ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12559

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 592 del 17/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: FASSINA STEFANO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 17/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GREGORI MONICA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 17/03/2016
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 07/12/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12559
presentato da
FASSINA Stefano
testo di
Giovedì 17 marzo 2016, seduta n. 592

   FASSINA e GREGORI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   IBM Italia s.p.a. è presente in Italia dal 1927, dal 1947 con l'attuale denominazione IBM Italia s.p.a., essa raggiunge la sua presenza massima nel nostro Paese nei primi anni Novanta. È una multinazionale tra le maggiori al mondo nel settore di produzione e commercializzazione di hardware e software, infrastrutture informatiche, computer di tutte le dimensioni, servizi informatici, servizi di hosting, servizi di cloud computing e consulenza in settori che spaziano dai mainframe alle nanotecnologie. Opera in 170 Paesi con un organico di circa 380 mila dipendenti e in Italia, con sede legale a Segrate (MI), è presente dal 1927 con una consolidata tradizione di progetti, iniziative e partnership a supporto della crescita economica e dell'innovazione e conta, ad oggi, circa 5600 dipendenti (circa 7000 a livello di gruppo) distribuiti su varie sedi del territorio nazionale;
   a partire dal 1993 IBM effettua una prima grande ristrutturazione mondiale, chiudendo in Italia, da allora e fino al 2011, un grosso numero di sedi regionali e provinciali, e cedendo, già dal 2000, le fabbriche di Vimercate (MB) e Santa Palomba, sita nel comune di Roma, entrambe poi chiuse da Celestica pochi anni dopo; apre procedure di mobilità negli anni 1993, 1995, 1998, 2000 (due procedure) e 2002;
   nella continuità del processo di ridimensionamento appena descritto, negli ultimi tre anni IBM ha impresso una forte accelerazione alla propria trasformazione e riorganizzazione, che ha ridotto complessivamente la forza lavoro e in Italia di oltre il 20 per cento;
   nel 2012 si sono avute 367 dimissioni incentivate, 128 dimissioni spontanee, 30 per cessione di ramo d'azienda, e 2 licenziamenti individuali;
   nel 2013 si sono registrati, 209 dimissioni incentivate, 103 dimissioni spontanee, 140 in seguito a procedura di mobilità e 59 per cessione di ramo d'azienda xSeries a Lenovo, e 1 licenziamento individuale;
   nel 2014 si sono verificate 85 dimissioni incentivate, 130 dirigenti sono stati licenziati, 485 in seguito a due procedure di mobilità e infine 2 licenziamenti individuali per una perdita totale di 761 posti di lavoro considerando le 144 assunzioni;
   queste ristrutturazioni si inseriscono in un quadro più generale a livello europeo e mondiale. Negli ultimi 3 anni, in Europa IBM ha condotto azioni di «ribilanciamento» della forza lavoro (di cui 4 consecutive negli ultimi trimestri), che IBM stessa, nei documenti presentati al CAE, sostiene ormai costituire un elemento continuo e costante del business stesso;
   nel 2012, vi fu il trasferimento obbligatorio dei lavoratori del settore di staff da tutte le sedi, compresa Roma, a Milano, costringendone molti alle dimissioni;
   per quanto riguarda la Sistemi informativi, fu aperta la cassa integrazione guadagni ordinaria per 262 lavoratori, ed ora molto forti sono i timori di cessioni e procedure di licenziamento;
   IBM ha aperto recentemente a novembre 2015 una cassa integrazione guadagni ordinaria per 288 lavoratori, procedura poi ritirata grazie ad un accordo sindacale;
   recentemente, a livello europeo ha prospettato nel settore dei servizi GTS e GBS un ribilanciamento delle risorse tra quelle on-shore near-shore e off-shore con un drastico spostamento verso quest'ultime, che quindi comporterà una drastica diminuzione degli addetti nei prossimi due anni nei paesi europei (cosiddetti on-shore);
   a dicembre 2015 vi è stato lo scorporo di 306 lavoratori in Italia, dei settori TSS e SDC (sempre facenti capo alla divisione GTS), venduti a una azienda del gruppo Adecco, Modis;
   contemporaneamente a queste procedure che eliminano dall'azienda lavoratori e lavoratrici, IBM Corporation in Italia ha creato nel mese di ottobre 2015 la società IBM Client Innovation Center Srl, che ad oggi ha assunto 70 neolaureati, con la prospettiva di arrivare a 200 dipendenti entro la fine del 2016;
   dopo solo 3 mesi di distanza dalla cessione a Modis di 300 lavoratrici e lavoratori, Ibm dichiara ulteriori 290 esuberi, per 100 impiegati e quadri e 190 dirigenti, aprendo una procedura di licenziamenti collettivi (mobilità) nella giornata dell'11 marzo 2016. A questi si aggiunge l'apertura di una campagna di incentivi all'esodo in Sistemi informativi;
   l'applicazione delle direttive mondiali di ristrutturazione decise dalla casa madre un po’ in tutti i Paesi dove IBM è presente, si potrebbe concretizzare in Italia con un ricambio generazionale di personale, una grande riorganizzazione incentivata dalle agevolazioni fiscali e dalla facilità del licenziamento previsto dal Jobs Act, attraverso espulsioni più o meno dirette, perpetrando uno stillicidio di procedure di licenziamenti collettivi, cessioni di rami d'azienda, dismissioni di attività, minacce di chiusura di sedi regionali, in particolare al Sud, e continue campagne di uscite dall'azienda. Il Governo non può continuare a ignorare la questione Ibm –:
   quali iniziative urgenti, anche normative, i Ministri interrogati intendano assumere al fine di salvaguardare i livelli occupazionali delle realtà industriali di cui in premessa, affrontando la crisi che sta vivendo il compatto italiano dell'information and communication technology;
   se non intendano a tal fine convocare un tavolo urgente, coinvolgendo la multinazionale di cui in premessa e tutte le parti sociali interessate, per affrontare la vertenza. (4-12559)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

licenziamento

licenziamento collettivo