ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12460

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 587 del 10/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: GRIMOLDI PAOLO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 10/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 10/03/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12460
presentato da
GRIMOLDI Paolo
testo di
Giovedì 10 marzo 2016, seduta n. 587

   GRIMOLDI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   la mancata valorizzazione e manutenzione e il conseguente progressivo degrado del patrimonio artistico italiano sono il sintomo di un problema assai più generale del nostro Paese, che attiene all'assenza di salvaguardia dei beni culturali e all'incapacità di promuovere le necessarie competenze manageriali per un'adeguata gestione degli stessi;
   l'arte e la cultura rappresentano oggi asset distintivi e competitivi fondamentali per il made in Italy. La rete dei beni culturali – costituita in Italia da 3.800 musei e 1.800 aree archeologiche – è in grado di creare un «indotto» (turismo, enogastronomia, produzioni artigiane, edilizia di riqualificazione) che produce un valore aggiunto di 167 miliardi di euro e assorbe 3,8 milioni di occupati, senza contare che negli ultimi anni il settore ha registrato una crescita mediamente superiore al totale dell'economia, anche in termini di occupazione;
   anche questo settore è interessato oggi dai profondi mutamenti strutturali del mercato del lavoro, che portano sempre più ad esternalizzare i servizi presenti nei siti museali ed archeologici;
   il Ministro interrogato ha dallo scorso anno in programma di completare l'organizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con la pubblicazione dei bandi per i servizi aggiuntivi dei musei;
   il programma era stato sviluppato insieme alla CONSIP ed era denominato «La cultura delle gare nelle gare per la cultura»; il programma prevede tre linee di sviluppo per il rilancio dell'offerta culturale e della qualità dei servizi nei musei italiani: gare di appalto per i «servizi gestionali» (manutenzione, guardaroba, igiene eccetera); il «servizio di biglietteria nazionale» (la previsione è quella di creare un servizio di biglietteria, prenotazione e prevendita che venga utilizzato da tutti i musei statali e, volendo, disponibile anche per gli enti locali); infine, i servizi culturali (noleggio audio-guide, visite guidate, laboratori, didattica e altro);
   i musei e monumenti, spesso perennemente in deficit, sono remunerativi solo per le società private concessionarie di servizi aggiuntivi che operano in base a concessioni in passato spesso discutibili e lesive del principio della libera concorrenza;
   la Corte dei conti ha ritenuto che le percentuali attribuite alle società private sui biglietti siano spropositate; in generale non si può superare il tetto del 30 per cento, ma in taluni casi su 10 euro di biglietto, 7,75 vanno alle società di servizi e 2,25 al polo museale;
   sulle prenotazioni dei biglietti non ci sono royalty per lo Stato e non ce ne sono neppure sulle audio-guide e sulle visite guidate e questo francamente è incomprensibile, visto che i vantaggi si hanno grazie allo sfruttamento a fini economici di un monumento il cui restauro e la cui manutenzione sono effettuate con denaro pubblico;
   dal 2009 quasi tutti i contratti per i servizi aggiuntivi sono scaduti e sono stati prorogati contro ogni norma nazionale ed europea sulla concorrenza. La situazione, infatti, era stata severamente criticata dall'Antitrust e dall'Unione europea. L'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture aveva sollecitato interventi per sanare svariate irregolarità:
   è ormai imprescindibile porre fine al periodo delle proroghe delle concessioni dei servizi aggiuntivi nei luoghi della cultura, con un nuovo modello gestionale che prevede la cooperazione tra le migliori risorse pubbliche e private, per garantire la fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale dello Stato;
   è improrogabile un punto di svolta nella gestione degli appalti, per non dover più assistere a quanto da anni sta succedendo a Roma nell'assegnazione di molti dei servizi del comune: la colossale corruzione che sta alla base di tutti gli appalti –:
   se il Ministro intenda assumere iniziative per assicurare la gestione in piena trasparenza e regolarità delle gare d'appalto per i servizi aggiuntivi museali;
   se il Ministro intenda assumere iniziative per evitare continue proroghe alla scadenza dei contratti per la gestione degli appalti come accaduto fino ad oggi nella gestione dei servizi dei poli museali;
   se il Ministro intenda pubblicare online sul proprio sito istituzionale le convenzioni con i privati per la gestione dei servizi aggiuntivi museali, visto che si tratta di beni dello Stato e che quindi i cittadini hanno il diritto di sapere tutto sulla gestione degli stessi. (4-12460)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

museo

concessione di servizi

politica culturale