ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12542

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 591 del 16/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: MINARDO ANTONINO
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 16/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 16/03/2016
Stato iter:
28/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2016
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/11/2016

CONCLUSO IL 28/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12542
presentato da
MINARDO Antonino
testo di
Mercoledì 16 marzo 2016, seduta n. 591

   MINARDO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il diritto di asilo è riconosciuto dalla Carta Costituzionale al comma 3, dell'articolo 10, che recita: «lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese di origine l'esercizio effettivo delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto di asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge»;
   il nostro ordinamento prevede che la richiesta di diritto di asilo sia effettuata mediante richiesta alle commissioni territoriali. In caso di diniego, il cittadino straniero può rivolgere la domanda di asilo alla commissione nazionale;
   la grave crisi umanitaria, economica e politica che ha coinvolto molti Paesi africani ha comportato un esodo di migranti economici e di richiedenti asilo;
   l'Italia, infatti, sulla base del Trattato di Dublino che prevede che sia Io Stato di primo approdo del migrante a farsi carico della sua situazione, è coinvolta insieme alla Grecia, in una grande opera di accoglienza dei migranti sia per motivi economici che richiedenti asilo politico;
   il nostro Paese ha effettuato attraverso l'operazione « Mare nostrum» una grande opera di soccorso in mare dei migranti salvando moltissime vite umane. Tale opera di soccorso ha avuto il plauso da parte dell'Europa;
   la legislazione italiana, come detto, prevede tempi lunghi per il riconoscimento del diritto di asilo e molte volte a richiederlo sono anche cittadini stranieri che giungono in Italia per motivi economici;
   il cittadino straniero permane nei centri di accoglienza per tutta la durata della procedura per la richiesta del diritto di asilo. Ciò comporta che lo Stato italiano deve intervenire per assicurare vitto ed alloggio ai migranti con un aggravio di spese per il bilancio pubblico;
   il Ministro dell'interno è intervenuto aumentando il numero delle commissioni territoriali che devono giudicare sulla richiesta di asilo da parte dei migranti;
   è opportuno, inoltre, rivedere il Trattato di Dublino e garantire a livello europeo il funzionamento del sistema cosiddetto «delle quote» per cui i migranti sono assegnati, in base a certi criteri, a tutti gli Stati facenti parte dell'Unione europea. Il Ministro dell'interno si è adoperato per adottare questa soluzione più volte;
   la legislazione italiana, come detto, presenta delle problematiche concernenti i lunghi tempi delle decisioni da parte delle commissioni territoriali che dovrebbero essere ridotti per garantire tempi certi e meno costi per il nostro Paese;
   è, inoltre, importante verificare la situazione del migrante ovvero distinguere tra quelli economici e coloro che richiedono il diritto di asilo –:
   quali iniziative normative intenda assumere, oltre a quelle già adottate, per ridurre e semplificare le procedure per la concessione del diritto di asilo. (4-12542)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 28 novembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 710
4-12542
presentata da
MINARDO Antonino

  Risposta. — Con l'interrogazione in esame l'interrogante richiama l'attenzione sull'esigenza di ridurre e semplificare le procedure per il riconoscimento della protezione internazionale, chiedendo l'adozione di misure dirette ad accorciare i tempi delle decisioni delle commissioni territoriali.
  Si rappresenta che fin dal suo insediamento, questo Governo ha dedicato una particolare attenzione alle commissioni territoriali in questione, nella consapevolezza che la loro piena efficienza è una delle condizioni ineludibili per garantire la fluidità del sistema di nazionale di accoglienza.
  La loro attività, infatti, rappresenta il filtro indispensabile a separare gli aventi diritto alla protezione internazionale dai migranti economici, i quali, non avendo altro titolo, sono destinati a lasciare il nostro territorio.
  Già nel 2014, con il contributo determinante del Parlamento, sono state introdotte alcune importanti misure organizzative e procedurali nei sensi auspicati nell'interrogazione.
  In particolare, è stata più che raddoppiata la possibilità di istituire le commissioni territoriali e le relative sezioni, portandone il numero massimo teorico da 20 a 50.
  Attualmente, sono attive sul territorio nazionale 20 commissioni e 27 sezioni. Di recente è stato emanato il decreto ministeriale istitutivo della ventottesima sezione, con sede a Treviso, che tuttavia non è ancora operativa.
  Inoltre, sono stati introdotti i colloqui one to one in luogo dei colloqui collegiali, senza incidere sulla decisione finale che rimane assunta collegialmente dalla commissione.
  E ancora, sono state inserite norme che consentono di operare deroghe alla competenza territoriale delle commissioni, realizzando in tal modo una distribuzione più omogenea dei carichi di lavoro e conseguentemente un esame più spedito delle istanze.
  Tali misure, unitamente ad alcune altre introdotte con un provvedimento normativo del 2015 di recepimento di due direttive europee – il decreto legislativo n. 142 –, stanno producendo risultati apprezzabili.
  In particolare, l'aumento del numero delle commissioni e la loro distribuzione, pianificata in relazione alle presenze dei richiedenti asilo sul territorio nazionale, hanno consentito un progressivo incremento del numero delle decisioni con conseguente contrazione dei tempi di attesa, nonostante il contemporaneo incremento delle istanze.
  Si segnala, infatti, che nel 2015 l'incremento delle decisioni rispetto al 2014 è stato pari al 96 per cento ed ha consentito di eliminare quasi tutte le situazioni arretrate del 2014.
  Un significativo incremento delle decisioni si sta registrando anche nell'anno in corso. Infatti, alla data del 14 ottobre, rispetto allo stesso periodo del 2015, l'incremento delle decisioni è stato pari al 49,5 per cento.
  A conferma della efficacia delle misure adottate vi è il dato relativo ai tempi medi di trattazione, che nel 2015 si sono abbassati di circa il 25 per cento passando da una media di 262 giorni a 198 giorni. Nell'anno in corso, si registra un'ulteriore contrazione del tempo medio di trattazione, sceso a 106 giorni.
  Per completezza di informazione, si riferisce che, dall'inizio alla data del 14 ottobre scorso, le richieste di protezione internazionale sono state 90.938. Nello stesso periodo sono state esaminate 72.599 posizioni, con i seguenti esiti: concessione dello status di rifugiato (5 per cento), concessione dello status di protezione sussidiaria (14 per cento), trasmissione degli atti al gestore per il rilascio del permesso umanitario (19 per cento), diniego dell'istanza (58 per cento), irreperibili (4 per cento).
  Si conclude, assicurando che la rete delle commissioni territoriali continua ad essere tuttora un settore di prioritaria e assidua attenzione da parte del Ministero dell'interno, tant’è che sono allo studio ulteriori misure dirette a implementarne la funzionalità e a migliorare gli standard qualitativi e quantitativi dei servizi di competenza.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

asilo politico

diritto d'asilo

migrante