necessario mantenere alto il livello di attenzione per l'intera area;
   è per questo che il comitato delle «Mamme per la salute e l'ambiente» nato spontaneamente, aveva presentato, nel 2009, un esposto alla procura della Repubblica di Isernia riguardo i rischi per la salute legati all'impianto della Colacem e per quello dell'inceneritore, mentre, precedentemente, nel giugno del 2005, si chiedeva all'Arpa Molise, che aveva attivato le centraline per il controllo dell'aria, e ad altri organi, di conoscere, ai sensi della legge n. 241 del 1990 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi) i dati raccolti dalle centraline di Venafro;
   lo stesso Comitato ha inoltre chiesto all'assessore alle sanità della regione Molise informazioni in merito agli accorgimenti adottati dalle autorità pubbliche per la tutela e salvaguardia della salute pubblica dei cittadini di Venafro, Sesto Campano e Pozzilli;
   a tutt'oggi però, il Comitato «Mamme per la salute e l'ambiente» non ha avuto alcuna risposta esaustiva sia dagli enti preposti sia dalle industrie in questione;
   a ciò si deve aggiungere che il registro dei tumori è rimasto inattivo, non esiste, dunque, a giudizio dell'interrogante, un monitoraggio serio delle immissioni di inquinanti nell'aria;
   le centraline dell'Arpa, presenti nel territorio, a cui i dati fanno riferimento, nulla dicono della presenza di diossina o del quantitativo numerico delle nanopolveri più piccole, quindi più pericolose. Non esistono, inoltre, come per altri siti a rischio, studi epidemiologici per cui la gente si trova a combattere ogni giorno con un aumento preoccupante di patologie allergiche e respiratorie (i bambini della zona ne sono quasi tutti affetti, e le madri lo sanno bene al di là dell'esistenza o meno di dati ufficiali), oncologiche e cardiache (negli ultimi 2 anni troppe giovani donne ne sono morte), strettamente legate alla presenza di impianti che immettono nel territorio diossina, metalli pesanti, nanoparticelle tossiche;
   è, dunque, di fondamentale importanza capire quali sono le numerose sostanze cancerogene, mutagene e tossiche, riversate nell'ambiente, con un riflesso inevitabile sulla salute –:
   quali iniziative urgenti il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare intenda adottare, anche promuovendo una verifica da parte del Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente, per accertare lo stato dei luoghi e il livello di inquinamento ambientale cui sono sottoposte le zone citate in premessa;
   se il Ministro della salute intenda promuovere nella piana di Venafro-Pozzilli una indagine epidemiologica, anche per il tramite dell'Istituto superiore di sanità, al fine di verificare, soprattutto nell'area circostante all'impianto di cui in premessa, gli effetti prodotti dall'accumulo di sostanze e metalli nocivi come diossina, cromo, cadmio piombo e altro. (4-12672)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

produzione d'energia

orientamento agricolo

tasso di inquinamento