ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12500

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 589 del 14/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO MANLIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 14/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 14/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 14/03/2016
Stato iter:
22/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/06/2016
AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/06/2016

CONCLUSO IL 22/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12500
presentato da
DI STEFANO Manlio
testo di
Lunedì 14 marzo 2016, seduta n. 589

   MANLIO DI STEFANO, DEL GROSSO, DI BATTISTA, GRANDE, SCAGLIUSI, SIBILIA e SPADONI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   il 20 marzo 2015 il Ministro interrogato annunciava mediante un comunicato stampa la nascita del gruppo di lavoro sul contrasto al finanziamento dell'ISIL (GCFI);
   il comunicato citava testualmente «... 19 e 20 marzo, Italia, Stati Uniti e Arabia Saudita hanno co-presieduto presso il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale la prima riunione del Gruppo di Lavoro sul Contrasto al Finanziamento dell'ISIL (GCFI). I rappresentati di 26 Paesi e organizzazioni internazionali si sono riuniti alla Farnesina per analizzare i flussi di finanziamento dell'ISIL, condividere le fonti di intelligence e coordinare i loro sforzi per contrastare le attività finanziarie ed economiche dell'organizzazione terroristica. Al termine dei lavori, è stato adottato un Piano d'Azione»;
   tra gli obiettivi del gruppo di lavoro si sottolineano: prevenire l'utilizzo da parte dell'Isis del sistema finanziario internazionale, contrastare l'attività estorsiva dell'Isis e lo sfruttamento di asset economici e risorse come il petrolio, prodotti agricoli, beni archeologici, depositi bancari che si trovano o transitano nel territorio del Daesh, interrompere il flusso di fondi provenienti dall'estero, inclusi quelli delle donazioni esterne, combattenti stranieri o derivanti da rapimenti a scopo estorsivo;
   oltre alle co-presidenze affidate all'Italia e all'Arabia Saudita, rientrano nel gruppo di lavoro anche gli Stati Uniti (anch'essi co-presidenti), l'Australia, il Bahrain, la Bulgaria, il Canada, la Danimarca, la Francia, la Georgia, la Germania, l'Iraq, il Giappone, la Giordania, il Kuwait, la Lettonia, il Libano, i Paesi Bassi, la Nuova Zelanda, il Panama, il Qatar, la Spagna, la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti, il Regno Unito, l'Unione europea e il Financial Action Task Force (FATF);
   il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha anche specificato che il gruppo di lavoro si sarebbe riunito regolarmente a partire dalla riunione annunciata in Arabia Saudita nella prima metà di maggio 2015; peraltro, in riferimento a quest'ultima riunione, non si è riscontrato nessun comunicato ufficiale da parte del Ministero;
   il 26 novembre 2015, il Ministro Paolo Gentiloni, intervenendo al question time alla Camera dei deputati, in risposta alle critiche sulla presenza degli stessi i finanziatori dell'Isis tra i Paesi del gruppo di lavoro come l'Arabia Saudita, ha confermato la necessità che l'alleanza contro l'Isis sia la più ampia possibile: «Quello che non possiamo immaginare è che la coalizione sia solo un gruppo di Paesi iper-omogenei... Ciò non vuol dire non avere una posizione» su determinate questioni, ad esempio non significa «non difendere il diritto dei curdi, che sono in prima linea e che noi armiamo, addestriamo e difendiamo»;
   a distanza di un anno dalla prima riunione, quindi, non sono stati resi noti i lavori portati avanti dal GCFI –:
   quali risultati abbia ottenuto il gruppo di lavoro (GCFI), quali aggiornamenti si siano nel frattempo verificati e secondo quale modalità il Governo intenda comunicarli. (4-12500)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 giugno 2016
nell'allegato B della seduta n. 640
4-12500
presentata da
DI STEFANO Manlio

  Risposta. — La riunione del gruppo di lavoro sul contrasto al finanziamento dell'ISIL, o Counter-iSIL finance group (Cifg), tenutasi alla Farnesina il 19 e 20 marzo 2015 ha segnato il primo passo del percorso intrapreso da 37 dei 66 Stati membri della coalizione internazionale contro Daesh per approfondire la conoscenza delle fonti e dei metodi di finanziamento utilizzati dal sedicente stato islamico. In tale occasione l'Italia, in qualità di co-presidente del Cifg insieme a Stati Uniti e Arabia Saudita, ha elaborato e proposto l'adozione di un Piano d'Azione, approvato da tutti i partecipanti, che ha definito le linee strategiche che il Gruppo sta perseguendo in maniera coordinata al fine di compromettere la capacità di Daesh di generare risorse finanziarie e di ricevere e trasferire fondi e, in definitiva, di sostenersi finanziariamente.
  Dopo Roma, il CIFG è tornato a riunirsi prima a Gedda, il 7 maggio 2015, e poi a Washington, il 6 e 7 ottobre successivi. Il contributo analitico fornito dagli Stati membri nel corso dell'ultimo anno ha consentito di approfondire la comune conoscenza delle fonti e dei metodi di finanziamento di Daesh, favorendo in tal modo l'elaborazione e l'adozione di appropriate contromisure.
  Oggi sappiamo che nel 2015 ISIL ha accumulato un bilancio di circa 1.2/1.3 miliardi di dollari attraverso quattro principali fonti di finanziamento: il saccheggio delle riserve degli istituti di credito situati nei territori sotto il suo controllo (attualmente in via di esaurimento); il contrabbando di greggio e di altre risorse naturali; l'imposizione di tasse e l'estorsione a danno delle popolazioni soggette al suo regime; il traffico di reperti archeologici.
  Il Cifg è pertanto intervenuto al fine di bloccare tali canali, isolando in particolare il sistema finanziario internazionale di tutte le filiali ancora presenti nei territori occupati e indirizzando l'azione militare sul campo della coalizione verso obiettivi economici e finanziari strategici, quali siti di estrazione e raffinazione di petrolio e gas naturale e centri di raccolta della liquidità. Inoltre, sono state imposte nuove e mirate sanzioni economiche e finanziarie ed è stata rafforzata la cooperazione internazionale in materia di contrasto al finanziamento del terrorismo e antiriciclaggio.
  Con riferimento al traffico illecito di reperti archeologici, su iniziativa italiana è stata avviata un'azione congiunta con le Nazioni Unite e con l'Unesco volta a prevenire e contrastare il trafugamento di tali beni, la quale prevede, da un lato, la necessaria assistenza tecnica alle autorità locali e, dall'altro, un'efficace azione di contrasto sul lato della domanda nei mercati di sbocco dei beni. L'Italia ha inoltre promosso la Risoluzione, adottata all'unanimità dalla 38o Conferenza Generale dell'Unesco a Parigi il 18 novembre 2015, che prevede l'istituzione dei cosiddetti «Caschi blu della cultura», ovvero una forza internazionale da mobilitare per interventi di urgenza a tutela del patrimonio culturale a rischio nelle aree di crisi. Al fine di dare seguito concreto alla Risoluzione, il 16 febbraio scorso è stato firmato un «Memorandum of Understanding» con l'Unesco per l'istituzione della Task-Force italiana, che fungerà da modello di riferimento anche per gli altri Stati membri.
  Le azioni intraprese rispetto ai vari canali di approvvigionamento stanno avendo gli effetti desiderati e nel corso degli ultimi mesi si è osservata una sensibile riduzione della capacità finanziaria di Daesh, in particolare per quanto concerne i fondi derivanti dal contrabbando di petrolio e di altre risorse naturali (che hanno registrato una diminuzione di circa il 30 per cento da novembre 2015 a gennaio 2016). La crescente difficoltà di ISIL di reperire i finanziamenti di cui necessita è stata di recente confermata dalla decisione del Bayt-al-Mal – il «ministero del tesoro» di Daesh – di aumentare il livello di imposizione locale e dimezzare i salari dei propri combattenti. Quest'ultimo dato non deve essere sottovalutato, in particolare ove si consideri che le paghe assicurate ai propri adepti costituiscono uno dei più rilevanti incentivi sui quali ha fatto leva ISIL per rimpinguare le proprie fila.
  Al di là dei singoli provvedimenti adattati e dei risultati finora ottenuti, è importante sottolineare che il Cifg è innanzitutto un efficace strumento per favorire la convergenza delle legislazioni nazionali dei Paesi membri verso i più progrediti standard internazionali in materia di contrasto al finanziamento del terrorismo – come quelli elaborati in seno al Financial action task force (FATF) – e per incentivare un più attivo coinvolgimento dei partner regionali. Quest'ultimo aspetto è cruciale. La membership del CIFG include infatti 13 paesi dell'area del Mediterraneo e Medio Oriente: Arabia Saudita, Bahrain, Cipro, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Iraq, Kuwait, Libano, Marocco, Qatar, Tunisia, Turchia.
  Si è sin qui soddisfatti del contributo offerto da ciascuno di questi Paesi. Basti citare, a titolo di esempio, il recente provvedimento della Banca centrale irachena con il quale è stata congelata l'operatività di 142 entità finanziarie sfruttate da ISIL come salvacondotto per alimentare i propri traffici, o il ruolo di primo piano svolto dal Libano nel contrasto ai flussi finanziari transfrontalieri illegali verso l'intera regione. Allo stesso tempo, c’è consapevolezza del fatto che ci siano ancora ampi margini di miglioramento nello sforzo teso a contrastare il finanziamento di Daesh.
  L'Italia continuerà pertanto a lavorare insieme con tutti i componenti del Cifg e della coalizione, sul presupposto che, per portare a termine con successo la lotta contro il finanziamento di ISIL e dei gruppi ad esso affiliati, sia necessario proseguire secondo un approccio inclusivo e integrato che coinvolga tutti gli attori più rilevanti, in primis i Paesi dell'area più direttamente colpita da Daesh.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionaleVincenzo Amendola.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

questione curda

sistema monetario internazionale

prodotto agricolo