ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12345

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 582 del 03/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: COLONNESE VEGA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 03/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 03/03/2016
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 14/03/2016
Stato iter:
08/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/04/2016
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 08/04/2016

CONCLUSO IL 08/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12345
presentato da
COLONNESE Vega
testo di
Giovedì 3 marzo 2016, seduta n. 582

   COLONNESE, LUIGI GALLO e FICO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   con decreto del 22 gennaio 2016, il Ministro del interno, attuando una norma del 1985, equipara la Deputazione della cappella del tesoro di San Gennaro, organismo laico che da secoli gestisce la cappella del Santo e custodisce il sangue prodigioso, a una fabbriceria e rinomina arbitrariamente gli 11 deputati attualmente in carica, assumendosi un ruolo che non gli compete;
   l'effetto del decreto potrebbe provocare la modifica dei criteri di nomina dell'organismo: la Fabbriceria è composta da 8 membri laici e 4 di nomina ecclesiastica. Ai discendenti delle famiglie nobili della città si affiancherebbero quattro membri di nomina della Curia di Napoli, facendo così perdere alla Deputazione il suo carattere secolare di laicità e di autonomia dalla diocesi;
   le reliquie del sangue sono custodite dalla Deputazione della Cappella del Tesoro di San Gennaro che apre la cassaforte solo in occasione del miracolo. Se la Curia facesse parte della Deputazione potrebbe gestirlo con più disinvoltura rompendo una consolidata tradizione;
   la Deputazione è presieduta dal sindaco di Napoli, elemento che rafforza l'appartenenza alla città – e non alla diocesi – della cappella dove sono custodite le ampolle contenenti il sangue di san Gennaro, accanto ad – opere d'arte di valore inestimabile ed a tutti i gioielli donati al patrono nel corso dei secoli;
   la Deputazione si costituì nel 1601, quando i nobili della città diedero esecuzione ad un voto del popolo napoletano formulato nel 1527: erigere una cappella in onore del patrono per lo scampato pericolo nell'eruzione del Vesuvio ed a protezione della città di Napoli. Da allora, malgrado calamità, guerre e rivoluzioni e numerosi tentativi degli arcivescovi di assumerne il controllo, non ha mai tradito quel mandato mantenendo sempre la sua autonomia;
   il delegato agli affari legali, Riccardo Imperiali, di Francavilla riferisce ai numerosi tentativi fatti per rinnovare il vecchio statuto, risalente al 1894, assieme ai rappresentanti della Curia di Napoli e, dopo essere arrivati alla stesura definitiva, l'attuale cardinale Crescenzio Sepe ha semplicemente preferito ignorare il documento perché non conteneva l'unica parte che, a giudizio degli interroganti, davvero lo interessava, cioè la nomina dei «suoi» rappresentanti all'interno della Deputazione;
   l'intera vicenda è stata svelata dal quotidiano « il Mattino» del 28 e 29 febbraio 2016 con gli articoli «San Gennaro, entra la Curia – Bufera sul decreto di Alfano», «Cinque secoli di lotte per l'investitura» e «Ex sindaci e studiosi: San Gennaro appartiene alla città», tutti a firma del giornalista Pietro Treccagnoli nei quali tra le altre cose si rappresenta lo sconcerto di Riccardo Imperiali di Francavilla, delegato per gli affari legali della Deputazione che afferma «Il decreto del ministero degli Interni equipara la Deputazione a una Fabbriceria e rinomina arbitrariamente gli undici deputati in carica» –:
   se sia a conoscenza di quanto, esposto in premessa;
   se si intenda immediatamente fare chiarezza, per quanto di competenza ed autonomamente, rispetto alla natura della deputazione rispetto a quella della fabbriceria; le deputazioni sono enti che provvedono al mantenimento dei beni dei luoghi sacri, riconosciuti come persone giuridiche e vigilati dallo Stato, composti anche da rappresentanti ecclesiastici;
   se il Ministro dell'interno intenda chiarire i motivi che hanno spinto ad adottare un decreto che modifica in modo unilaterale la composizione di un'istituzione storica e laica come la Deputazione, che è diversa per finalità e storia dalla Fabbriceria;
   come intendano intervenire concretamente, per quanto di competenza, al fine di tutelare l'indipendenza, l'autonomia, la tradizione, la storia di un'istituzione di Napoli connessa con il sentimento del popolo della città di Napoli con il suo Santo patrono San Gennaro. (4-12345)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 8 aprile 2016
nell'allegato B della seduta n. 604
4-12345
presentata da
COLONNESE Vega

  Risposta. — Con l'interrogazione in esame, l'interrogante, ripercorrendo brevemente la storia della deputazione del tesoro di San Gennaro, chiede al Ministro dell'interno come intenda intervenire al fine di tutelare l'indipendenza, l'autonomia e la tradizione di tale istituzione, che sarebbero state scalfite da un provvedimento da lui adottato il 22 gennaio 2016.
  Si premette che, in base allo statuto dell'ente, la deputazione, organo di governo dell'ente cappella del tesoro di San Gennaro, di cui è espressamente prevista la sottoposizione ordinamentale al Ministero dell'interno, è composta da dodici membri (10 rappresentanti delle famiglie nobiliari e 2 del popolo) dei sedili cittadini, che erano le antiche articolazioni amministrative della città di Napoli.
  Si precisa ancora che nel maggio del 2003, lo stesso ente chiese ed ottenne dal prefetto di Napoli l'iscrizione nel registro delle persone giuridiche di diritto privato, facendo richiamo alle disposizioni di cui alla legge n. 22 del 1985 in materia di enti ecclesiastici. In tale occasione, venne anche prodotto il nulla osta dell'ordinario diocesano di Napoli, indispensabile per l'ottenimento della registrazione prefettizia.
  Nel dicembre 2009 il prefetto di Napoli ha segnalato al legale rappresentante dell'ente la necessità di provvedere all'aggiornamento dello statuto del medesimo ente, per adeguarlo alla disciplina normativa di settore emanata oltre venti anni prima, nonché al mutato contesto sociale.
  La deputazione ha accolto l'invito del prefetto, evidenziando tuttavia l'utilità di un confronto volto ad esaminare «le peculiarità storiche della Cappella che possano lecitamente convivere con l'attuale contesto giuridico ed economico».
  Nel corso degli approfondimenti per la revisione statutaria, è emerso come l'opera di aggiornamento presupponesse un chiarimento sulla configurazione giuridica dell'ente, confrontandosi sul punto due tesi: quella sostenuta dalla deputazione che colloca l'ente nel novero degli enti fondazionali morali di carattere pubblico e quella che inquadra l'ente cappella nell'ambito delle fabbricerie, enti di natura privatistica, pur riconoscendone il tratto atipico e peculiare derivante dalla tradizione storica.

  In considerazione delle perduranti perplessità sulla questione, il Ministero dell'interno ha interessato, il Consiglio di Stato e, successivamente, dietro indicazione dello stesso atto consesso, la commissione governativa per l'attuazione delle disposizioni dell'accordo tra Italia e Santa Sede, firmato il 18 febbraio 1984.
  Gli organismi aditi, al termine di una complessa fase di consultazione che li ha visti esprimersi – ciascuno – in almeno due circostanze, si sono pronunciati nel senso di riconoscere all'ente cappella del tesoro di San Gennaro natura giuridica di fabbriceria, desumibile, in particolare, da un'attenta valutazione delle attività svolte e dalle finalità perseguite, ritenendo, al contempo, che in sede di revisione dello statuto si possa tener conto della tradizione storica e della atipica configurazione dell'ente.
  Sulla scorta dei pareri acquisiti, il tavolo di confronto, già avviato in prefettura, con la partecipazione di rappresentanti della deputazione e della curia arcivescovile di Napoli, ha provato, senza successo, ad elaborare un'ipotesi di statuto condivisa dalle parti. A questi tentativi ha fatto seguito una fase di stallo delle trattative, con timidi segnali di ripresa del confronto bloccati dalla persistente divergenza tra le posizioni delle due istituzioni.
  Nell'attesa del raggiungimento di un accordo sull'adeguamento dello statuto, a partire dal 2011 non sono state più disposte nomine di deputati a scadenza di incarico, producendosi una gestione di fatto della cappella che, a lungo andare, avrebbe potuto determinare la paralisi dell'organo di amministrazione.
  Per evitare tale rischio, è stato individuato un percorso transitorio, che ha condotto il Ministro dell'interno ad adottare, il 22 gennaio 2016, su parere favorevole del prefetto di Napoli, il decreto di rinnovo dei componenti della deputazione per la durata di un anno, che recepisce integralmente le designazioni espresse dalla deputazione medesima, secondo il tradizionale sistema di scelta, e non interviene sulla natura dell'ente; sicché le doglianze sembrano indirizzarsi alle premesse narrative del decreto in cui l'organo ministeriale da atto dei suddetti pareri.
  Questa la ricostruzione dei fatti, che consente di trarre ed esporre le seguenti conclusioni.
  Il provvedimento si presentava come necessario ed urgente ed è stato adottato nell'esclusivo interesse dell'ente per garantire la piena legittimazione giuridica all'attività gestionale della deputazione.
  Esso non ha dato luogo ad alcuna lesione della laicità dell'ente, non avendo affatto inciso sulla sua composizione e sui metodi di scelta dei componenti, né ha comportato alcuna interferenza nella vicenda della revisione dello statuto, rimasta aperta ad ogni possibile mediazione per giungere ad una approvazione condivisa dell'atto.
  La natura transitoria del provvedimento e la nomina integrale dei deputati designati dalla stessa deputazione dimostrano come l'amministrazione dell'interno abbia inteso ricorrere a una soluzione interlocutoria per giungere a definire in tempi brevi un assetto ordinamentale e organizzativo condiviso, coerente con la vigente normativa e funzionale alle finalità dell'ente, rispettando la rilevante importanza storica e culturale della cappella del tesoro di San Gennaro.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cattolicesimo

usi e costumi

eruzione vulcanica