ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12343

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 582 del 03/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: FANTINATI MATTIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 03/03/2016
Stato iter:
06/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/04/2017
ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/04/2017

CONCLUSO IL 06/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12343
presentato da
FANTINATI Mattia
testo di
Giovedì 3 marzo 2016, seduta n. 582

   FANTINATI. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il Monte Moscal di Affi, in provincia di Verona, nasconde il più grande bunker antiatomico d'Europa: il «West Star», attualmente proprietà del V Reparto infrastrutture dell'Esercito romano;
   realizzato negli anni della «guerra fredda», costituiva il comando delle forze operative terrestri della NATO nel sud Europa in caso di guerra, nonché la sala operativa della V APAF dell'Aeronautica della NATO per la difesa aerea, la cui sede si trovava e si trova presso l'Aeroporto Dal Molin di Vicenza;
   è una struttura di 13 mila metri quadrati suddivisi in due piani più l'interrato che conteneva cavi e sistemi di comunicazione. Poteva ospitare fino a 500 persone in oltre 110 stanze con tre ingressi ed una galleria di accesso;
   progettato per essere completamente autonomo in caso di attacco nucleare — con l'aria interna filtrata e mantenuta sotto pressione senza contatti con quella esterna, vasche per l'acqua potabile, infermerie, cucina, docce antiradiazioni, filtri antiatomici, un sistema antisismico — durante l'arco della sua operatività, il bunker è stato costantemente aggiornato e ammodernato;
   la base è rimasta attiva dal 1966 al 2007 quando fu ceduta dalla Nato al Ministero della difesa, ancora funzionante. L'uso militare del bunker, però, fu abbandonato nel 2010, dopo il sopralluogo dell'allora Ministro della difesa, che confermò la proposta dei vertici militari di dismettere la base. Dal 2010, dunque, «West Star» perse interesse per i militari, ma continuò ad essere video-sorvegliato e con gli impianti di aerazione funzionanti al minimo;
   con la cessione al Ministero della difesa, la custodia del sito antiatomico è stata affidata al 5o reparto infrastrutture (sezione distaccata di Verona);
   secondo notizie di stampa, il 10 giugno 2015, il «Comando infrastrutture nord» ha sollecitato l'Agenzia del demanio del Veneto a «rendere note le azioni eventualmente già intraprese in esito alla richiesta del comune di Affi, ovvero se sussistano elementi ostativi all'auspicata acquisizione da parte dell'amministrazione locale»;
   nel 2010, la finanziaria regionale autorizzava il Veneto a stipulare una convenzione con il Ministero della difesa per un progetto di valorizzazione turistica e culturale del rifugio antiatomico, per cui furono stanziati 100 mila euro l'anno per tre anni, fino al 2012, ipotizzando la creazione di un museo sulla «guerra fredda», per scongiurare, così, le voci che individuavano la struttura come sito per lo stoccaggio di scorie radioattive;
   non si conosce quale sia lo stato dei lavori che avrebbero dovuto valorizzare «West Star» trasformandolo in un centro d'interesse turistico-culturale;
   di recente, una pubblicazione a carattere locale, ha riferito di un'esplosione, avvenuta nel 2013, all'interno di «West Star»: «manca la luce dal 2013, quando, secondo fonti militari, scoppiarono dei grossi fusibili dell'impianto elettrico: l'esplosione fu accompagnata da una grande boato ed avvenne mentre all'interno si trovavano alcuni dipendenti della Difesa addetti al controllo, che pensarono ad un terremoto ed ebbero l'impressione che il monte Moscal stesse collassando. Persero persino l'orientamento e riuscirono ad uscire incolumi con le torce dei loro cellulari, ma presero un gran spavento. Da allora la base non ha più ricevuto la corrente elettrica ed è stata trasformata in “Infrastruttura Non Attiva” (Ina). Ma il bunker è ancora “sotto attacco”: nell'estate del 2015 ci sono stati degli atti di vandalismo al suo interno e così, da settembre, lo Stato Maggiore non rilascia più autorizzazioni per visite all'ex base Nato. Oggi, a distanza di otto anni dalla dismissione delle attività militari, non se ne conosce ancora il suo destino» –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
   considerando che si tratta di un sito di grande rilevanza storica, quali iniziative di competenza intendano adottare per riqualificare il rifugio anti-atomico a fini espositivi e renderlo una meta turistica visitabile. (4-12343)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 6 aprile 2017
nell'allegato B della seduta n. 775
4-12343
presentata da
FANTINATI Mattia

  Risposta. — In merito ai contenuti dell'atto di sindacato ispettivo in esame, si evidenzia che il rifugio anti-atomico oggetto dell'interrogazione parlamentare è rimasto in consegna alla NATO sino al 2007 e, quindi, restituito allo Stato italiano perché ritenuto non più utile da parte della citata Alleanza, visto il quadro geostrategico mutato.
  Nel 2009 lo Stato maggiore della difesa, verificata la mancanza di interesse per i fini istituzionali da parte delle Forze armate, ha incaricato gli uffici tecnici del genio militare di avviare le procedure per la dismissione del bene. In tale quadro, il cespite è stato inserito nell'elenco delle infrastrutture da dismettere ai sensi della legge n. 133 del 2008 per una possibile valorizzazione.
  In seguito, lo stesso è stato anche segnalato all'agenzia del demanio tra gli immobili non più utili per i fini istituzionali nell'ambito della legge n. 98 del 2013 per un'eventuale cessione, a «titolo gratuito», alle Amministrazioni locali eventualmente interessate, ai sensi del comma 2 dell'articolo 56-bis del citato disposto normativo.
  Si rende noto, altresì, che il comune di Affi ha formalizzato alla task force per la valorizzazione e dismissione degli immobili del Ministro della difesa, la volontà di acquisire il sito proprio ai sensi del citato articolo 56-bis per valorizzarlo dal punto di vista turistico attraverso l'impiego di finanziamenti pubblici e privati; ma a tale iniziale richiesta non è stato dato più alcun seguito, da parte dell'ente territoriale, né posta in essere alcuna attività volta all'acquisizione del bene.
  Allo stato, l'immobile è in consegna alla sezione staccata di Verona del 5o reparto infrastrutture di Padova quale infrastruttura inattiva (Ina).
  In conclusione, nel confermare il mancato interesse del bene ai fini istituzionali della difesa, si ribadisce che Io stesso potrà essere alienato valorizzato secondo le possibilità offerte dalla normativa vigente in materia, ivi inclusa la cessione gratuita alle amministrazioni locali interessate.
Il Sottosegretario di Stato per la difesaGioacchino Alfano.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

NATO

scorie radioattive

acqua potabile