ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12324

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 581 del 02/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: COCCIA LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 02/03/2016
Stato iter:
22/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/06/2016
BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/06/2016

CONCLUSO IL 22/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12324
presentato da
COCCIA Laura
testo di
Mercoledì 2 marzo 2016, seduta n. 581

   COCCIA. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il parco Collina della pace sorge, oggi, nel cuore della borgata Finocchio, situata in via Casilina, all'altezza del chilometro 18.00, dove circa 100 anni fa vi era un'antica azienda agricola: sono rimasti i due casali (la casa patronale con la stalla, la rimessa degli attrezzi) e circa 13.000 metri quadri di terra. Alla fine degli anni ’60 il costruttore Francisci, dopo aver lottizzato quasi tutti gli appezzamenti, decide di costruire un mega palazzo a diversi piani nella parte confinante con la via Casilina, agendo, a giudizio dell'interrogante senza rispettare la normativa vigente;
   negli anni ’90, la Collina, con i casali e lo scheletro, vengono acquistati da esponenti della cosiddetta Banda della Magliana;
   nel febbraio 2001, l'area viene confiscata al cassiere della banda, Enrico Nicoletti, che lì aveva costruito abusivamente un palazzo di sei piani per destinarlo ad albergo e trasferita in custodia al Ministero delle Finanze;
   nell'aprile del 2002, sulla base delle richieste degli abitanti e delle associazioni di quartiere, il comune di Roma chiede il trasferimento della proprietà dell'area per realizzare un progetto di riqualificazione e si stabilisce di programmare sul territorio degli incontri tra istituzioni e cittadini per dare vita ad un percorso partecipato in merito al progetto relativo alla riqualificazione della suddetta area;
   nel settembre 2002, il comune di Roma entra in possesso dell'area, in base alla legge n. 109 del 7 marzo 1996, che disciplina la gestione e la destinazione dei beni confiscati e la loro destinazione per scopi sociali;
   nel novembre 2002, il comitato di quartiere Casilina 18 chiede ai cittadini di proporre alle istituzioni una bozza di progetto, con un sondaggio che viene distribuito in tre scuole del territorio: primaria Carlo Urbani di 750 alunni, materna e primaria P.M.Kolbe di 855 alunni, media D.Savio di 655 alunni;
   un mese dopo sono resi noti i risultati del sondaggio in cui si evidenzia l'esigenza della cittadinanza di veder realizzata una biblioteca, con relativa sala convegni, come segno di cambiamento etico, sociale e civile del territorio. Inoltre, vengono lasciati al dipartimento circa 200 disegni dei ragazzi delle medie relativi alla progettazione del parco. Si crea un vero e proprio laboratorio e l'intervento viene finanziato, con voce nel bilancio del dipartimento politiche per lo sviluppo ed il recupero delle periferie;
   il nuovo PRG stabilisce che il progetto di riqualificazione della Collina della pace si inserisca concretamente nel sistema di spazi e servizi pubblici previsti per la centralità locale;
   su tali aree pubbliche, dunque, sulla base del processo partecipativo sviluppato è stato redatto il progetto preliminare generale, approvato con deliberazione del consiglio comunale n. 73 del 13 aprile 2005 per la riqualificazione della collina della Pace;
   il progetto preliminare prevedeva l'articolazione dell'intervento per lotti funzionali successivi, di cui il primo relativo alla bonifica, il secondo alla sistemazione della collina e il terzo e ultimo intervento al recupero dei due casali esistenti a fini culturali e di servizio: biblioteca, centro culturale e centro associativo;
   i progetti del primo e del secondo lotto sono stati realizzati; occorre, dunque, procedere alla realizzazione del III e ultimo lotto funzionale del progetto;
   il progetto definitivo del III lotto si inserisce all'interno di un programma di riqualificazione urbana paesaggistica e ambientale di ampio respiro e ne costituisce uno dei momenti qualificanti poiché si propone di trasformare e recuperare il casale agricolo ed il relativo manufatto di servizio, i quali si trovano oggi in situazioni di assoluto degrado, per realizzare una biblioteca multimediale e una struttura di uso pubblico;
   nel frattempo, il 17 dicembre 2007, viene inaugurato, insieme al presidente di Libera Don Luigi Ciotti, il parco Collina della pace, dedicato alla memoria di Peppino Impastato;
   il 19 dicembre 2007, con deliberazione n. 583, la giunta comunale approva il progetto definitivo del III lotto relativo all'intervento «collina Pace», con il recupero di due casali a fini culturali e di servizio e per la realizzazione di una biblioteca, un centro culturale e associativo;
   tuttavia, da quel momento cominciano una serie di problemi: il primo, nel 2009, quando il VI municipio tenta di disattendere il progetto costruito dalle associazioni del territorio per realizzare un centro d'aggregazione giovanile;
   tale modifica del progetto originario non va in porto, infatti, il 12 ottobre 2009, il consiglio straordinario del VI municipio ha approvato all'unanimità la mozione che stabilisce il ripristino del progetto condiviso con i cittadini e il recupero del finanziamento (pari a euro 1.400.000);
   nel 2011, cominciano i lavori dei casali circondati dai 13.000 metri quadrati di verde pubblico;
   con estreme difficoltà si procede ai lavori previsti dal piano per il progetto di riqualificazione del III lotto e finalmente, nel marzo 2015, si arriva alla dichiarazione ufficiale di Paola Gaglianone, presidente di istituzioni biblioteche di Roma, che stabilisce l'assegnazione del casale (ex stalla) e dell'edificio padronale (villa rossa) adibiti a biblioteca;
   tuttavia, il 18 febbraio 2016, il consiglio municipale vota un ordine del giorno per trasferire il centro anziani Pierino Emili di Finocchio, già esistente e ristrutturato per un'area di 150 metri quadri, all'interno dei casali della Collina della pace nonostante la delibera comunale n. 583 del 19 dicembre 2007 sancisse che, all'interno dei casali, sarebbe nato un centro polifunzionale aperto a tutti e che uno degli elementi qualificanti del progetto sarebbe stato costituito dalla partecipazione e dal coinvolgimento dei cittadini nella scelta per il recupero di tale ambito del territorio –:
   quali iniziative urgenti intenda mettere in campo, per il tramite del commissario straordinario per la gestione di Roma capitale, per fare in modo che l'impegno per la destinazione d'uso, ai sensi della legge n. 109 del 1996, di un bene confiscato alle criminalità quale è il terzo lotto della collina della Pace, deliberato in data 19 dicembre 2007 dalla giunta comunale del comune di Roma, non venga disatteso. (4-12324)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 giugno 2016
nell'allegato B della seduta n. 640
4-12324
presentata da
COCCIA Laura

  Risposta. — Con l'interrogazione indicata in esame l'interrogante richiama l'attenzione sulla specifica condizione che caratterizza il parco «Collina della Pace», un complesso ubicato a Roma, nella borgata «Finocchio», composto da più edifici non ancora completati e destinati a scopi socio-culturali.
  Si premette che il parco è dedicato alla memoria del giornalista Peppino Impastato e sorge in una zona completamente recintata, che comprende un'area verde e tre edifici. L'area verde è gestita dall'associazione di quartiere «Collina della Pace», operante nel settore del volontariato, che vi organizza eventi di natura socioculturale, anche in collaborazione con gli istituti scolastici e le altre associazioni culturali.
  Dei tre edifici, uno è di proprietà privata, mentre gli altri sono gestiti da articolazioni di Roma Capitale, più precisamente da «biblioteche di Roma» e dal IX dipartimento.
  Come evidenziato nell'interrogazione, il progetto di riqualificazione approvato nel 2007 da Roma Capitale prevede che i due stabili gestiti dal Comune siano utilizzati come biblioteca e centro culturale e associativo.
  Purtroppo i tempi di completamento del progetto si sono protratti nel tempo. L'amministrazione capitolina, interpellata al riguardo dalla Prefettura di Roma, ha assicurato di essersi attivata per il superamento di tale ritardo.
  In particolare, i competenti uffici capitolini hanno già predisposto i capitolati di gara necessari agli acquisti degli arredi e del materiale documentale; medio tempore, stanno cercando di risolvere i problemi tecnico-manutentivi, per i quali si è evidenziata l'esigenza di procedere sollecitamente, ai fini di una piena funzionalità delle strutture.
  Sempre in relazione ai due stabili comunali, è stato previsto dal lunedì al venerdì, nella fascia pomeridiana, un servizio di vigilanza gratuito e volontario a cura dell'associazione dei vigili urbani in congedo A.R.V.U.C., che, tuttavia, non riesce a bloccare del tutto gli episodi di vandalismo, purtroppo ricorrenti in un contesto urbano evidentemente difficile.
  Nelle more di una definizione dello stanziamento necessario all'attivazione delle strutture, i cittadini residenti nel municipio VI possono, comunque, avvalersi delle biblioteche già operative nel territorio, quali la «Rugantino» al quartiere Torre Spaccata e la «Borghesiana» sita nell'omonimo quartiere.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoGianpiero Bocci.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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