ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12485

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 588 del 11/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: BARONI MASSIMO ENRICO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2016
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2016
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2016
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2016
RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2016
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2016
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2016
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2016
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2016
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2016
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2016
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2016
SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 11/03/2016
Stato iter:
11/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/10/2016
LORENZIN BEATRICE MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/10/2016

CONCLUSO IL 11/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12485
presentato da
BARONI Massimo Enrico
testo di
Venerdì 11 marzo 2016, seduta n. 588

   BARONI, LOMBARDI, DI BATTISTA, DAGA, VIGNAROLI, RUOCCO, GRILLO, DI VITA, MANTERO, COLONNESE, SILVIA GIORDANO, LOREFICE, TERZONI e SARTI. — Al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   il gruppo INI spa (legale rappresentante dr. Faroni Delfo sede legale in Roma) è un istituto neurotraumatologico italiano, articolato in più divisioni è presente in molte aree del Paese. Tutte le strutture (circa 1000 posti letto e 1200 dipendenti) sono abilitate al ricovero, all'assistenza specialistica ambulatoriale e sono tutte accreditate con il servizio sanitario nazionale;
   la società in data 22 luglio 2015 ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per la riduzione di personale con conseguente collocazione in mobilità, riguardante n. 496 lavoratori addetti presso le unità produttive di Grottaferrata, Tivoli Guidonia, Veroli e Roma;
   nel verbale di accordo siglato in sede regionale a firma della CGIL, CISL UIL avallato dal funzionario responsabile del procedimento dottor Raffaele Fontana si legge:
   le motivazioni alla base del provvedimento, sono state oggetto di approfondito esame e discussione nell'ambito degli incontri tenutisi in sede sindacale;
   la fase sindacale conclusasi con un mancato accordo, ha spostato la discussione in sede regionale per l'espletamento della fase amministrativa. La seconda fase si è conclusa il 13 novembre 2015 e le parti hanno deciso di attivare, a superamento totale o parziale, della problematica, un contratto di solidarietà difensivo di cui al decreto-legge n. 148 del 1993, articolo 5, comma 5, convertito dalla legge n. 236 del 1993 e successive modificazioni e integrazioni;
   la società INI spa ricorrerà al contratto di solidarietà a decorrere dal 1o dicembre 2015 fino al 30 novembre 2017 (per un periodo di 24 mesi) per un numero massimo di 802 dipendenti addetti alle unità di Grottaferrata, Tivoli, Guidonia, Veroli, e Roma;
   a fronte della riduzione di orario, per i lavoratori alla medesima interessati, la retribuzione diretta ed indiretta e tutti gli istituti contrattuali saranno proporzionalmente ridotti in base alla prestazione lavorativa effettuata, salvo le provvidenze previste per legge;
   le parti ritengono congrua una riduzione oraria media, per il periodo 1o dicembre 2015-30 novembre 2017, non superiore al 60 per cento per singolo lavoratore dell'orario di contrattuale;
   durante l'incontro tenutosi in sede regionale il 5 novembre 2015, i rappresentanti della sigla sindacale SICEL hanno denunciato gravi e documentate circostanze in ordine alla gestione precedente per il ricorso al medesimo istituto della solidarietà e prima ancora della cassa integrazione posta in essere dal gruppo INI;
   nel verbale di mancato accordo infatti si legge che durante l'incontro del 5 novembre 2015 il SICEL ha letto in presenza di tutti i partecipanti alla riunione, la relazione tecnica a firma di un professionista sull'analisi dei prospetti paga in essa si denuncia che «il gruppo INI ha fatto ricorso al contratto di solidarietà in via continuativa da settembre 2013 ad agosto 2015. Dalle dichiarazioni (verbali) dei lavoratori e dall'analisi dei fogli presenza, si evince che i dipendenti abbiano prestato regolarmente prestazione lavorativa, pur se nei prospetti paga siano state evidenziate delle trattenute per ore di assenza per «Contratto di solidarietà». Inoltre i lavoratori hanno regolarmente svolto delle ore di lavoro straordinario. Ai lavoratori spetta il pagamento delle differenze retributive per le ore di lavoro svolto e non retribuito, oltre al versamento della contribuzione previdenziale omessa. Altro aspetto importante sono le somme recuperate dal datore di lavoro nei confronti dell'INPS per una assenza per «solidarietà» che di fatto, dalla documentazione analizzata non c’è stata;
   la seduta del 5 novembre viene sospesa, ma il responsabile regionale del procedimento dottor Raffaele Fontana, non intende interrompere la procedura e fissa l'incontro successivo per il 13 novembre 2015;
   segue un atto di diffida del SICEL all'attenzione del dottor Raffaele Fontana, del dottor Egidio Schiavetti del dottor D'Amato Alessio e al presidente Nicola Zingaretti. La diffida è corredata della relazione tecnica e precisa altresì che durante la riunione del 5 novembre 2015, alcuni dipendenti hanno sollevato dubbi anche sull'applicazione della Cassa integrazione guadagni on the job. I lavoratori hanno dichiarando che nel periodo di cassa integrazione firmavano al volo alcuni fogli presenza e tornavano immediatamente al lavoro nei reparti assegnati;
   nonostante la gravità dei fatti denunciati e l'atto di diffida sindacale, la procedura in sede regionale non viene sospesa, ma si consente il ricorso al contratto di solidarietà descritto;
   Equitalia vuole i fondi dall'INI, l'INI vuole i fondi dalla regione Lazio. Il conto di 495 licenziamenti lo pagheranno infine i lavoratori si legge in un articolo del 12 novembre 2015 su hinterland;
   nel verbale di mancato accordo a firma SICEL si appura che dal controllo della pianta organica della divisione INI Medicus di Tivoli (l'unica a disposizione della sigla sindacale), si registrano circa 50 unità lavorative carenti rispetto ai requisiti minimi richiesti per l'accreditamento, l'esposizione debitoria del gruppo sarebbe talmente preoccupante che la solidarietà non scongiura un epilogo più drastico e si ritiene di inoltrare le dovute segnalazioni agli organi competenti affinché controllino e intervengano su quella che appare essere una mala gestione di risorse pubbliche;
   il sindacato SICEL ha presentato formale denuncia nei confronti della società INI Spa per il reato di truffa aggravata ai danni della pubblica Amministrazione e dei singoli lavoratori dipendenti del Gruppo;
   inoltre, per i requisiti di accreditamento, i decreti devono riportare le attestazioni di conformità per il possesso dei «requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi e degli ulteriori requisiti per l'accreditamento di cui al DCA n. U00090/2010 con annessi allegati e ss.mm.ii.»;
   è indiscutibile, ad avviso degli interroganti, che la riduzione del 60 per cento della prestazione lavorativa dei dipendenti riduce del 60 per cento i requisiti organizzativi e di pari percentuale il livello assistenziale facendo di fatto venir meno i requisiti minimi previsti e quindi i criteri per mantenere l'accreditamento definitivo;
   occorre tener conto delle funzioni di rilievo pubblicistico svolte e dell'inserimento funzionale nel servizio sanitario nazionale;
   ad avviso degli interroganti il perseguimento di interessi pubblici, in uno con il finanziamento statale e con i controlli della Corte dei conti, fa sì che anche le strutture private che esercitino in forma societaria l'attività di pubblico interesse siano soggette agli stessi limiti;
   il potere imprenditoriale, infatti, nel momento in cui è esercitato con i finanziamenti pubblici e consiste in servizi per la collettività, cede il passo al buon funzionamento e alla legalità della pubblica amministrazione, poiché il danno che si verrebbe a creare sarebbe cagionato in concorso dallo Stato –:
   il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti;
   se al Governo risulti che se sussistano in capo al gruppo i requisiti richiesti ai fini dell'accreditamento al servizio sanitario nazionale;
   se il Governo non intenda attivarsi affinché vengano chiarite le ragioni per le quali non sia ancora stato sospeso o revocato l'accreditamento al servizio sanitario nazionale delle struttura sanitaria;
   se il Governo non ritenga che sussistano i presupposti affinché, per il tramite del commissario ad acta per il rientro dei disavanzi sanitari, vengano assunte iniziative per la revoca dell'accreditamento, al fine di salvaguardare il fondamentale diritto alla salute dei cittadini, messo a rischio da una struttura sanitaria che appare priva dei requisiti minimi richiesti dalla normativa nazionale e regionale e, comunque, quali iniziative di competenza si intendano assumere al riguardo.
(4-12485)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 11 ottobre 2016
nell'allegato B della seduta n. 690
4-12485
presentata da
BARONI Massimo Enrico

  Risposta. — Il Ministero della salute risponde all'interrogazione parlamentare in esame sulla base degli elementi acquisiti presso la regione Lazio, attraverso la prefettura – ufficio territoriale del governo di Roma.
  In merito a quanto richiesto con l'atto parlamentare in esame, la regione ha comunicato che, con riguardo alle strutture INI divisione medicus e INI Villa Dante, il 13 maggio 2016 il direttore generale della ASL Roma 5 ha trasmesso la relazione del direttore del dipartimento di prevenzione della medesima ASL, attestando la permanenza dei requisiti minimi autorizzativi e di quelli ulteriori per l'accreditamento per le strutture oggetto della procedura di licenziamento collettivo ricadenti nel proprio territorio di competenza.
  Con riguardo alla struttura INI città Bianca, il 12 maggio 2016 il direttore generale della ASL di Frosinone ha riscontrato la non conformità rispetto alla consistenza delle dotazioni organiche relative al presidio di riabilitazione funzionale (codice 56) e alla RSA.
  Ai sensi dell'articolo 11, comma 1, della legge regionale n. 4 del 2003, e del regolamento regionale n. 2/2007, il 30 maggio 2016 l'amministrazione regionale ha diffidato la struttura a ripristinare i requisiti minimi autorizzativi risultati carenti.
  La società INI s.p.a. ha preliminarmente contro dedotto, ai sensi della legge n. 241/1990 con nota del 31 maggio 2016 e, successivamente, con nota del 22 giugno 2016 ha comunicato di possedere la dotazione organica prevista dalla vigente normativa.
  In considerazione del dichiarato adeguamento, l'amministrazione regionale comunica di aver chiesto alla ASL di Frosinone di attivare le opportune verifiche, al fine del completamento dell’iter istruttorio avviato.
  Con riguardo, inoltre, alla struttura INI di Grottaferrata, la Regione afferma di essere in attesa di ricevere il previsto riscontro da parte della ASL Roma 6.
  La procedura posta in essere è regolata dall'articolo 16 r.r. n. 2/2007: l'amministrazione regionale, in presenza di accertata difformità perpetrata oltre la diffida ed accertata dalla ASL competente, ovvero dagli enti deputati al controllo, dispone la sospensione dell'autorizzazione all'esercizio e la chiusura della struttura, fino a quando non siano rimosse le cause che hanno determinato il relativo provvedimento.
La Ministra della saluteBeatrice Lorenzin.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

reato

sindacato

cassa integrazione