ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12420

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 586 del 09/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: MUCCI MARA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 09/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 09/03/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12420
presentato da
MUCCI Mara
testo di
Mercoledì 9 marzo 2016, seduta n. 586

   MUCCI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   il fondo di previdenza del clero e dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica, istituito con la legge 22 dicembre 1973, n. 903 (di seguito «Fondo»), presenta una gestione economico patrimoniale costantemente in passivo (secondo quanto riportato dalla stessa INPS), tanto da riportare risultati d'esercizio annuali negativi nel periodo 2002- 2015 compresi tra 56 e 115 milioni di euro, nonché giungere nel 2015 ad un disavanzo patrimoniale pari a 2.211 milioni di euro;
   è obbligatoria l'iscrizione al suddetto fondo per tutti i sacerdoti secolari nonché tutti i ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica, dal momento della ordinazione sacerdotale, con cittadinanza italiana anche se residenti all'estero;
   risulta che tale fondo abbia erogato, nel 2014, 13.788 pensioni;
   circa il 72 per cento dei soggetti iscritti al fondo è titolare di altre pensioni erogate da diverse gestioni, essendo il fondo compatibile con l'assicurazione generale obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti, nonché con altre forme previdenziali sostitutive, esclusive ed esonerative, il che permette agli iscritti di essere titolari di più prestazioni pensionistiche;
   in relazione a tale peculiarità nel 2014, secondo l'INPS, 9.960 pensionati del fondo erano titolari di un'altra pensione, con importo medio pari a 1.000 euro mensili;
   circa 1.000 pensionati, sempre secondo l'INPS, ricevevano nel 2014 una seconda pensione di importo superiore ai 2.000 euro lordi;
   tale fondo non è stato interessato dalla riforma previdenziale di cui all'articolo 24 del decreto-legge 201 del 2011 (cosiddetta legge Fornero), ma presenta un sistema di calcolo peculiare, né retributivo né contributivo, che si concretizza in prestazioni definite in somma fissa;
   i contributi versati al fondo dai soggetti interessati sono versati in misura fissa, e pari, nel 2014, a 1.718,64 annui (secondo quanto riportato nel decreto ministeriale 30 ottobre 2015) e non sono commisurati ad un'aliquota percentuale della retribuzione o del reddito;
   tale fondo prevede una misura minima per l'insieme delle pensioni erogate, corrispondente al trattamento minimo dell'assicurazione generale obbligatoria, e pari, per il 2016, a 501,89 euro, con possibilità di essere incrementata con specifiche maggiorazioni;
   la pensione di vecchiaia erogata dal fondo poteva essere richiesta al compimento dei 65 anni con almeno 10 anni di contributi versati; successivamente, ai sensi dell'articolo 42 della legge 23 dicembre 1999, è stato stabilito l'incremento progressivo dell'età anagrafica fino a 68 anni a decorrere dal 2013 e dell'anzianità contributiva a 20 anni di versamenti (riconoscendo contestualmente il pensionamento a 65 anni in presenza di 40 anni di contributi versati);
   la legge 122 del 2010 ha esteso al suddetto fondo il meccanismo di adeguamento dell'età pensionabile all'incremento della speranza di vita rilevato periodicamente dall'ISTAT –:
   quale sia l'entità economica, il numero e la natura delle pensioni erogate derivanti da gestioni diverse da quella del fondo, che si vadano a cumulare (con decurtazione massima di un terzo dell'assegno) al trattamento pensionistico erogato ai sensi della legge 903 del 1973;
   quali siano i versamenti contributivi medi dei soggetti iscritti a fondo;
   quali siano i versamenti contributivi medi dei soggetti iscritti all'Inps;
   quale sia il numero e il valore delle pensioni erogate ai superstiti;
   quali siano tutti i dati disaggregati disponibili delle pensioni erogate, anche a ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica;
   quale sia l'importo medio degli assegni pensionistici in relazione alle varie tipologie di incarichi ecclesiastici.
(4-12420)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pensionato

retribuzione del lavoro

gruppo religioso