ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12297

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 580 del 01/03/2016
Firmatari
Primo firmatario: GINEFRA DARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/03/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 01/03/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12297
presentato da
GINEFRA Dario
testo di
Martedì 1 marzo 2016, seduta n. 580

   GINEFRA. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   con avvisi pubblici del 28 gennaio 2016 e del 9 febbraio 2016 sono stati pubblicati i bandi per l'affidamento del centro accoglienza richiedenti asilo (C.A.R.A.) di Bari Palese e per quello del centro di identificazione e di espulsione (CIE) di Bari Palese;
   la CGIL, in un quesito rivolto in data 28 febbraio 2016 all'A.N.A.C. a firma di Domenico Fitto per segreteria FP BARI, di Maria Luigia Bucci segretario della CGIL BARI e di Giuseppe Catucci per il dipartimento legalità e sicurezza, si è detta fortemente preoccupata «per quanto riguarda gli aspetti occupazionali che il più delle volte non vengono garantiti da appalti che di loro portano già il fatto di essere condizionati dalla prerogativa del massimo ribasso agita essenzialmente sul costo del lavoro»;
   con l'approvazione del decreto legislativo per l'attuazione delle direttive europee, in data 14 gennaio 2016, il Governo si è impegnato a formulare un testo unico denominato «codice degli appalti», la cui elaborazione è stata affidata al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e all'ANAC;
   nel caso di specie, la C.G.I.L. ha denunciato che «l'aver ignorato alcuni temi tipici dell'affidamento dei servizi, ovvero relativi alla tipologia di contratto collettivo di lavoro da applicare e alla clausola sociale, necessaria questa alla stabilità occupazionale ed alla salvaguardia delle opportune professionalità nei cambi di appalti di concessione, è per noi motivo di costante preoccupazione e per queste ragioni invitiamo l'Autorità dell'ANAC a volersi esprimere nel merito sulle criticità da noi osservate»;
   entrambi gli avvisi di cui sopra sono in fase di espletamento e risulterebbero carenti della cosiddetta «clausola sociale», mentre i due servizi sono attualmente affidati in regime di proroga;
   l'assenza di tale clausola sta generando grave allarme sociale per la probabile perdita del posto di lavoro degli interessati su tali appalti che da diversi anni (150 lavoratori circa per il CARA e circa 30 per il CIE) risultano occupati e sta producendo due vertenze sindacali nei confronti della stazione appaltante (prefettura di Bari);
   i testi de quo delle due gare oggetto del quesito all'A.N.A.C. – scrive la CGIL – verte sulla parte relativa allo «Schema di capitolato di appalto per la gestione dei centri di accoglienza per immigrati». Lo schema riporta testualmente all'articolo 5, pagina 7: «L'Ente gestore garantisce, altresì, l'osservanza delle disposizioni in tema di trattamento giuridico ed economico del personale, dettate dai rispettivi CC.CC.N.L. anche per quel che eventualmente riguarda la posizione del personale impiegato dalla ditta cessante l'appalto in corso. La Prefettura-U.T.G. si riserva il diritto di motivata richiesta all'Ente gestore, di sostituzione del personale ritenuto non idoneo o inadatto, senza che ciò possa costituire motivo di maggiori oneri»;
   la lettura del testo in questione – denuncia il Sindacato – rivelerebbe «un contenuto vago rispetto alla clausola sociale di salvaguardia. Essa sarebbe appena accennata ma, a nostro avviso, la locuzione “eventualmente” toglie anche quelle poche certezze»;
   i lavoratori, per mezzo della CGIL, hanno evidenziato le forti preoccupazioni originate dall'attuale raddoppio del numero degli ospiti, passando da 700 a 1500 circa nel CARA (si vedano le emergenze immigrazione), insieme all'assenza di certezze sul loro futuro occupazionale;
   la legge delega n. 11 del 2016 del 28 gennaio impone che gli avvisi pubblici relativi a lavori per servizi e forniture debbano contenere la clausola sociale e, secondo la delega al Governo per la scrittura del nuovo codice degli appalti, questo avrebbe lo scopo di prevenire sprechi e corruzione;
   secondo il sindacato l'assenza della clausola sociale consentirebbe all'aggiudicatario delle due gare d'appalto di non assorbire/assumere i lavoratori che sarebbero disoccupati, status che peserebbe ulteriormente dal momento che una parte di essi appartiene a categorie svantaggiate. In tal caso poi accederebbero al NASPI (ammortizzatori sociali);
   con il decreto «Proroga termini» recentemente convertito in legge è stata prevista la proroga al 31 dicembre 2016 della «NASPI» per quelle aziende che rispettano la clausola sociale;
   l'esperienza e le diverse qualifiche professionali dei lavoratori fino ad oggi impiegati (mediatori culturali, interpreti, assistenti sociali, ed altri operatori) in strutture come il CARA ed il CIE sono fondamentali sia nell'interesse degli ospiti che dell'intera comunità ospitante;
   i controlli dell'ANAC concepiti per la verifica della legittimità non solo dello svolgimento formale delle gare e del loro iter, ma anche del contenuto delle stesse –:
   se sia al corrente di quanto riporatato in premessa;
   se abbia avuto modo, precedentemente alla stesura e alla pubblicazione dei bandi di gara, di interpellare l'ANAC;
   se non ritenga che, a fronte della professionalità e dell'esigenza della continuità delle prestazioni fornite nei centri baresi, nonché alla luce del nuovo orientamento normativo, sia opportuno che venga valutata negativamente ogni forma di discrezionalità nell'applicazione della clausola sociale. (4-12297)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

sindacato

clausola sociale