ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12390

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 584 del 07/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: NASTRI GAETANO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 07/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 07/03/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12390
presentato da
NASTRI Gaetano
testo di
Lunedì 7 marzo 2016, seduta n. 584

   NASTRI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   a seguito della sentenza del Consiglio di Stato del 29 febbraio 2016, che ha cancellato una parte della riforma dell'indicatore della ricchezza familiare fatta nel dicembre 2013, accogliendo i ricorsi di alcune associazioni dei disabili, il calcolo dell'isee relativo agli assegni assistenziali, previdenziali e indennitari connessi alla disabilità, come per esempio le indennità di accompagnamento, rischia di essere eliminato;
   il dispositivo, come riportato in un articolo pubblicato dal quotidiano « Il Corriere della sera» il 5 marzo 2016, evidenzia, come gli assegni, ricevuti a vario titolo, non possano essere considerati un reddito ma una prestazione risarcitoria, con la conseguenza che l'isee delle famiglie con soggetti disabili si abbassa, rendendo possibile l'accesso a una serie di prestazioni ed esenzioni erogate dallo Stato e dagli enti locali (maternità, bonus famiglia, carta acquisti per i poveri, borse di studio, mense scolastiche, asili nido, contributi per l'affitto, bonus bollette, tariffe agevolate su rifiuti e trasporti locali, ticket);
   al riguardo, le conseguenze potrebbero essere «molto pesanti per la finanza pubblica», secondo quanto sostenuto qualche giorno fa dal presidente dell'Inps, senza peraltro quantificarle; l'interrogante segnala inoltre che anche l'Anci, l'associazione dei comuni italiani, a tal fine è intervenuta, attivando in tempi rapidi un'interlocuzione con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, affinché comunichi «tempestivamente le indicazioni sui comportamenti da tenersi nella fase intermedia», ovvero fino a quando il Governo non emanerà l'annunciato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per adeguare l'isee agli effetti della sentenza in precedenza richiamata;
   secondo le prime valutazioni dell'Inps, il 25 per cento degli isee attualmente considera le indennità ai disabili e, nel caso non siano contemplate, il medesimo indicatore si abbatte drasticamente, come dimostrato dallo stesso presidente dell'Inps; ad esempio, nel caso di una famiglia composta di genitori e tre figli minorenni, di cui uno disabile grave, si registra una forte diminuzione del reddito complessivo da 29.693 euro prima della pronuncia del Consiglio di Stato a 14.278 euro successivamente, eliminando i trattamenti legati alla disabilità, e il relativo Isee (applicate franchigie e detrazioni) passa da 15.155 a 10.101 euro, ovvero il 33 per cento in meno; analogamente una famiglia con genitore e figlio maggiorenne non autosufficiente subisce una forte riduzione del proprio reddito da 17.723 a 6.432 euro e il relativo Isee passa da 9.350 a 2.159 euro, con un calo del 77 per cento;
   l'articolo in precedenza richiamato, a tal fine, evidenzia come sia l'Inps che i comuni siano in attesa di indicazioni dal Governo, ipotizzando al riguardo che le conseguenze della suesposta sentenza, dovranno essere regolate con lo strumento del decreto-legge, in grado di limitare l'aumento della spesa ed evitare contenziosi, aggiungendo che il Ministro interrogato, in merito alla sentenza del Consiglio di Stato, si è espresso dichiarando che tutto ciò non è da considerarsi con effetti retroattivi;
   a tal fine, le associazioni dei disabili sono pronte a rendere nota le loro contrarietà, riporta ancora il « Corriere della sera», in quanto già il Tar, in primo grado, aveva bocciato il nuovo isee con una sentenza dell'11 febbraio 2015, contro la quale il Governo aveva presentato ricorso al Consiglio di Stato che lo ha respinto, in quanto gli assegni ai disabili non sono da considerarsi come reddito, con le conseguenze che il dispositivo della sentenza rischia di condizionare anche i progetti dello stesso Governo di riformare l'assistenza;
   a giudizio dell'interrogante, le osservazioni in precedenza richiamate destano perplessità ed alimentano i dubbi, in ordine sia agli aspetti strettamente legati al calcolo dei redditi relativi all'isee per gli assegni assistenziali, previdenziali e indennitari, connessi alla disabilità, che rischiano di alimentare confusione sul sistema di calcolo e procedurale, sia con riferimento alle conseguenze connesse alla finanza pubblica, che rischiano di aprire un buco nel bilancio dello Stato, i cui livelli di gravità dell'indebitamento e delle passività, sono noti da tempo;
   interventi urgenti esplicativi, da parte dei Ministri interrogati, risultano necessari ed indispensabili, a parere dell'interrogante, sia nei confronti delle associazioni nazionali dei disabili, al fine di fare chiarezza sulle intenzioni del Governo in merito alla vicenda suesposta, nonché con riferimento agli aspetti legati alle ripercussioni sui conti pubblici, che a seguito della sentenza del Consiglio di Stato, possono derivare –:
   quali orientamenti i Ministri interrogati intendano esprimere, nell'ambito delle proprie competenze, con riferimento a quanto esposto in premessa;
   se trovi conferma quanto riportato dall'articolo del quotidiano richiamato in premessa, in particolare in merito agli effetti sui conti pubblici, derivanti dalla sentenza del Consiglio di Stato del 29 febbraio 2016, che di fatto cancella, a giudizio dell'interrogante, una parte delle riforma dell'isee del 2013;
   se trovino conferma le indiscrezioni dell'Inps, secondo le quali il Governo intende regolare le conseguenze sul piano amministrativo, attraverso il ricorso alla normazione d'urgenza. (4-12390)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

disabile

riduzione dei salari

bilancio dello Stato