ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12569

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 592 del 17/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 17/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 17/03/2016
Stato iter:
03/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/08/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/08/2016

CONCLUSO IL 03/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12569
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Giovedì 17 marzo 2016, seduta n. 592

   PAGLIA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   nell'area ad alta densità abitativa del quartiere Santa Croce in Reggio Emilia, compresa tra via Talami, via Cefalonia e via delle Argonne, esiste uno stabilimento ferroviario in cui convergono treni diesel degli anni ’80 provenienti da comuni diversi di Fer, Tper e anche di Dinazzano Po;
   questi treni continuano ad essere in accensione tra le case senza schermature e ciò a partire dalle cinque di mattina con frastuono e grossi scarichi inquinanti;
   tale situazione non contribuisce certamente a mantenere l'aria salubre per i cittadini che abitano nei dintorni, compreso l'edificio scolastico Collodi;
   secondo le circostanziate denunce del locale Comitato Santa Croce, nel corso dell'anno 2015 si sono verificati almeno due episodi che hanno destato allarme tra la popolazione; nella passata primavera una densa nuvola di fumo permase a lungo nelle vicinanze e il 19 agosto 2015 si verificò un principio d'incendio a seguito dall'accensione accidentale di una torcia, le cui cause sono ancora ignote;
   a seguito delle proteste dei cittadini, l'Arpa attivò un monitoraggio dal 23 maggio al 23 giugno 2015 che accertò come ogni giorno si verificassero tre o quattro picchi altissimi di emissioni inquinanti quasi oltre la scala di misurazione, soprattutto di monossido e biossido d'azoto, durante l'accensione dei motori;
   i tecnici dell'ARPA sottolinearono come l'inquinamento sarebbe diminuito se si fossero sostituiti i molti treni vetusti, risalenti anche agli anni Sessanta;
   il Comitato chiede tre cose semplici: quanti treni partano dallo stabilimento di via Talami, quanti siano stati spostati per le accensioni e se ci siano ancora i treni di Dinazzano Po; se vi sia una autorizzazione per l'attività di questo stabilimento; se Fer e Tper possano mantenere in accensione i treni senza schermature e se lo possano fare con una quantità di treni che appare incompatibile con la densità di popolazione che abita il quartiere –:
   se i Ministri interrogati non intendano intraprendere iniziative normative specifiche al fine di fermare il frastuono e gli scarichi inquinanti derivanti da attività come quelle descritte in premessa che compromettono l'ambiente e la salute della popolazione. (4-12569)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 agosto 2016
nell'allegato B della seduta n. 667
4-12569
presentata da
PAGLIA Giovanni

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alla qualità dell'aria e all'inquinamento acustico nell'area del quartiere Santa Croce in Reggio Emilia, dove è localizzato uno stabilimento ferroviario, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Per quanto attiene l'inquinamento acustico, si precisa che è in vigore un complesso impianto di norme a tutela dell'ambiente abitativo e dell'ambiente esterno, principalmente discendenti dalla legge 26 ottobre 1995, n. 447, legge quadro sull'inquinamento acustico.
  Nel caso di specie, occorre innanzitutto stabilire a quale tipologia di sorgente sonora è ascrivibile lo «stabilimento ferroviario», poiché la normativa di settore, a seconda della tipologia di sorgente sonora, pone a carico del gestore o del proprietario differenti adempimenti e valori limite.
  Il decreto del Presidente della Repubblica 18 novembre 1998, n. 459, recante il regolamento attuativo dell'articolo 11 della legge quadro sull'inquinamento acustico in materia di rumore derivante da traffico ferroviario (legge n. 447 del 1995), definisce l'infrastruttura ferroviaria «l'insieme di materiale rotabile, binari, stazioni, scali, parchi, piazzali e sottostazioni elettriche» (articolo 1, lettera
a)).
  Per tali infrastrutture è previsto che il gestore, nel caso di superamento dei pertinenti valori limite, presenti al Comune e alla Regione competente Piani di contenimento ed abbattimento del rumore che prevedano obiettivi di risanamento (articolo 10, comma 5, legge n. 447 del 1995 e articolo 2, decreto ministeriale 29 novembre 2000). Inoltre, nel caso di infrastrutture di interesse nazionale o di più Regioni, la competenza nell'approvazione di tali Piani è del Ministro dell'ambiente, previa acquisizione dell'intesa della conferenza unificata, ai sensi del decreto ministeriale 29 novembre 2000.
  Per le altre sorgenti di rumore, quali quelle industriali o ad esse ascrivibili, la citata legge quadro ed il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 novembre 1997, attuativo della stessa legge, prevedono che le imprese interessate si attengano ai valori limite stabiliti dalla zonizzazione acustica del territorio comunale di riferimento, incluso il valore limite differenziale. Nel caso di superamenti, esse devono presentare al comune un piano di risanamento.
  Inoltre, per quanto concerne gli aspetti legati alla qualità dell'aria, si rappresenta che nel comune di Reggio Emilia la valutazione della qualità dell'aria ambiente è effettuata tramite due stazioni fisse di monitoraggio: «San Lazzaro» e «Timavo».
  I dati di qualità dell'aria misurati da tali stazioni nel periodo 2013-2015 evidenziano criticità in merito al materiale particolato PM10 e all'ozono. Nello specifico, per il PM10, mentre il valore limite annuale previsto per la protezione della salute umana (40 μg/m3) non è stato superato in nessuna stazione del comune, il valore limite giornaliero (50 μg/m3, da non superare più di 35 volte per anno civile) è stato sempre superato nella stazione di tipo traffico urbano «Timavo». In particolare, per tale stazione, si registrano 56 giorni di superamento nel 2013, 50 giorni di superamento nel 2014 e 67 giorni di superamento nel 2015. Per l'ozono, misurato nella stazione di tipo fondo urbano «San Lazzaro», si verificano numerosi superamenti dell'obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana (120 μg/m3).
  Tanto premesso, come già segnalato dall'interrogante, nel 2015 la sezione provinciale di Reggio Emilia dell'Arpa Emilia-Romagna ha svolto una campagna di monitoraggio con un mezzo mobile all'interno della struttura ferroviaria di via Talami dal 26 maggio 2015 al 23 giugno 2015.
  Le stazioni prese a confronto per l'indagine sono le due stazioni fisse della rete regionale di monitoraggio della qualità dell'aria presenti nel comune di Reggio Emilia, «San Lazzaro» e «Timavo».
  L'indagine è stata finalizzata a caratterizzare la qualità dell'aria all'interno dell'area adiacente i quartieri residenziali di Santa Croce e, nel contempo, a verificare il rispetto dei valori limite definiti dal decreto legislativo n. 155 del 2010, ed eventuali scostamenti significativi rispetto ai valori rilevati dalle due stazioni di riferimento sopra citate. Un altro obiettivo dell'indagine consisteva nel valutare la presenza di eventuali impatti sulla matrice aria generati dall'attività svolta all'interno della struttura ferroviaria.
  Le misurazioni effettuate con il mezzo mobile hanno evidenziato risultati analoghi a quelli rilevati dalle stazioni fisse. Per tutti gli inquinanti monitorati (monossido di carbonio, benzene, biossido di zolfo, ossidi di azoto: monossido di azoto e biossido di azoto ed ozono), si è verificato il rispetto, per l'intero periodo di misurazione, dei valori limite che la normativa impone per gli inquinanti rilevati, fatta eccezione per l'ozono, per cui si osservano diversi superamenti dell'obiettivo a lungo termine.
  Nella medesima relazione, l'Arpa evidenzia che, per quanto riguarda i valori di biossido di azoto, pur rispettando i limiti normativi, l'andamento delle concentrazioni rilevate come media è tale da rendere l'area residenziale in esame paragonabile alla situazione, in termini di qualità dell'aria, di una zona ad elevato traffico. Lo stesso monitoraggio ha evidenziato, altresì, episodi puntuali di inquinamento dell'aria, soprattutto per gli ossidi d'azoto, che si ripetono più volte nel corso della giornata, della durata di circa quattro minuti l'uno. Tali episodi, secondo l'Arpa, si verificano verosimilmente in occasione dell'avvio e del riscaldamento dei motori diesel dei treni situati nella zona presa in esame, generando concentrazioni di inquinanti in aria significative, con ciò confermando che le criticità legate alla matrice aria nell'area indagata siano da attribuire principalmente alle fasi di accensione dei locomotori.
  Si segnala, inoltre, che la normativa nazionale in materia di qualità dell'aria (già citato decreto legislativo n. 155 del 2010) affida alle regioni le attività di valutazione e di pianificazione finalizzate a conoscere il contesto territoriale, identificare le misure più efficaci per il rispetto dei valori di qualità dell'aria ed assicurarne l'attuazione. Alle amministrazioni regionali compete quindi il monitoraggio degli inquinanti atmosferici e la predisposizione dei piani o programmi per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria, compresa l'individuazione dei soggetti deputati all'attuazione di tali piani, quali ad esempio la regione stessa o i comuni.
  In tal senso, si fa presente che la regione Emilia-Romagna, per fronteggiare il problema dell'inquinamento atmosferico, ha adottato, con delibera n. 1180 del 21 luglio 2014, la proposta di piano aria integrato regionale (PAIR2020), contenente le misure per il risanamento della qualità dell'aria, al fine di ridurre i livelli degli inquinanti sul territorio regionale e rientrare nei valori limite fissati dalla normativa vigente in materia, nonché le strategie di coordinamento dei vari livelli istituzionali e di integrazione della pianificazione settoriale.
  Infine, si evidenzia che la stessa regione da anni, assieme alle altre regioni del Bacino Padano, promuove attività comuni volte al raggiungimento degli obiettivi di qualità dell'aria imposti dalle direttive comunitarie e dalle norme nazionali di riferimento.
  Della questione in esame sono stati, inoltre, interessati anche gli altri Ministeri competenti e, qualora dovessero pervenire ulteriori elementi informativi, si provvederà a rendere noti i nuovi aggiornamenti.
  Alla luce delle informazioni esposte, per quanto di competenza, si fa presente che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare monitora costantemente l'impatto regolatorio delle normative di settore, anche al fine di superare le criticità operative che dovessero emergere e valutare possibili revisioni della disciplina. In ogni caso, si rassicura che il Ministero continuerà a tenersi informato, senza ridurre in alcun modo lo stato di attenzione su tali tematiche.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trasporto ferroviario

veicolo su rotaie

sanita' pubblica