ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12339

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 582 del 03/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 03/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 03/03/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12339
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Giovedì 3 marzo 2016, seduta n. 582

   PAGLIA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   Italtel spa è una storica azienda italiana delle telecomunicazioni, oggi specializzata in progettazione, sviluppo e realizzazione su scala globale di prodotti e soluzioni per reti e servizi di telecomunicazione di nuova generazione, basati su protocollo IP;
   negli anni ’90 la società esce dall'orbita del controllo pubblico e viene progressivamente smembrata e ceduta, passando dagli oltre 30.000 dipendenti raggiunti negli anni ’70 ai 1.334 di fine 2014, di cui 200 all'estero;
   dagli anni 2000, utilizzando il leveraged buyout, Italtel s.p.a. è partecipata al 100 per cento da Italtel Group s.p.a., a sua volta detenuta da: CDRD Investment (Luxembourg) III Sarl (Gruppo Clayton, Dubilier & Rice) 48,77 per cento; Telecom Italia Finance S.A. (Gruppo Telecom Italia) 19,37 per cento; Cisco Systems International BV (Gruppo Cisco Systems) 18,40 per cento; Capita Trustees Limited 10,81 per cento; Cordusio Fiduciaria 2,65 per cento (azioni tipo «A» – ordinarie);
   a partire dal 2012 la società ha dovuto affrontare una complessa fase di ristrutturazione, che ha visto l'applicazione di incentivi alla mobilità volontaria, cassa integrazione straordinaria, contratti di solidarietà;
   da gennaio 2016 sono in vigore contratti di solidarietà e si è esaurita la cassa integrazione guadagni straordinaria;
   negli ultimi anni la società ha subito sensibili cali di fatturato, dovuti alla congiuntura ma soprattutto ai minori ordinativi del socio Telecom, e conseguentemente una forte tensione finanziaria, che ha portato ad accordi di ristrutturazione del debito;
   in particolare, il 27 marzo 2013 l'assemblea straordinaria degli azionisti ha deliberato l'emissione di strumenti finanziari partecipativi per oltre 153 milioni di euro, sottoscritti dai creditori in sostituzione di parte del debito Italtel e con finalità di ricapitalizzazione;
   fra i detentori di tali titoli, spiccano Unicredit s.p.a. con il 34,4 per cento, GE Capital con il 17,65 per cento, Cisco con il 32,67 per cento, BPM con il 9,46 per cento;
   a seguito di tale operazione, i detentori degli strumenti finanziari partecipativi si configurano di fatto come i controllori della società;
   il futuro della società passa per l'ingresso di «capitali pazienti» nella struttura finanziaria, che permettano di proiettarsi nello sviluppo di nuovi mercati;
   positiva potrebbe essere anche l'individuazione di un partner industriale che integri le attuali capacità produttive del gruppo, a condizione che esso sia inequivocabilmente orientato a mantenere in Italia la base produttiva;
   gli attuali detentori del capitale sociale non appaiono evidentemente in grado di garantire la continuità del loro impegno, trattandosi per oltre il 60 per cento di istituti di credito;
   per questo negli scorsi mesi si era guardato con interesse all'evoluzione di Cassa depositi e prestiti e dei suoi strumenti di investimento, vista l'asserita volontà di essere uno strumento al servizio dello sviluppo industriale del Paese, con particolare attenzione all'economia digitale;
   prima che si potesse sviluppare un ragionamento in quella direzione, è tuttavia stata presentata da Exprivia s.p.a. una manifestazione di interesse per l'acquisizione della quota di controllo di Italtel s.p.a., a partire dall'acquisizione degli strumenti partecipativi in mano alle banche;
   l'ipotesi è in linea con il piano industriale 2015-2020 presentato da Exprivia s.p.a. nel novembre 2015, dove si manifestava con decisione l'interesse a intensificare il processo di crescita;
   Exprivia s.p.a. nasce nel 2005 dalla fusione fra le preesistenti AlSoftw@re e Abaco Information Services e si occupa dello sviluppo e commercializzazione di soluzioni software per numerosi settori, con proiezione sui mercati internazionali;
   ha chiuso il 2014 con un fatturato di 147 milioni di euro e 1.800 dipendenti;
   Exprivia s.p.a. andrebbe quindi ad acquisire una società con un fatturato pari 2,7 volte il proprio, operante in un segmento produttivo contiguo ma non sovrapponibile;
   nei giorni scorsi, durante incontri con i lavoratori, da parte di manager Italtel è stato dichiarato che entro la metà di marzo 2016 Exprivia s.p.a. formalizzerà una proposta di acquisizione di quote capitale di Italtel s.p.a.;
   data l'importanza strategica attribuita da Governo e Parlamento alla digitalizzazione del Paese e allo sviluppo nel settore dell’Information technology, operazioni che coinvolgano importanti attori come Italtel s.p.a. e Exprivia s.p.a. non dovrebbero essere estranee all'attenzione del Ministero dello sviluppo economico –:
   se il Governo sia a conoscenza di un piano industriale di Exprivia s.p.a. correlato all'ipotesi di acquisizione di Italtel s.p.a. e di quali elementi disponga circa la sua adeguatezza allo sviluppo di entrambe le società;
   quale sia il quadro finanziario dell'operazione e, in particolare, se risulti che Exprivia s.p.a. intenda utilizzare la leva del debito, come appare probabile;
   se Exprivia s.p.a. abbia eventualmente fornito adeguate garanzie in relazione alla tenuta occupazionale complessiva;
   se, in caso di informazioni non ancora pervenute al Ministero dello sviluppo economico, si intenda operare per acquisirle rapidamente;
   se il Governo ritenga comunque ipotizzabile, qualora l'offerta di Exprivia non dovesse avere un esito positivo, l'intervento finanziario di Cassa depositi e prestiti, tramite il Fondo strategico Italiano o altro strumento, a tutela dello sviluppo del know how nazionale in un settore strategico. (4-12339)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica industriale

economia della conoscenza

intervento finanziario